La doppia vittoria di Martin in Thailandia è una prova di forza nella lotta verso il titolo MotoGP, Pecco si difende, ma sul campo restano troppi punti, vantaggio dimezzato.
Riassunto: erano +27, adesso sono +13. Nello scorso GP Pecco aveva fatto il segno mettendo la mano all’orecchio verso quelli che lo avevano criticato o lo avevano già dato per spacciato, ma una rondine non fa primavera, anche perché siamo in autunno, e Jorge Martin si conferma il più in forma in questo finale di stagione, possiamo dire nella seconda parte della stagione.
Più che la superiorità di Martin però pesa la difficoltà che continua a incontrare Bagnaia in quasi tutti i week end, dove spesso fatica a tenere il passo non solo di Jorge, ma anche di qualche altro avventore di turno, un Binder, uno Zarco, un Digiannantonio, e come nella gara Sprint anche qualche altro pilota che lo portano a chiudere settimo, lasciando parecchi punti al suo avversario.
In Ducati tanti dati per tutti, ma... come si risolve il problema di Bagnaia?
Quello in cui sicuramente Pecco non pecca, è quella granitica concentrazione che lo porta a combattere sempre, al massimo, senza perdere la testa. Ma nel box del team ufficiale qualche cosa in più lo dovranno trovare. I dati delle moto Ducati sono a disposizione di tutti i team, in un era della MotoGP dominata da Borgo Panigale, otto piloti possono visionare i dati di chi è andato più forte, e nel box ufficiale il bandolo della matassa lo dovranno trovare.
Dal canto suo Martin non è in forma, è in unvero e proprio stato di grazia, alienato dalla capacità di far correre e scorrere la sua GP23, un titolo MotoGP che si avvicina, e la convinzione che solo un proprio errore potrebbe compromettere la corsa alla corona mondiale.
Gare spettacolari a tratti... manca qualcosa... o qualcuno?
Gare quasi fotocopia con la fuga di Martin, durante la Sprint Race più marcata mentre tutti rimanevano in attesa di un cambio di marcia di Bagnaia, cambio che non è avvenuto così come la rimonta tanto attesa, con conseguente perdita di troppi punti. Nella gara della domenica diversamente Martin si è visto tallonare per tutta la gara da Binder, che nel finale è riuscito anche a mettergli le ruote davanti per due giri, e con un Bagnaia più a posto che è riuscito ad arrivare sul codino del duo in fuga, senza però avere il margine per concretizzare la rimonta su Martin. Solo un brivido nel finale dove ha tentato un sorpasso impossibile all’esterno fulminando tutte e due gli avversari, sorpasso che se fosse riuscito sarebbe entrato nell’antologia delle cose incredibili.
La gara della domenica ha regalato di certo grande spettacolarità, quella che dovrebbe essere sempre la componente base. Ma in questa seconda metà di stagione MotoGP, Binder a parte, continua a mancare una certa presenza… extra-Ducati. Aprilia in special modo, che ci ha illuso per molto tempo sul suo potenziale, continua ad essere comprimaria, tra alti e bassi davvero vertiginosi.
Cosa manca a Noale? Una moto stabile o… un pilota davvero in grado di fare una stagione sempre sugli scudi? Ops… anche Marquez ha traslocato in Ducati!
Prossimo appuntamento tra due settimane in Malesi, mancano solo tre gare.
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