Il round di apertura della Superbike ad Aragon chiude con una doppia vittoria della Ducati e di Alvaro Bautista, tiene bene Jonathan Rea ma parte in salita anche per questo 2022.
La spettacolare gara inaugurale di Aragon fa ben sperare per una stagione ricca e piena di colpi di scena, i continui sorpassi di Gara1, la combattività dei due piloti di testa hanno regalato grandi emozioni agli appassionati, dando a tutti l’occasione di mettere le ruote davanti e di infilarsi per prendere la testa della corsa. Motore Ducati contro ciclistica Kawasaki, e Yamaha per ora che fa? Attende come farebbe un buon cacciatore.
ALVARO-PANIGALE: simbiosi perfetta!
Impossibile che il sei volte campione del mondo Jonathan Rea non sapesse che anche quest’anno la stagione sarebbe partita in salita, Ragzatlioglu in aria di MotoGP e in stato di grazia, ma soprattutto il ritorno del pilota che più di tutti aveva trovato intesa con la Panigale V4R tornato al box della rossa, non potevano essere un buon preludio per un percorso agevole verso il settimo titolo. Tutto verte sul ritrovato feeling con la Ninja, dotata finalmente dei rapporti corretti per affrontare le piste del mondiale Superbike, ma anche in debito di motore se si parla della Panigale.
Bautista sorpresa… ma neanche tanto. Il pilota tornato in Ducati era atteso a fare la differenza, le affinità della moto di Borgo Panigale con le MotoGP hanno sempre dato al leggero fantino spagnolo modo di mettere in mostra tutte le sue qualità, mancava solo la verifica se moto e pilota avessero mantenuto la compatibilità, e così è stato. Non è stata cosa facile, un coriaceo Jonathan Rea ha messo a dura prova il rientro di Alavo, ma con Superpole Race e Gara2 in tasca, il bottino è stato positivo.
BAUTISTA vs REA: motore contro percorrenza
Gara1 che parte sin dalle prime battute con uno scambio di posizioni continue tra Jonathan Rea e Bautista, motore Ducati sui rettilinei, contro l’abilità di Rea nel guidato. Rea prende un po’ di vantaggio per un errore di Bautista, ma nel finale si riavvicina e taglia secondo per un soffio.
Superpole Race a vantaggio di Alvaro Bautista, che la domina dall’inizio alla fine e lascia a Rea il compito di sbrigarsela sia con Ragzatlioglu e nel finale con Rinaldi, che regola a due giri dalla fine.
Gara2 più complicata per Jonathan Rea, che dopo un avvio brillante sembra poter ricominciare la bagarre di Gara1, ma resta invischiato in un sorpasso azzardato di Rinaldi, che lo costringe a rincorrere per dieci giri la seconda piazza e tentare la rincorsa ad Alvaro ormai lontano, ma soprattutto che sembra volare tranquillo sulla Panigale, è imprendibile.
In questa due giorni pesa l’incognita di Toprak, rimasto alla finestra a guardare i due avversari prendersi a carenate, non è per ora possibile capire quale sarà la sua parte nel campionato, se questo passo in avanti di Kawasaki e Ducati lo abbia messo in difficoltà o è solo la prima gara. Per ora è rispettato il pronostico, Jonathan, Toprak e Alvaro a disputarsi tutti i podi. Ci sarà posto per qualcun altro?
AXEL BASSANI E MICHAEL RINALDI: chi il più talentuoso?
Deludono le BMW, lontane, con un Redding in grande difficoltà, mentre tengono bene le Honda che restano stabili nei primi dieci. Fa sognare ancora una volta il nostro Axel Bassani, primo dei team indipendenti, ma soprattutto sempre su ritmi e posizioni che mettono in luce il suo grande talento. In grande evidenza anche Michael Rinaldi, tre quarti posti con una continuità e una sicurezza che fanno di lui un pilota ormai rodato e maturo, avrà modo di provare il suo valore confrontandosi solo… contro tre titani! Buona fortuna.
Prossima tappa per la Superbike tra due settimane, su uno dei circuiti più iconici del motociclismo mondiale, Assen.
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