Non sempre abbiamo la disponibilità di moto direttamente dalla casa, per fortuna però abbiamo concessionari amici che si fidano ad affidarci le loro moto.
Così è stato per un veloce assaggio della nuovissima Honda CRF1100L, nella versione Adventure Sport, messaci a disposizione da Moto Macchion di Legnano (MI).
Eravamo curiosi, dopo la prova della precedente 1000cc di rimetterci in sella ad una delle moto più iconiche del passato e che sta diventando del presente.
Tutto di più: più leggera, più potente, più piccola, più tecnologica e naturalmente più grande di cilindrata.
Il motore passa da 998 a 1084 cc grazie all’aumento della corsa; sempre bicilindrico parallelo, monoalbero, 8 valvole, raffreddato a liquido, capace di sviluppare adesso 102 CV a 7.500 giri/min.
Le premesse ci sono tutte per spostare l’asticella dell’enduro stradale, con occhiolino al fuoristrada, sempre più in alto.
Due le versioni, la più “snella” Standard e indirizzata agli amanti del fuoristrada e la Adventure Sport, in allestimento premium, probabilmente preferita dai viaggiatori.
La moto in prova era proprio quest’ultima, e con il plus del cambio DTC (dual-clutch transmission) che in questa ultima versione è stato ulteriormente migliorato nella disposizione delle cambiate.
Sella alta, ma regolabile verso il basso senza attrezzi, e vita stretta, la Honda dichiara 4 centimetri in meno per la larghezza del telaietto reggisella.
Posizione di guida comoda, forse meno esasperata della precedente e decisamente ergonomica, grazia anche al manubrio rialzato di qualche centimetro.
Voluminoso il serbatoio che però, nonostante una capienza vicina ai 25 litri, risulta piuttosto svasato e permette l’alloggiamento delle gambe in maniera ergonomica.
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Impressionante il ponte di comando con il nuovo display TFT da 6,5” touch screen, con Apple CarPlay, permettendo comunque connettività via Bluetooth con tutti gli smartphone, e i blocchetti al manubrio che sembrano comandi da aeroplano.
Il timore iniziale è confermato dalle innumerevoli funzioni comandabili e programmabili, ma con un minimo di apprendistato e con un po’ di intuito alla fine diventano facilmente utilizzabili.
Con il cambio DTC basta inserire il “Drive” e si parte senza preoccuparsi di frizione e leva del cambio.
Sulle prime il baricentro alto, dovuto al grosso serbatoio e a un peso comunque più vicino ai 250 che ai 200 kg., lascia perplessi, ma è questione di due curve, poi si apprezza la proverbiale facilità delle Honda di diventare amichevoli, come se le avessimo guidate da sempre.
Anche il cambio ha bisogno di un po’ di assuefazione, spesso si cerca la frizione o la leva al pedale, ma una volta capito e giocando con i 4 livelli disponibili, dal più turistico Drive alle tarature più sportive S1, S2, S3, potendo sempre, nel caso, scegliere autonomamente il rapporto da utilizzare, con le “palette” sul blocchetto sinistro, le stesse che si utilizzano in modalità “Manuale”.
Il motore si conferma generoso come il suo predecessore ma il miglioramento di questo 1100 è percepibile su tutta l’erogazione permettendo una guida rilassata quando si vuole andare a spasso e comunque mai affaticante anche quando il ritmo sale.
Stabile e veloce, progressiva nello scendere in piega e lineare in percorrenza di curva, con una buona velocità nei cambi di direzione non troppo penalizzati dalla ruota anteriore da 21”, probabilmente grazie i raggi tangenziali e agli pneumatici, finalmente tubeless, che riducono le masse non sospese.
Ci si trova spesso a guidare sulle curve con piglio sportivo come su una bella stradale.
Ben sei i ride mode disponibili (Giro Turistico, Urbano, Ghiaia, Fuoristrada e due Utente ( questi completamente regolabili) che influenzano l’erogazione, l’invasività dell’ABS, il freno motore e per la Adventure Sports anche l’assetto. Mentre TC e anti impennata sono sempre modificabili manualmente.
Tanta l’elettronica in questa Honda Africa Twin CRF1100L soprattutto con dell’introduzione della piattaforma inerziale Bosch a 6 assi che porta in dote il cornering ABS che influisce anche sul funzionamento del controllo di trazione, del sistema anti impennata (entrambi selezionabili su più livelli ed escludibili), evitando anche il sollevamento della ruota posteriore nelle decelerazioni più intense e gestendo inoltre sulla Adventure Sports l’accensione delle cornering lights ed interagendo col funzionamento delle sospensioni semiattive.
Potente e modulabile la frenata abbinata al classico tris di dischi con profilo a margherita.
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Flottante la coppia anteriore da 310 mm con pinze Nissin a 4 pistoncini ed attacco radiale, mentre al posteriore troviamo un disco fisso da 256 mm con pinza flottante ad un pistoncino.
ABS, come già detto, regolabile e mai invasivo per la massima sicurezza.
Efficaci le sospensioni semiattive, che equipaggiano la versione Adeventure Sport, che prevedono un velocissimo adeguamento dell’idraulica (15 millisecondi) in relazione al ride mode selezionato, alle condizioni del fondo stradale ed al tipo di guida.
Rimane sempre possibile regolare dal blocchetto sinistro il precarico del mono ammortizzatore in funzione del carico (pilota, pilota e bagagli, pilota e passeggero, ecc.
Una moto totale, comoda e protettiva su strada, e facile nel fuoristrada leggero anche per il neofita e se in mani capaci può davvero divertire quando l’off-road si fa più impegnativo.
Il tris di borse capienti previsto per questa Africa Twin sono il completamento perfetto per renderla la compagna ideale per i viaggiatori che potranno anche apprezzare il plexiglass regolabile in altezza e le manopole riscaldate.
Perché scegliere il cambio DTC? Noi siamo tradizionalisti, ma di fronte al livello raggiunto da questo sistema di Honda dovessimo scegliere saremmo in difficoltà e probabilmente la scelta sarebbe nella sua direzione.
Il fatto che negli ultimi anni la metà degli acquirenti delle Africa Twin abbia scelto il cambio automatico fa riflettere.
La possibilità di scegliere i le quattro modalità di intervento e la possibilità di intervenire manualmente o di utilizzarlo completamente manualmente gioca indubbiamente a favore, come del resto la possibilità di potersi concentrare totalmente sulla guida, anche in fuoristrada, senza preoccuparsi dei movimenti del piede sinistro e di dover modulare la frizione.
In vendita ad un prezzo non popolare, ma adeguato ai contenuti e alla componentistica, infatti servono 18.990 euro per l’Adventure Sports, 1.000 euro in più per il cambio DCT, che scendono a 14.990 euro per la versione standard.
Un piacevole assaggio per questa Africa Twin CRF1100L Adventure Sport che speriamo di avere presto a disposizione per qualche giorno per poterne apprezzare più approfonditamente le ottime qualità.
Tutte le caratteristiche tecniche sul sito HONDA Moto
Grazie a Moto Macchion per la moto in prova
Foto di Roberto Serati
Abbiamo utilizzato: Casco Nolan N53 – Giacca e pantaloni Clover Laminator – Guanti Clover Sierra WP – Stivali Stylmartin Miles
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