Categoria: Sport

La tripletta di Ragzatlioglu a Misano riporta la Superbike in equilibrio, sono solo nove i punti di vantaggio di Bulega, si riparte alla pari.

E’ un Toprak delle meraviglie quello del round di Misano? Di certo ha il sapore di un déjà-vu questo momento della Superbike 2024, pare di tornare al 2024 quando Ragzatlioglu iniziò la sua lunga corsa verso il secondo titolo mondiale, con una consistenza di un livello tale da permettergli anche un’assenza prolungata dopo una brutta caduta. Certo, il Nicolò Bulega di quest’anno è tutt’altro pilota, cresciuto, veloce, padrone assoluti della Panigale V4R, ma di Toprak non ci si può fidare, non basta qualche lamentela contro il regolamento per pensarlo già finito, il nostro Nicolò Bulega dovrà imparare che da qui a fine campionato ci sarà da battagliare, con fatica e pochi errori.

Di fatto la differenza tra i due per ora sono gli zeri, infatti Bulega si trova il campione turco appollaiato sul sellino a causa della mala sorte. Pur non avendo fatto errori, tra rotture della sua Ducati Panigale e piloti che gli vogliono così bene da cercare di abbracciarlo con tutta la moto, come accaduto qui a Misano, Nicolò non si può più permettere altri passi falsi, non c’è più niente da regalare.

Tolti i marziani, in pista cè vita, c'è bagarre

Se non avessimo i due marziani in pista, che di fatto fanno corsa a sé, i piloti che ruotano sul podio a Misano sono stati diversi. Il solito Petrucci, che con continuità tiene ben stretto il terzo posto della classifica iridata, e ipoteca forse qualche sella importante visto il trambusto tra licenziamenti e passaggi categoria, Alex Lowes, che ha reso onore alla Bimota che correva in casa, recuperando il pessimo week end di Axel Bassani e infine l’inossidabile Andrea Locatelli, che continua a far fruttare al massimo una Yamaha che regala continuità, ma mai un acuto che possa rendere felice un pilota di spessore come l’italiano o un ex campione del mondo.

Gara1 di Misano dominata dal dualismo tra Bulega e Ragzatiolu, i due piloti a contatto da subito con Bulega in testa che sembra lasciar sfilare il turco dopo soli tre giri, pare pura tattica, Bulega ha montato la dura all’anteriore e si attende la seconda parte di gara. Ma nonostante i tentativi Bulega non riesce a mettere in difficoltà Toprak, che chiude senza subire attacchi. Alle sue spalle si infiamma il confronto  per il terzo posto, vinta da un magnifico Danilo Petrucci, che con il suo terzo posto in campionato, si candida a pedina importante del mercato.
Superpole Race che parte malissimo per Bulega, atterrato alla prima curva da Bassani, con un effetto domino dalla griglia di Gara2 fino alla classifica di campionato. Poi è un assolo di Toprak, che stacca nei primi due giri Alex Lowes con la Bimota, il resto è un po’ di bagarre per le posizioni dalla sesta in poi.
Gara2 che regala qualche duello di rilievo per le piazze fuori podio, ma che si risolve tutto tra la fuga di Ragzatlioglu, e il recupero dalla decima posizione di Nicolò Bulega, che impiega quattro giri per arrivare dietro a Toprak, ma troppo distante. Bravo Bulega a salvare il salvabile.

Johnny Rea, sei titoli e quale ambizione ancora?

Gara che ci regala una fuggevole visione di Jonathan Rea in Superpole Race, rispettosamente il pilota più titolato della Superbike, ormai allergico alla M1 in modo conclamato, tanto da indurre Yamaha a promuovere Remy Gardner del team ufficiale. Una mossa che però porta tante domande, se Rea dovesse affrontare il resto della stagione in crescita, potrebbe diventare la migliore opzione per il team BMW ufficiale, che qualcuno dice incerta per la stagione Superbike 2026, ma se fosse confermata non sono molte le opzioni sul tavolo per un pilota capace di fare la differenza in pista. Certo, inizierebbe a diventare paradossale l’abitudine di Johnny di occupare le selle lasciate libere da Ragzatlioglu.

Il turco che infatti lascerà la Superbike a fine stagione per la MotoGP, ha tributato al pubblico della Superbike a Misano una serie di sontuosi stoppie, il primo sul traguardo e i successivi ai passaggi sotto le tribune, quasi fossero inchini di ringraziamento. Di questo passo potrebbe presentarsi nel nuovo mondo con il titolo Superbike in saccoccia sottraendolo alla Ducati, un cattivo presagio per la casa di Borgo Panigale anche in MotoGP?

 

 
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