Categoria: Sport

"La dominazione Spagnola"

Due splendide gare al Miller Motorsport Park in quel di Salt Lake City (ma quanto sono bravi sti americani a dare i nomi alle cose?). Nelle lande fredde dello Utah, con alcune delle riprese più belle che vedono le moto scivolare sull'asfalto e sullo sfondo le montagne innevate, la Ducati ha dominato senza incertezze le due Gare del round statunitense.

Gara 1:
1. Carlos Checa - Ducati Althea
2. Jakub Smrz - Ducati Effenbert-Liberty
3. Sylvain Guintoli - Ducati Effenbert-Liberty
4. Leon Camier - Aprilia
5. Eugene Laverty - Yamaha
6. Tom Sykes - Kawasaki
7. Ayrton Badovini - BMW Italia
8. Leon Haslam - BMW
9. Noriyuki Haga - Aprilia PATA
10. Marco Melandri - Yamaha

Gara 2:
1. Carlos Checa - Ducati Althea
2. Leon Camier - Aprilia
3. Max Biaggi - Aprilia
4. Eugene Laverty - Yamaha
5. Michel Fabrizio - Suzuki
6. Marco Melandri
7. Silvain Guintoli - Ducati Effenbert-Liberty
8. Jakub Smrz - Ducati Effenbert-Liberty
9. Ayrton Badovini - BMW Italia
10. Tom Sykes - Kawasaki

Classifica piloti:
1. Carlos Checa     195
2. Marco Melandri   134
3. Max Biaggi       133
4. Eugene Laverty   109
5. Leon Haslam      95
6. Jonathan Rea     94
7. Leon Camier      91
8. Michel Fabrizio  85
9. Jakub Smrz       83
10. Sylvain Guintoli 54

Classifica marche:
Ducati 202
Aprilia 172
Yamaha 171
BMW 117
Honda 98


Pagelle:

La gara 7. Non molto movimentata nelle prime posizioni, ma i corpo a corpo non sono mancati subito dietro.

Checa 10. Senza sbavature.

Camier 8. Solido e in miglioramento, porta a casa un 4° e un 2° posto, solidi e veloci.

Fabrizio 8. Subisce un fallaccio da Xaus in Gara 1 e lotta come un leone in Gara 2. Avrebbe fatto un gra week end senza la prima caduta, qui lo abbiamo visto davvero con tanta grinta.

Melandri 5. Opaco per tutte e due le gare. Le qualifiche sembravano promettere bene, ma qualcosa non è andato per il verso giusto.

Laverty 7. Dopo la doppietta monzese ci aspettavamo di più, ma ha portato a casa punti che lo mantengono in ottima 4° posizione di campionato.

Smrz 6. Fa correre davvero bene in gara 1 la sua Ducati, ma in gara 2 si perde nelle retrovie.

Badovini 7. In crescita, sia per prestazione che per solidità. Nelle sue mani e a confronto con Honda e Kawasaki, la Bmw sembrava davvero quel gran motorone di cui si parla. Lo vorremmo tra i primi.



Carlo Checa, dopo lo stop del velocissimo circuito di Monza, ha ripreso la sua marcia verso il titolo iridato. Due gare dove dopo pochi giri il pilota spagnolo ha preso la testa, e senza incertezze e con una solidità psicologica granitica, ha percorso i giri delle due gare uno dopo l'altro senza sbavature, tenendo i tempi necessari a mantenere a buona distanza gli inseguitori.

Gara 1 è stata caratterizzata soprattutto da alcuni incidenti illustri, a partire dal ruzzolone di Biaggi e Rea, che fa discutere come quello di Simoncellie e Pedrosa, anche se a onor del vero non riuscendo ad avere immagini pulite, siamo più propensi a credere a Max che all'arrembante Rea, che non è nuovo ad entrate poco pulite e che non usa chiedere scusa quando commette errori ai danni di altri. In questo caso Max ha anche rischiato grosso, con la moto di Rea che gli rotolata addosso, rompendogli la calotta del casco in più di un punto. Altro ruzzolone illustre quello di Michel Fabrizio, davvero in palla, ma falciato dopo pochi giri da Ruben Xaus, che poi si è recato nei box a scusarsi. Il coltello tra i denti solo in pista.
Comunque davvero bella la bagare nei primi giri per la prima piazza e quelle subito dietro, con la lotta per gli altri gradini del podio durata fino alla fine che ha visto la Ducati chiudere con una gran tripletta. Questa 1198 più che una moto da pensione sembra un bel gran pompone!


Gara 2 molto più adrenalinica nelle retrovie. Dopo pochi giri le prime 3 posizioni erano già stabilizzate, con Checa e Camier a tirare il gruppo, e un titanico Biaggi un po' ammaccato al terzo posto con tempi assolutamente paragonabili ai primi. Dietro il gran mattatore è stato quel Michel Fabrizio sulla Suzuki dimenticata da Hamamatsu, che ci ha fatto andare in apnea più volte con grandi staccate e grandi sorpassi, con uno stile di guida alla "strapazzona", che penso abbia ridotto ad uno straccio il gixxer di Francis Batta.
Da segnalare anche lo splendido week end di Badovini che ha salvato il solito disastro BMW, dove solo a sprazzi in Gara 1 ha brillato Corser, ma in generale il team è stato inconsistente. Peccato che gli manchi ancora grinta nelle partenze, dove perde troppe posizione per poi recuperare.

Insomma, ancora due belle gare, forse non a livello di quelle monzesi, ma in un campionato dove ci si diverte anche nel corpo a corpo delle retrovie, non ci annoia mai.

Quindi: grande Ducati, grande leone Biaggi, grandi gli italiani in questo week end.

Wolf

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