Difficile trovare una definizione al BMW CE 02, non è una moto, non è uno scooter, nemmeno un MOPED, e per di più ha il motore elettrico.
La più calzante è la stessa che troviamo sullo CE 02 stesso “eParkourer”, in sostanza un veicolo ludico sportivo a propulsione elettrica per conquistare gli spazi cittadini.
Altrettando difficile trovare una linearità di opinione tra chi si trova davanti a questo insolito mezzo; chi ne rimane stregato per la sua originalità e chi lo ritiene assolutamente “brutto”, molto rare espressioni di vie di mezzo, insomma o piace o non piace.
Di sicuro BMW con questo CE 02, ma del resto come aveva fatto con il fratello maggiore CE 04, ha voluto stupire, uscire dagli schemi, osare a tal punto da farlo diventare un oggetto di design su due ruote, un esercizio di stile, che però contiene tutti i contenuti perfetti per la sua funzione di rispondere alla modalità urbana, quella più cool, quella che non vuole passare inosservata.
E visto che se si sceglie di farsi notare tanto vale scegliere tra le due colorazioni disponibili la più vistosa Cosmic Black uni 2 presente nel “Pacchetto” Hightline che aggiunge colore alla sella e una serie di tape che colorano il total black & Grey della versione base.
Pacchetto che comprende oltre che gli steli forcella color oro, che aggiungono un ulteriore tocco di personalità, una serie di interessanti optional (modalità di guida flash, manopole riscaldabili, supporto per smartphone SP-Connect integrato, carica batterie rapido esterno per versione 11 kW)
COM’E FATTO
La forma centrale riprende quelle delle moto con una carenatura in materiale plastico che nasconde il comparto batterie e in motore elettrico.
Caratteristica la sella piatta che sale a formare un arco ad imitare l’andamento dell’inesistente serbatoio.
Il frontale è caratterizzato dal doppio faro quadrangolare sovrapposto a led e da una piccola unghia rettangolare in plexiglass colorato a coprire la strumentazione e fungere da riparo aerodinamico.
Al posteriore sotto la coda corta si estende un parafango a carenare la ruota che termina con il portatarga che comprende anche la luce posteriore e le frecce.
Il lato posteriore destro lascia a vista la ruota, mentre sul lato sinistro troviamo la copertura dell’ammortizzatore e la trasmissione a cinghia sotto cui è posizionato anche il disco posteriore.
Impianto elettrico full LED.
Nascosto dalla copertura anche il telaio a doppio anello in acciaio di cui spunta solo la parte inferiore anteriore dove si estende in avanti il supporto tubolare delle pedane del pilota.
La ciclistica è completata da una forcella a steli rovesciati e da un forcellone monobraccio con sospensione laterale regolabile.
Le ruote sono entrambe da 14” gommate 120/80 all’anteriore e 150/70 al posteriore.
I freni con componentistica J.Juan sono composti da un disco davanti da 239 mm con pinza a doppio pistoncino e dietro da 220 mm con pinza monopistoncino. L’ABS è presente solo sul freno anteriore.
Il cuore, più che pulsante diremmo rotante, del CE 02 è un motore sincrono raffreddato ad aria che può avere due versioni, una a potenza piena per il modello 11 Kw (5000 giri/min) e una a potenza ridotta da 4 Kw (2000 giri/min).
Il motore è dotato di recupero automatico in fase di rilascio ed è dotato di retromarcia.
Il motore può essere gestito da due mappe di serie Flow e Surf a cui si aggiunge l’opzionale Flash.
La Flow è la più morbida, lineare, adatta all’uso quotidiano dove erogazione e recupero di energia sono ben equilibrati, la Surf dove viene quasi annullato il freno motore per scivolare con la massima fluidità e la Flash dove l’accelerazione è più bruciante così come l’intervento del freno motore per una guida decisamente appagante.
Due le batterie estraibili (una per la versione da 4 Kw) da 1,96 Kw ricaricabili con una comune presa domestica da 220 V. Con il caricatore rapido opzionale la ricarica da 0 al 100 % avviene in poco più di due ore.
La velocità dichiarata per la versione in prova da 11 Kw è di 95 km/h, noi abbiamo letto di tachimetro i 103 senza abbassarci, sempre 95 km anche l’autonomia dichiarata, anche se nel nostro utilizzo, sempre accelerando senza risparmio e percorrendo lunghi tratti extraurbani siamo sempre rimati attorno ai 70 km.
Il peso è di poco superiore ai 130 kg che sembrano meno grazie al largo manubrio e alla sella posta a soli 75 cm.
I comandi al manubrio permettono di gestire l’accensione, l’apertura della sella, il bloccasterzo, le mappe motore, la retromarcia e tutte le funzioni visualizzabili sul piccolo ma ben visibile display micro TFT da 3,5”, informazioni complete anche se avremmo gradito anche la presenza dell’orologio.
Con il pacchetto Highline troviamo presente anche il comodo supporto per smartphone SP-Connect proprio sopra la presa USB-C che permette di non trovarci mai con il telefono scarico.
COME VA
Una volta abituatisi agli sguardi curiosi e alle innumerevoli domande ai semafori e ad ogni sosta non resta che concentrarsi sulla guida dove davvero basta accelerare e frenare pensando solo al traffico e alla traiettoria.
La chiave Keyless in tasca, tasto di accensione, freno posteriore tirato e tasto di avviamento premuto; il motore è “Ready” bisogna solo accelerare.
La spinta è immediata, continua, tipica dei motori elettrici, e la bassa sella aiutano a rendere friendly la guida.
Manubrio alto e largo con comandi elettrici intuitivi e specchietti, di cui è evidente la familiarità con altri modelli della casa bavarese, stabili e con ottima visibilità.
Il display del TFT indica la velocità e la carica della batteria oltre che l’autonomia residua in chilometri.
Una barra inferiore segnala la potenza assorbita e la carica in rilascio.
Le gomme panciute danno sicurezza e il CE 02 è davvero svelto nelle manovre e nello svicolare nel traffico cittadino.
Accelera velocemente ai semafori e raggiunge la velocità massima in breve tempo con una buona stabilità, in curva ci si deve abituare alla trazione elettrica che si fa sentire, ma è solo una sensazione.
Tra le tre mappe motore a disposizione abbiamo preferito, e di fatto quasi sempre utilizzato, la Flash che permette partenze brucianti al semaforo e scattanti riprese, oltre ad un freno motore che permette oltre che la ricarica anche di ridurre l’uso dei freni.
Può sembrare inutile la retromarcia su un mezzo abbastanza leggero, ma visto che c’è nelle manovre da fermo in spazi angusti può sempre venire utile.
La frenata è molto modulabile all’anteriore, un po’ più incisiva dietro, ma con la giusta combinazione di utilizzo delle leve al manubrio gli spazi di arresto sono assolutamente adeguati alle prestazioni del mezzo, la presenza dell’ABS all’anteriore poi è una sicurezza in più.
Nonostante la sella piatta e sottile e l’escursione delle sospensioni ridotta (117 mm ant. e 56 mm post.) il confort non è male per l’uso cittadino con le sospensioni che assorbono davvero bene tombini, pavé e le asperità dell’asfalto. Certo non è una moto da enduro, ma davvero ci hanno stupito.
La sella è studiata per accogliere due persone, anche se la presenza del passeggero obbliga il pilota, a sedersi più vicino al manubrio che per chi è alto diventa un po’ scomodo, da contro il secondo ha a disposizione due ampie maniglie a cui appigliarsi.
Le pedane del pilota sono avanzate e rendono la seduta eretta, comoda nell’uso cittadino, ma abbiamo sperimentato la comodità nella guida “Sportiva” nell’utilizzo delle pedane del passeggero, forse una via di mezzo sarebbe l’ideale.
L’abbiamo utilizzato per il commuting quotidiano dalla nostra bella provincia alla metropoli lombarda dove le strade extraurbane scorrevano veloci e il traffico cittadino non ci ha mai spaventato. Dopo una prima volta dove inevitabilmente tenevamo d’occhio la percentuale di batteria rimasta ci siamo rilassati verificando che l’autonomia era sufficiente per i nostri 50 chilometri giornalieri e che ce ne restavano sempre almeno una ventina di riserva.
A questo punto basta aprire lo sportello sul alto sinistro e collegare il carica batterie che in meno di due ore ci riportava al 100 % la carica per il giorno successivo.
CONCLUDENDO
Si ci è piaciuto, prima di tutto esteticamente, ci ha stregato con il suo design futuristico, giovane, un po’ manga se vogliamo, ma anche nell’utilizzo.
Riteniamo la mobilità elettrica urbana decisamente valida e se applicata a veicoli paritetici ai 50 cc, o 125 cc come in questo caso che permettono di essere condotti anche da chi è in possesso solo di patente B diventa geniale.
Propulsione pulita, intesa che non ci si sporca di grasso, benzina e fumi, manutenzione quasi nulla se non freni e gomme, insomma quasi perfetta; anche l’autonomia per l’uso urbano o nell’hinterland è adeguato.
Il BMW CE 02 ha solo due limiti, il primo è legato alla capacità di carico dove non esiste nessun sottosella e nemmeno il classico tunnel scooteristico per appoggiare oggetti, in parte può essere superato con il bauletto opzionale, ma l’estetica ne viene irrimediabilmente penalizzata, o dotandosi di un classico zaino.
Il secondo è legato al prezzo di acquisto che è decisamente alto, seppur con la indubbia qualità ed esclusività del prodotto; si parte infatti da € 8750,00 che diventano velocemente vicini ai € 10000,00 aggiungendo qualche accessorio.
Un mezzo indefinibile questo BMW CE 02, un eParkourer tremendamente efficace ed efficiente che farà sicuramente felice chi potrà permetterselo e che sicuramente tra qualche anno diventerà oggetto di collezionismo come molti dei veicoli “strani” che il mondo moto ha messo sul mercato fin dalla prima due ruote.
Tutte le informazioni tecniche sul sito BMW Motorrad
Foto di Roberto Serati
Abbiamo utilizzato: Casco Caberg SOHO – Giacca LS2 Titanium – Jeans Clover SYS Light – Guanti LS2 Kubra – Scarpe Roy Rebel – Occhiali Emblema Universal
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