Categoria: Sport

In occasione del settimo ed ottavo Round, penultimo weekend di gare della stagione, il CIV ha fatto tappa all’Enzo e Dino Ferrari di Imola per quella che in SBK poteva essere una passerella per Michele Pirro ed il Barni Racing Team Ducati. Sulle rive del Santerno i colpi di scena non sono mancati e l'andamento dei tre giorni in pista ha ricordato più che altro una discesa all'inferno, non solo per i 40 gradi abbondanti registrati.

 

Fino a 5 minuti dal via della prima sessione di prove le premesse c’erano tutte: team super ufficiale (che questo weekend si è dovuto dividere per seguire Mercado a Laguna Seca nel Mondiale SBK), un pilota che quest’anno non ha sbagliato un colpo, una pista storicamente amica della Panigale e le gomme Michelin (che se stanno preparando  il rientro in MotoGp di certo non sono male). Già alla fine delle prime libere del Venerdì le facce degli uomini Ducati non erano più molto sorridenti e i rivali hanno iniziato ad incrociare le dita sperando che la situazione non si risolvesse nell’arco del weekend.

E così è stato, anzi: è andata molto peggio di quello che si potesse immaginare. I due Round di Imola sono durati 3 giri l’uno per Pirro e pochi di più per Ivan Goi e a festeggiare sono stati gli altri. Dopo una scivolata alla Rivazza 2 al Sabato, Pirro è stato costretto al ritiro anche la Domenica a causa di un contatto con Sandi alla variante bassa. Per Goi, invece, problemi di gomme nel Round 7 e un errore alla Villeneuve il giorno dopo. Come si dice: "quando il gatto non c’è i topi ballano"….vero solo in parte. Roberto Tamburini (2° e 1° nei due Round) e Alessandro Andreozzi (due volte 3°) hanno di molto ridotto il distacco da Pirro portandosi rispettivamente a -21 e a -23 dal leader con ancora 50 punti da assegnare nel gran finale del Mugello ad Ottobre.

Ma il bottino poteva essere migliore: a fine stagione l’Aprilia forse si mangerà le mani (anche se vincere il titolo è impresa è ardua) e qualcuno adesso si starà pentendo di aver concesso a Kevin Calia una wild card per Imola. Il giovane bolognese, attualmente impegnato a tempo pieno nel Mondiale Superstock, si è infatti prima imposto per 57 millesimi di secondo su Tamburini con un duello protrattosi sino all’ultima curva e ha poi  chiuso al secondo posto la gara della Domenica. Gli otto punti tolti ad Andreozzi non sono pochi in un campionato così breve ed imprevedibile.

Tamburini, da parte sua, rimpiangerà ancora di più non aver disputato il primo appuntamento a Misano (dove Pirro ha anche sofferto di problemi tecnici): il campionato ora poteva essere decisamente più aperto. È pensiero comune però che difficilmente l’appuntamento del Mugello vedrà ripetersi il colpo a vuoto del Ducati Barni Racing Team. La pista è quella di “casa” (Pirro e la Panigale la conoscono meglio delle loro tasche) e i risultati dei Round già disputatisi in Toscana lasciano presagire un dominio (doppia vittoria di Pirro e podio completato anche da Goi). Tuttavia ad Imola i dominatori degli ultimi campionati sono apparsi sottotono.

Cosa ha quindi reso così incerto un finale di stagione che sembrava ampiamente scritto? Pirro era da molto che non girava su questa pista e veniva direttamente da un’importante giornata di test a Misano sulla GP15 gommata Michlein. Il pilota di San Giovanni Rotondo è apparso provato già da Venerdì e il gran caldo non ha di certo aiutato. Pare poi che la mancata partecipazione alle prove del Giovedì abbia giocato un ruolo importante nel ritardare il feeling tracciato-moto-pilota. La temperatura è un altro parametro che sembra aver mandato in crisi la Panigale, o meglio le Michelin. Si mormora che il gommista francese non fosse del tutto preparato ad affrontare il clima torrido di questo periodo. Per tutta la stagione è poi mancato l’apporto del campione italiano in carica.

Goi è praticamente scomparso, soffrendo forse la presenza importante di Pirro, e non si è fatto trovare pronto quando poteva approfittarne per la sua classifica e per limitare i danni del team. In un campionato fatto di soli cinque appuntamenti e dieci gare ogni passo falso può essere fatale e vedremo quanto questo appuntamento lascerà il segno sull’assegnazione del titolo. Vero è che fino ad ora la marcia di Pirro è stata trionfale e uno zero può capitare. Ma ad Imola gli zero sono stati due. La pausa che porta al 10 ed 11 Ottobre è lunga e c’è tempo per rimettersi in sesto. Nella Supersport doppia vittoria della wild card (nonchè campione italiano in carica) Federico Caricasulo davanti all'intramontabile Giugovaz e a Mantovani il Sabato e a Roccoli e a Fernandez la Domenica. In campionato Roccoli guida la classifica con 29 punti di margine su Mercandelli e 31 su Bussolotti.

Anche in questa classe l'andamento pare scontato ma, come ha dimostrato il DNF di Roccoli nel Round 7, tutto può succedere. In Moto3 i due contendenti al titolo si sono spartiti una vittoria a testa. Marco Bezzecchi si è aggiudicato la gara del Sabato ma, a causa di una brutta partenza, è stato coinvolto in una caduta nella gara della Domenica. Fabio Di Gianantonio invece ha massimizzato il risultato facendo seguire al secondo posto del Sabato una perentoria vittoria nel Round 8. Di Gianantonio allunga così in campionato, portandosi a +27 sul rivale.

Di nuovo un finale di stagione incerto attende al Mugello i giovani piloti della Moto3. La PreMoto3 250 ha invece giá assegnato il titolo a Celestino Vietti Ramus, autore dell'ennesima cavalcata trionfale (7 vittorie su 8 gare in questo anno).

 

Testo e Foto di Marco Lanfranchi

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