Difficile rimanere insensibili di fronte all’eleganza delle forme di questa Triumph Scrambler 1200X.
Nulla di eccessivo, tutto al posto giusto dove il richiamo alle scrambler del secolo scorso è evidente, nessun fronzolo solo sostanza, ma raffinata, elegante, appunto.
A rendere ancora più accattivante la colorazione “Carnival Red” del serbatoio abbinata al nero lucido del resto della carrozzeria, sicuramente più delle varianti Sapphire black e Ash grey, ma questi sono gusti personali, anche se parcheggiando la Scrambler spesso abbiamo visto sguardi interessati in direzione della moto anche se accanto ad altri modelli.
Avevamo già provato la sorella XE, la più completa, la top di gamma se vogliamo, ma la X non ha nulla da invidiarle nell’uso, anzi la sella più bassa (82 cm) e un prezzo d’acquisto leggermente inferiore possono essere frecce al suo arco.
COM’E’ FATTA
L’estetica dominata dal grosso serbatoio dalle forme tondeggianti con fascia superiore in alluminio spazzolato e copertura in stile “Monza” del tappo del serbatoio sotto cui si trova quello classico con chiave.
Sul lato destro corre l’altrettanto personale doppio scarico sovrapposto che corre alto fino a correre parallelo alla sella e terminare con due fondelli in alluminio.
Esteticamente eleganti le protezioni paracalore che si alterano fino all’ultima con sembianze di tabella porta numero.
Il lato sinistro invece mette in mostra il motore “Bonneville” 1200 Bicilindrico con voluminosa fiancatina e copertura del corpo farfallato in alluminio spazzolato.
Il motore è racchiuso in un telaio tubolare in acciaio su cui lavora un forcellone a doppio braccio con doppio ammortizzatore Marzocchi RSU con serbatoio separato, regolabile nel precarico.
Marzocchi anche la forcella rovesciata, non regolabile, sospensioni che permettono sia davanti sia dietro un’escursione di ben 170 mm.
Belli i cerchi a raggi neri Tubeless gommati 90/90 – 21 e 150/70 – 17 dove la misura anteriore può risultare atipica per il mondo Scrambler, ma come vedremo permette una maggiore sicurezza quando le strade si fanno bianche.
Frenata affidata a un impianto NISSIN composto da due dischi anteriori da 310 mm e pinza a doppio pistoncino e uno posteriore da 255 mm con pompa a pistoncino singolo.
Obbligatoriamente dotata di ABS di serie, in questo caso di tipo cornering.
Frizione a cavo e cambio a sei rapporti ben spaziati.
Torniamo al motore che nonostante il raffreddamento ad acqua mantiene l’estetica originale del bicilindrico inglese che ha fatto la storia della casa di Hinckley.
In questo caso il 1200 High Power con potenza di 90 CV e con una corposa coppia fin dai medi regimi (110 nm a 4500 giri/min)
Una potenza più che abbondante per questa tipologia di moto che viene gestita dall’elettronica che mette a disposizione ben cinque modalità di guida (Road – Sport – Off-Road – Rider –Rain) che regolano automaticamente anche l’intervento di ABS e Traction Control.
Elettronica che viene gestita dai blocchetti elettrici a manubrio e visualizzata sul TFT a colori dalla forma circolare con semicerchio superiore dedicato a tachimetro, contagiri e livello carburante, mentre la parte inferiore ha un display a schermate dove vengono visualizzate tutte le informazioni principali, modalità di guida comprese.
Impianto di illuminazione full LED decisamente efficace con un faro anteriore classicamente rotondo che valorizza la vista frontale.
COME VA
Avere la possibilità di avere in prova la moto per un adeguato periodo di tempo e poterla utilizzare anche in un breve viaggio per un totale che supera abbondantemente i 1500 chilometri permette di conoscerla abbastanza bene e apprezzarne pregi e nel caso cose che non ci soddisfano fino in fondo, ma ve lo diremo più avanti.
Inutile dire che la seduta è quella tipica delle enduro con ampio manubrio su cui spuntano eleganti e classici, rieccoci, specchietti tondi di piccole dimensioni ma tremendamente efficaci.
La ruota da 21” alza molto la sensazione di guida anche da fermi, ci si trova inseriti nella moto ben comodi sulla ampia sella piatta capace di accogliere dignitosamente anche un passeggero, che può contare su un pratico maniglione a cui aggrapparsi.
La frizione a filo non è delle più morbide, ma è regolabile e molto modulabile nello stacco, così da gestire benissimo un ottimo e preciso cambio a sei rapporti.
Il largo manubrio rende facilmente gestibili nelle manovre a bassa velocità il peso che sfiora i 230 kg. Peso che scompare quando la moto supera le poche decine di km/h di velocità.
Il motore spinge con vigore in tutte le marce e ha buone doti di ripresa che nella nostra fuga Oltralpe ci ha resa facile la guida sulle strade della Route des Grandes Alpes.
La ruota da 21” si comporta come tale, precisa e stabile, ma sicuramente meno agile e svelta di equipaggiamenti con diametri inferiori, forse anche dovuto all’interasse non proprio limitato della Scrambler 1200. Solo questione di prenderci la misura perché poi diventa un attimo danzare sui tornanti senza fatica.
A punto la frenata potente e modulabile che permette spazi di arresto davvero limitati, così come le sospensioni ben sostenute, capaci di ottima stabilità sul veloce, ma che forse vista la tipologia della moto avremmo preferito con taratura più morbida per meglio assorbire le asperità del terreno.
Se la ruota davanti su asfalto ha bisogno di farci prendere le misure appena questo finisce ecco che il 21” si prende la rivincita dando una confidenza e rendendo davvero piacevole la guida della Triumph Scrambler 1200 X anche in piedi dove la posizione di pedane e manubrio abbiamo trovato azzeccate.
Una menzione meritano i consumi che andando a passo allegro nel misto abbiamo verificato attorno ai 24 Km/lt, e anche esagerando non siamo mai riusciti a scendere sotto i 20 Km/lt.
Già, ma allora cosa non ci ha soddisfatto fino in fondo?
La prima è un gusto del tutto personale legato alla strumentazione che troviamo come grafica poco adatta allo stile della moto, preferivamo la versione precedente più elegante.
Per il resto sono cose ovvie e scontate legate alla tipologia e alle caratteristiche della moto.
Possiamo quindi lamentarci della protezione all’aria? No, ma busto e gambe sono decisamente esposta al vento della corsa e oltre le velocità codice si fa veramente fatica, eppure ci abbiamo viaggiato.
Non idealmente una moto da viaggio ed infatti abbiamo avuto qualche difficoltà con il carico dove la borsa poteva trovare posto solo sulla porzione di sella dedicata al passeggero con la necessità di ingegnarsi per far passare cinghi e/o elastici sul lato destro dove gli scarichi in effetti complicano la vita…eppure l’abbiamo caricata.
Il vero “Fastidio” è l’interferenza dei collettori sul lato destro che disturbano quando si vogliono stringere le gambe, magari nella guida in piedi, e il calore che proviene dalla scarico che nelle soste ai semafori diventa davvero difficilmente sopportabile, ma del resto “per apparire bisogna soffrire!”
Messa in vendita a un prezzo che parte da € 14.995,00 che può essere giustificato dal blasone e dalle ottime finiture di questa Scrambler 1200X
Tutte le caratteristiche tecniche e la gamma sul sito Triumph Motorcycles
Foto di Roberto Serati
Abbiamo utilizzato: Casco Cast MTIII – Giacca Clover Netstyle-2 – Jeans Clover SYS Light – Maschera Ariete Feather – Guanti Clover Tazio – Scarpe Stylmartin Arizona – Occhiali Emblema A-Tom
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