Altra presa di posizione della regione autonoma del Trentino Aldo Adige nei confronti dei motociclisti, arrivano i rilevatori acustici

Sembra che la regione montana abbia dichiarato guerra ai motociclisti, anche se i governanti del Trentino Alto Adige direbbero che ce l'hanno solo con i motociclisti molesti. Era già balzato agli onori della cronaca per un inspiegabile e pericolosissimo, limite dei 60 Km/h dedicato solo alle moto in alcune strade delle due proovince, ora si aggiungono i rilevatori acustici.

Guerra alle moto rumorose, nella sostanza gli strumenti di rilevazione saranno rivolte verso le due ruote e ai loro suoni a volte poco omologati, e nonostante siamo amanti dei rumori di un bel motore, sarebbe comprensibile che gli abitanti delle vallate e dei comuni della regione autonoma vogliano un po' di pace di tranquillità.

Non fosse che le due misure messe insieme appaiono come un deterrente vero e proprio per le carovane dei motociclisti, che secondo i numeri portano un consistente apporto all'economia locale, ma mai quanto quello della classica famiglia in vacanza. Insomma un sacrificio per migliorare "l'esperienza sensoriale" dei villeggianti al suadente suono dell'accento tedesco, che dovrebbe produrre più di quanto perso.

Un peccato per i motociclisti che per perdono belle strade ma soprattutto grandi panorami, ma l'Italia è ricca di entrambe le cose, sommata però all'ospitalità.

Resta da comprendere come la misura dei 60km/h sia ancora attiva, pericolosa per le carovane di motociclisti che si vedrebbero superare da macchine e tir, in un paese dove solitamente si abbassano inspiegabilmente i limiti velocità alla sola comparsa di un indizio di pericolo.