Categoria: Sport

Evidentemente i gusti sono gusti, ma come succede a sentire certi commenti a riguardo della Superbike da parte dei commentitatori della MotoGP, accade anche nel sentirli dire che questa è stata una gara anomala, rovinata dall'asfalto. Cari signori, vivete in un altro pianeta, questa è stata una delle poche gare  non soporifere del campionato.

Doveva andare così, con Dani Pedrosa che metteva il sigillo al campionato ribadendo che forse forse non lo ha vinto chi se lo meritava, ma io sono di quella curva che sostiene che la classifica ha sempre ragione.



La gara senza significato, che si poteva affrontare senza remore, è diventata un grazzabuglio incredibile. Tutta colpa di quell'asfalto umido, e di quel puledro freddo e calcolatore di Jorge Lorenzo, capace anche di mosse istintive e fuori dagli schemi come quella di presentarsi in griglia con gomme slick, quando tutto il fronte dei più forti, Dani compreso, montava le rain.
Poi c'è il piccolo piccolo Dani, umile e pronto a provarci sempre, che rientra ai box dopo il giro di ricognizione per prendere anche lui le gomme da asciutto, ed è disposto a partire dal fondo dello schieramento.



Ma cosa dicono i titoli di coda? Cosa dice il finale dell'ultima gara?

Dice che Jorge si sdraia e Dani porta a casa la settima vittoria, suonando il campanello d'allarme in casa Yamaha.

Dicono che se Jorge Lorenzo festeggia il titolo di campione del mondo sarà la Honda a Tokyo a festeggiare il titolo costruttori e non la Yamaha a Iwata.

Dice che c'è una favola meravogliosa, quella di Nagasuga, collaudatore trentunenne della Yamaha che ha preso il posto di Ben Spies, che taglia il traguardo secondo ed è festeggiato dagli ingegneri giapponesi come un trionfatore.

Dice che Casey Stoner al parco chiuso non era molto commosso dalle parole dell'intervistatore, forse ricordando che non è sempre stato benevolo con lui, un Casey che si porta via gioie e rancori da questo circus.



Dice che vedere Espargaro festeggiare un presunto titolo CRT in un angolo della pitlane evidenza che esistono 2 categorie in pista, messe insieme solo per poter farne una regolamentare.

Dice che in Ducati si calano le serrande e si smonta tutto, ma proprio tutto, e che forse quando si rialzeranno al posto di uno scudettino rosso, vedremo 5 cerchi e facce diverse.



Dice che se va bene l'anno prossimo piove tutte le gare, così almeno non ci si addormenta.

Grazie per aver seguito con noi quest'annata di MotoGP e Superbike.

Alla prossima
Wolf

 

Classifica gara:
1. Dani Pedrosa - Honda
2. Katsuyuki Nakasuga - Yamaha
3. Casey Stoner - Honda
4. Alvaro Bautista - Honda Gresini
5. Michele Pirro - FTR-Honda Gresini
6. Andrea Dovizioso - Yamaha Tech3
7. Karel Abraham - Ducati AB Cardion
8. Danilo Petrucci - Ioda-Suter Came Iodaracing
9. James Allison - ART Paul Bird Motorsport
10. Valentino Rossi - Ducati
11. Aleix Espargaro - ART Aspar
12. Randy De Puniet - ART Aspar
13. Hiroshi Aoyama - BQR Avintia Blusens
14. Colin Edwards - Suter NGM Mobile Forward

 

 

Classifica piloti:
1. Jorge LORENZO 350
2. Dani PEDROSA 332
3. Casey STONER 254
4. Andrea DOVIZIOSO 218
5. Alvaro BAUTISTA 178
6. Valentino ROSSI 163
7. Cal CRUTCHLOW 151
8. Stefan BRADL 135
9. Nicky HAYDEN 122
10. Ben SPIES 88
11. Hector BARBERA 83
12. Aleix ESPARGARO 74
13. Randy DE PUNIET 62
14. Karel ABRAHAM 59
15. Michele PIRRO 4

 

 

Classifica costruttori:
1. Honda 412
2. Yamaha 386
3. Ducati 192
4. ART 100
5. BQR 37
6. loda 27
7. Suter 27
8. RSV 10

 

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