Categoria: trafiletti

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Massimo Tamburini

L’ho sempre ammesso di essermi innamorato all’istante, il classico colpo di fulmine, quando al salone del Ciclo e Motociclo di Milano del 2001 ho visto la F4.
Bella, assolutamente inadeguata a me, ma troppo bella e impossibile resistergli, così in tempi più fortunati son riuscito a far si che entrasse nel mio box.
Una MV Agusta F4 750 con quella linea che da tutti è riconosciuta come tra le più belle da sempre, tanto da essere esposta nel’ 98 il museo Guggenheim di New York.


Una moto nata da una matita capace di creare due ruote da sogno, capaci di emozionare e di stupire, in grado di lasciare un segno indelebile che non subisce il passare del tempo, anzi a volte tremendamente avanti da esserlo troppo.
Massimo Tamburini, sue le belle Bimota di quando ha cominciato con Morri e Bianchi a realizzare pezzi pregiati per la gioia di pochi ma il sogno di molti, poi il passaggio in Ducati dove ha lasciato un segno forte partendo dalla non diffusissima ma innovativa Paso e le varie Cagiva 125 che hanno fatto sognare i sedicenni, e non solo di quegli anni dove anche le ottavo di litro erano moto vere.
Sua la Ducati 916 e tutte le sorelle successive che con poche modifiche negli anni hanno proiettato questo modella della casa di Borgo PanIgale nell’olimpo delle moto da sogno.
Ma è con MV Agusta che ha dato il massimo, lo so sono di parte, ma la F4 e la Brutale sono due modelli di riferimento, copiati e imitati, ma mai eguagliati, segno che anche il Design e alcuni progetti rasentano lo stato dell’Arte correndo su un confine molto labile.
Con l’azienda di Schiranna Tamburini oltre a riportare lo storico marchio allo splendore che meritava ha realizzato modelli che sono ormai pezzi particolari, fossero anche le più semplici MV standard hanno qualcosa di magico che trasuda da quel profilo che il genio ha disegnato.
Ha lasciato MV e pare stesse lavorando a un suo sogno personale, una moto che probabilmente sarebbe stata un nuovo caposaldo del design, ma il destino non ci ha permesso di vedere questa ennesima meraviglia.
Non ci resta che continuare a sognare guidando le sue moto, sapendo che ogni colpo di gas è dedicato a chi ci ha donato tanta bellezza.
Grazie Massimo Tamburini

Flap

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