A Barcellona Jorge Martin festeggia il suo primo titolo mondiale, Bagnaia ci prova fino alla fine, ma la classifica premia la continuità dello spagnolo.
Pecco il più veloce, Pecco il più vincente, Pecco il più emozionante, ma il titolo lo incassa Jorge Martin. Alla fine di una lunga corsa verso questo finale di stagione, si tirano le somme, e nonostante il numero più alto di vittorie di Bagnaia, il titolo finisce nelle mani di Martin. Più continuo, meno falloso, riflessivo forse, ma mai pronto a cedere gratuitamente il gradino più alto del podio, anche oggi a Barcellona. E’ il ritratto di un giovane campione, maturato dopo la sconfitta dello scorso anno fino a pianificare un destino diverso per il proprio futuro quando Ducati gli ha preferito Marc Marquez.
Il suo stile è quello della velocità pulita, quello del cagnaccio coriaceo che una volta azzannata la scia della vittoria non molla fino al traguardo. Anche oggi sarebbe stato semplice gestire tutta la situazione prendendosi molti meno rischi di quelli che invece ha voluto caricarsi sulle spalle, anche oggi perché vincere il titolo MotoGP vincendo la gara di casa, sarebbe stata una festa doppia. Titolo che rimarrà sulla carena di una Ducati solo un giorno, perché da domani Martin si sposterà su un’Aprilia RS-GP, nuova avventura del nuovo re della MotoGP.
Pecco Bagnaia, tante vittorie ma anche tanti inciampi
Ci ha provato in tutto e per tutto Pecco Bagnaia, ci ha creduto fino in fondo andando a dominare l’ultimo week end di Barcellona senza permettere a nessuno di disturbare le sue pretese sulle ultime chance. Ma il punteggio era avverso fino dalle prime battute, sperare in un inciampo da parte di un pilota così continuo come Martin, era il classico lumicino a cui sono appese tante speranze improbabili. Ma Pecco ci ha provato, il rimpianto c’è nella voce, negli occhi, nelle 18 vittorie incassate nel 2024, che non sono però bastate. A faccende chiuse festeggia il rivale, ma è un tributo malinconico, mesto, non come quello con cui salutò nel 2021 Fabio Quartararo sulla pit-lane. La delusione è anche nelle parole del dopo gara, riassumendo una stagione lunga, faticosa, dove i pochi passi falsi fatti sulla strada per il terzo titolo, hanno premiato Martin.
Martin che regala il primo titolo MotoGP ad un team satellite dalla vittoria di Valentino Rossi con la Honda, quando però la categoria era 500 due tempi, quella di altri tempi. E’ un titolo con un sapore tutto particolare, ispirato dalle dinamiche che Ducati ha portato in pista per diventare la dominatrice della MotoGP.
Bagnaia cede la corona e Marquez già lo assedia
Le due gare di Barcellona gare sono state un dominio assoluto di Pecco, poco da raccontare se non lo scambio di inseguitori alle sue spalle, contendenti al terzo posto del mondiale, Enea Bastianini e Marc Marquez, con quest’ultimo che con il secondo posto nella gara della domenica si aggiudica il terzo gradino in campionato, subito alle spalle del nuovo compagno di squadra, posizione che lo accredita a rompere qualsiasi equilibrio nel team ufficiale Ducati nel 2025, equilibrio già fragile questa stagione, ma che nel 2025 potrebbe sembrare di cristallo. Jorge ha provato in entrambe le gare a tenere la scia di Bagnaia, ma si è fatto bastare due podi concreti sul gradino più basso, concretezza che gli è valso il titolo.
Il bilancio di questa stagione 2025 è quanto mai positivo per lo spettacolo della MotoGP. Se ci si può sicuramente lamentare per un dominio totalmente Ducati con gli avversari che si sono presto persi per strada, la stagione è stata avvincente e ricca di emozioni, con il testa a testa tra Martin e Bagnaia, la rinascita di Marc Marquez e il ritorno ai grandi livelli di Enea Bastianini, passando per il debutto positivo del rookie Pedro Acosta. Nel finale c'è stato tempo anche per festeggiare Aleix Espargarò alla sua ultima gara mondiale MotoGP. Aleix passa a fare il collaudatore per Honda, in casa piaggio non hanno risparmiato festeggiamenti per quel pilota che ha accompagnato lo sviluppo della RS-GP, portandola a livelli di eccellenza.
Il 2025 non è lontano, comincia già domani e porta tante sorprese e tanti cambiamenti. Ma ne parleremo più avanti.