Prosegue il viaggio degli amici Alice e Mirco verso Caponord a bordo dei loro Ciao, ora sono immersi nella bella Svezia.
Ecco il racconto del loro 13° giorno tratto dalla loro pagina FB dove potete seguirli giorno per giorno.
Le prime luci dell’alba fanno intuire che sarà una giornata serena. Pronti partenza via, ma i CIAO non partono. Premo il pulsante dell’aria ed ecco qualche timido segnale. Li lasciamo scaldare, finché ancora con qualche incertezza singhiozzano, del resto oggi anche le auto fanno il “fumetto bianco” dagli scarichi.
Oggi vorrei non fare la E4 perché è pericoloso farsi sorpassare dai camion, ma purtroppo in qualche tratto sono costretto a imboccarla. Per fortuna la Svezia è una terra ricca di attrazioni e quindi spesso mi lascio trascinare in qualche deviazione anche se inevitabilmente allungo il tragitto. Ma è proprio quando esco dalla E4 che assaporo i colori e gli odori di questa splendida Svezia, con i suoi prati, i suoi laghi, le sue foreste. Adoro osservare il lento passaggio dei cespugli color lilla dei fiori di lupino che disegnano delle strisce lungo il bordo dei campi coltivati, quasi volessero segnare fino a dove le mani dell’uomo hanno abusato delle terra. Ma quando pensi che l’espressione della bellezza sia questa, il mio sguardo viene rapito dagli immensi prati dipinti di color giallo oro del tarassaco cresciuto spontaneamente. Purtroppo le deviazioni implicano anche qualche complicazione, perché l’asfalto a tratti lascia il posto alle strade fatte di polvere e ghiaia.
La mattinata riserva una bellissima sorpresa, si perché ad un tratto ci troviamo difronte alle imponenti arcate del ponte di Höga Kuster che oggi è in manutenzione e quindi i due sensi di marcia procedono su un’unica carreggiata. Questo per noi è un vantaggio perché si procede lentamente e questo ci permette di ammirare quando l’uomo, con la sua maestria sappia modellare la materia sapendola unire in un armonioso equilibrio qual’e’ questo ponte.
Dopo il ponte ci fermiamo a fare colazione e questa mattina, visti i profumi provenienti dal locale, tradisco la consueta colazione zuccherata per il salato, mangiando un ottimo hog dog con maionese e ketchup. Bono
Questa sarà una giornata di incontri, dove conosceremo un ragazzo tedesco che sta raggiungendo Caponord in bicicletta proprio come i nostri compaesani, due motociclisti di Mantova con il loro GS, un padre di Como che sta portando la figlia a Rovaniemi in camper per fargli conoscere Babbo Natale, ma anche 2 ragazzi svedesi che stanno viaggiando a piedi con i loro zaini, due harleisti finlandesi … Ogni giorno è ricco di nuove conoscenze, complici i piccoli CIAO che trasmettono tanta SIMPATIA e FRAGILITÀ, ma è la bandiera italiana che arricchisce questo protagonismo, perché tutti inizialmente sono increduli quando gli diciamo che siamo partiti dall’Italia.
Nel tardo pomeriggio non è mancata la pioggia che con la sua sfuggente comparsa ci ha fatto presente che siamo in Svezia e che quindi siamo fortunati a viaggiare con il sole
Quando ormai solo 54 km ci separano da Umea, Alice si ferma e torna indietro. La raggiungo subito e purtroppo vedo la valigia rotta a terra. Dobbiamo proseguire, ma sappiamo anche che è inutile sprecare del tempo per aggiustare la borsa, quindi sistemiamo qua e là il contenuto della borsa rotta e proseguiamo. Arrivati a Umea cerchiamo subito un negozio per acquistare delle borse nuove. Usciti dal negozio le montiamo subito sul CIAO di Alice e in quei 30 minuti gran parte dei clienti con un sorriso o una parola ci chiederanno se “va tutto bene” o se “abbiamo bisogno di qualcosa” facendoci sentire A CASA Grazie Svezia.
L’avventura continua.
