Alvaro Bautista dopo due anni in sella alla Honda, torna nel team Ducati Aruba.it con il sogno è ritrovare quel filone d'oro smarrito nella stagione 2019.

Nel mondo delle corse, come in altri, anche i rapporti peggiori si possono rimettere a posto se c'è l'interesse, così Ducati che aveva lasciato andare con qualche rimbrotto Alvaro Bautista reo di aver accettato "solo" il triplo dell'ingaggio Ducati da Honda, oggi riaccoglie il pilota spagnolo che più di tutti aveva fatto assaporare negli ultimi anni il titolo Superbike. Il difetto di Bautista è l'eccessiva tendenza a cadere, il 2022 ci dirà se qualcosa è cambiato.

L'intento è ritrovare un pilota in grado di sfruttare al meglio quella Panigale V4R, che al momento non sta brillando nelle mani dei piloti delle derivate, se non in qualche sprazzo di Scott Redding, che però ha scelto di trasferirsi in BMW.

Ancora da definire se il secondo pilota sarà Rinaldi, o se si concretizzeranno le voci su Danilo Petrucci. Una reazione della casa di Borgo Panigale all'ennesima annata in salita, quest'anno messa sotto anche da Yamaha.

Intanto una sella vacante e finanziariamente appetibile è quella del team Honda HRC, ancora tutta da sviluppare, i piloti che possono fare la differenza scarseggiano ma Leon Camier precisa che non sono ancora state fatte scelte per il 2022.

Shinya Wakabayashi – HRC President: "Alla fine del 2021 la nostra collaborazione con Alvaro Bautista volgerà al termine. Gli ultimi due anni sono stati intensi, caratterizzati dalle sfide inaspettate e imponenti poste dalla pandemia globale e dal significativo lavoro di un progetto nascente come il nostro. Due stagioni in cui lo spirito è sempre stato costruttivo e collaborativo. Ringraziamo quindi Alvaro e gli auguriamo il meglio per il futuro"