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Un inchino era dovuto

Sono un motociclista, lo sono dentro e lo sono in maniera viscerale. Penso che il mondo del motociclista dovrebbe essere come lo slogan di un vecchio film "è un mondo di rettitudine, o niente", ma poi mi sveglio, e scopro che le logiche industriali lo hanno "omologato" e "annacquato".


Guardando il bellissimo video della presentazione della nineT e vedendo quale razza di "ceffi" ci sono in cima a BMW Motorrad, mi sono detto "si, si, è tutto in ordine", il posto è quello giusto, ma poi c'è qualcosa che non torna, una nota stonata, forse qualcosa che ho nell'animo e sa troppo di utopia.

 


E' mancato, e ci mancherà, il grande Massimo Tamburini, un uomo, una matita, una fantasia che ha allucinato i miei pensieri di amante infinito delle forme motociclistiche. L'unico uomo in grado di disegnare una motocicletta moderna, non classica, e donarle eterna giovinezza. Parlo della MV Agusta F4, parlo di una motocicletta esposta al Googenheim come opera d'arte moderna, parlo di una moto uscita nel 1998 e nella sua forma originale ancora capace di far girare i motociclisti. Quante volte mi sono fermato a guardarla e poi ricordando moto della stessa epoca o uscite successivamente, mi sono domandato "come è possibile? Come ha fatto?".

Ma cosa c'è che non va allora? Beh semplice, manca il rispetto, manca la passione vera, quella del motociclista capace di guardare sognante qualsiasi moto e al di là del genere apprezzarne pregi e difetti, manca l'amore per la strada in quegli uomini che ogni giorni progettano e costruiscono le moto che noi dovremmo portare in strada. Ho girato tutti i siti delle maggiori case, avrei voluto vedere drappi neri su ogni sito, dagli states, passando per l'Europa, fino all'estremo oriente, dove i grandi manager giapponesi, dove case come Suzuki che hanno a capo ancora l'uomo appassionato che ha creato un grande marchio, avrebbero dovuto prendersi un minuto per capire che le due ruote esigono rispetto prima ancora che orgoglio.

Se domani venisse a mancare un qualsiasi grande personaggio delle moto di qualsiasi nazionalità e di qualsiasi casa, americana o giapponese, vorrei che le case italiane tributassero sull’home page il loro rispetto e augurio di un lungo viaggio, perché non mi rassegno e non mi rassegnerò mai, perché per me quello delle moto è un mondo di rettitudine... o niente.

Wolf

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