Si parla sempre più insistentemente di un accordo tra Valentino Rossi e Ducati per la costruzione di un team MotoGP targato VR46, ma quale sarebbero i risvolti per il campione di Tavullia?

I soldi li mette una grandissima casa petrolifera saudita, la Saudi Aramco, con un impegno di 5 anni per una società che non ha problemi di liquidità e che è in cerca di pubblicità per mettersi in luce. Le moto probabilmente saranno quelle di Borgo Panigale, che si sta disputando un posto al sole con Yamaha. Un posto al sole perché le moto VR46, in un modo o nell'altro, sono come la merce sullo scaffale più in vista al supermercato, hanno una risonanza maggiore grazie al nome di Valentino Rossi.

Per Valentino Rossi però, pronto a rilevare il team Avintia per fornire una moto ufficiale al fratello Luca Marini e una a Enea Bastianini o Marco Bezzecchi, potrebbe essere la parola fine a una lunghissima carriera. Valentino, da sempre legato al mondo Yamaha e ambassador prediletto, dovrà appendere il casco al chiodo perché è difficile immaginare che le due case si facciano andare bene il fatto che Valentino possa mettere a confronto così da vicino le due modo, rischiando che comunichi sefreti che valgono milioni alla casa avversaria. Ma nulla ancora è scritto.

Il dualismo tra queste due case sembra accendersi nel voler mettere a suo agio il nove volte campione del mondo, con Ducati capace di mettere in pista più moto ufficiali rispetto a Yamaha, che anche quest'anno costringe un talento come Franco Morbidelli a correre con una moto datata, ma con un Valentino che si prepara a perdere una "pensione" d'oro alla corte dei tre diapason.

Sicuramente la presenza di un team targato Valentino Rossi, darà ancora un po' di volano alla MotoGP, in attesa che un nuovo personaggio capace di infiammare gli animi, nel bene e nel male, si presenti alla corte della MotoGP.