Il week end portoghese della Superbike conferma la netta superiorità del pilota turco, ci prova prima Petrucci e poi Bautista ad arginare Toprak, ma il risultato non cambia.
Tre gare non così scontate come racconta il risultato, qualche schermaglia nelle posizioni di testa hanno ravvivato il round di Portimao. In Gara1 è stato Danilo Petrucci a infiammare i cuori degli appassionati, il ternano immortale riesce a mettersi davanti e a tirare per un po’ la carovana, fino a quando Ragzatlioglu decide di cambiare marcia. La Superpole Race invece non ha avuto tentennamenti per il capoclassifica, il pilota BMW prende subito il comando e lascia che gli inseguitori si disputino il resto del podio. E’ un assalto tra Van der Mark, Lowes, Petrucci e Bulega, ma alla fine la spuntano Lowes e Petrucci. Gara2 sembra una replica del dominio della Superpole, ma Toprak ha avuto un po’ da fare, prima a rintuzzare Lowes, poi arriva l’assalto di Bautista, finalmente da contendente vero, fino alla caduta. Ultimi tre giri per resistere a Bulega, e la terza vittoria è incassata.
Difficile divagare sull’attuale situazione della Superbike, la superiorità dimostrata dal duo BMW-Ragzatlioglu inizia a trascinare anche il resto della squadra. Le buone prestazioni nelle tre gare di Van der Mark danno un segnale molto forte a Ducati, nessuno dei piloti di Borgo Panigale è riuscito ad impensierire davvero il turco. Molte delle speranze erano riposte in Nicolò Bulega, ma come prevedibile gli acciacchi della caduta provocata da Marc Marquez e la mancanza di ancora un po’ di malizia a bordo della Panigale, lo rendono disarmato nei confronti di Toprak.
La superiorità sta anche nei numeri, battuti i record di Bautista e di Rea per il numero di gare consecutive vinte, siamo a 13. Se qualcuno non se lo piglia in MotoGP, Jonathan Rea dovrà dire addio a molti dei suoi record. Sempre che l'organizzatore non ci metta lo zampino.
I regolamenti della Superbike creano equilibrio, o danneggiano lo spettacolo?
Potrebbe essere Alvaro Bautista l’antidoto a questa supremazia, ma i soliti maneggi regolamentari della Superbike lo hanno messo di fatto fuori gioco. A metà stagione il peso sommato alla sua Panigale, lo hanno relegato nel mucchio. Giusto o sbagliato, si ha la sensazione che da anni l’organizzatore vada a riorganizzare artificiosamente i valori in pista, riuscendo ad annullare le sfide al vertice invece di accenderle. E’ una stagione che sembra aver già preso una direzione ben precisa. Toprak ha già il titolo quasi in tasca, e lo sviluppo bloccato delle moto non darà modo a nessuno di chiudere il gap.
Intanto in questo week end ci siamo goduti quel vecchio leone ternano di Petrucci fare il matto tra i piloti che solitamente vincono o vanno a podio. Forse una politica più forte di Ducati anche in Superbike potrebbe mettere in discussione la nuova superiorità BMW, una moto clienti con supporto ufficiale potrebbe cambiare le sorti della stagione, soprattutto se su questa moto c’è un ex pilota MotoGP della caratura di Petrucci o Iannone.
Prossimo appuntamento è con la MotoGP in Austria il prossimo week end.