Maggiora - Motocross Mondiale visto da un profano

Categoria: Sport

Dettagli: Scritto da Fagna; 24 Giugno 2013

Dunque la domanda è semplice. Vi hanno mai portato ad un evento ficosissimo, del quale non sapete quasi una mazza, nemmeno chi è il padrone di casa, ma vi divertite e godete come non mai nella vostra ignoranza??

Ecco questa è più o meno la sensazione che ho avuto entrando nell’enorme invaso della pista di Maggiora; profumo di polvere, sound di marmitte al collasso e di monocilindrici tirati allo spasimo. Un sacco di gente, gran casino e tanto divertimento nell’aria. Sono stato catapultato la mondiale Motocross, che ha fatto tappa nella rinnovata pista piemontese;

si certo ormai l’evento è passato da un po’ e non fa più notizia. Ma non voglio parlarvi di questo, voglio parlarvi di come un ignorante totale di Motocross come il sottoscritto abbia goduto come un riccio per il semplice fatto di essere ad una grande giornata di motori. Ignoro le regole, ignoro come si svolgano le qualifiche, ignoro chi siano i big, chi sia in testa al mondiale; non so nemmeno quali siano le cilindrate dei bolidi che letteralmente volano tra un dosso e l’altro…e rido…da solo.

Perché nella mia ignoranza dell’evento vedo moto ovunque e ovunque respiro passione. Poi se proprio non vogliamo esagerare il mitico 222 lo conosco, poiché ho avuto la fortuna di cenare un paio di volte con l’Antonio nazionale. E mi fa sorridere confrontare la timidezza e la riservatezza dell’uomo conosciuto a cena, con la grinta sfoderata dal campione in pista. Campione per altro subito identificabile anche da un profano visto il suo casco giallo e il numero “a specchio” che spicca sulla schiena della casacca di gara.

Intorno a me il popolo del cross inneggia, urla si gasa e tifa in tutte le lingue che posso riconoscere. Io non ti fo, io non so nulla, mi diverto e basta. Di quel divertimento sano che da tanto non assaporavo (oltre alla polvere del circuito). E come da piccolo, chiedo mi informo, necessito di imput, a volte senza nemmeno ascoltare le risposte (per la gioia dei miei interlocutori), forse la figata sta proprio qui, nel non essere per forza “imparati”, nel non dover sapere per forza sempre tutto come bravi meccanici o come piloti mancati ( e per fortuna !!! ).

Quando il cancelletto va giù, la partenza è una esplosione di adrenalina e di pelo sullo stomaco che invidio ai piloti in gara. Gomiti alti, mai paura e la moltitudine di zanzare tassellate si infila in una curva tanto stretta che avrei difficoltà a fare da solo con il mio “ciao” alla Monferraglia. Pazzi scatentati…siiiiiii bravi bene bis.

E nel “paddok” l’atmosfera è rustica al punto giusto piloti e pubblico mischiati assieme, senza menate, senza esagerazioni; al motorhome della famiglia Fontanesi, sembra si essere a casa, spuntini vari, torte, un buon bicchiere di vino, tutto rigorosamente fatto in casa o proveniente dalle terre parmensi, ad esclusione ovviamente della bibita main sponsor; E il pubblico, rispettoso, che non invade la tenda, ma che da fuori chiede rispettosamente un autografo o una foto a Kiara, come se quel lembo di stoffa fosse un limite educatamente invalicabile. Incredibile se paragonato al calcio (sport nobile???? ) o all’ormai troppo tifata motogp.

Ma mi conosco, non sono un tipo da paddok, torno a bordo pista (ma proprio bordo) per sentir vibrare per bene lo stomaco, ammirando le evoluzioni di Tony e soci che sembrano persino divertirsi nelle evoluzioni dei salti che quasi ti dimentichi che sono in gare vera, in lotta per i punti di un mondiale che da ben 6 anni sta in italia. E che nonostante tutto è sottovalutato.

Era tanto che non mi sentivo così ignorante. Era tanto che non mi divertivo più così. Semplicemente per il giusto di un motore che spinge le due ruote della mia passione…di qualsiasi forma o foggia esse siano.
Grazie a tutti quelli che hanno reso possibile questa grande giornata.