Capita che ti capiti tra le mani, e sotto al sedere, una moto che ha fatto la storia del motociclismo Italiano.
Se poi è un modello tra i primi prodotti, quelli veri da 900 cc con i carburatori la cosa è ancora più esclusiva.
Esclusiva se poi chi scrive, pur apprezzando, non ha mai posseduto, né tantomeno guidato una Ducati di quegli anni.
Una moto di rottura quando usci dalla matita di Miguel Galluzzi, naked senza compromessi dove telaio, rigorosamente a traliccio, motore e serbatoio ne sono gli elementi distintivi.
Tanto semplice e banale, forse, come idea da diventare un mito, un’icona che tuttora sopravvive agli anni; persino il “nuovo” Monster di qualche anno fa ne modifica ma ne segue il family feeling rendendolo sempre riconoscibile.
Il telaio viene ripreso da quello della serie 851-888, così come il forcellone con monoammortizzatore, una bella robusta forcella a steli rovesciati e una terna di dischi Brembo a garantire spazi d’arresto da riferimento.
Il motore e il “Pompone” per eccellenza: i 904 cc, Desmodue a carburatori, allora al top della gamma raffreddata ad aria e leader incontrastato della fortunata gamma Super Sport.
Capace di circa 70 cavalli alla ruota sprigionati con carattere e vigore dal bicilindrico a L.
Se non si conosce il motore, l’avviamento sembra improbabile con dei lenti scoppi, eppure una volta che il motorino mette in moto i pistoni, un bel suono pieno esce dai due scarichi.
Tipico il rumore di “ferraglia” dalla frizione a secco che diventa “musica” per gli appassionati; frizione a comando idraulico ma comunque non morbidissima.
La seduta è comoda e si ha tutto sotto controllo con le pedane leggermente arretrate e un bel manubrio da impugnare dalla giusta larghezza.
Non bassa di sella e quest’ultima non troppo stretta, ma il peso di circa 180 kg aiuta anche nelle manovre da fermo.
Essenziale la strumentazione, un tondo tachimetro/contachilometri e un’appendice rettangolare che ingloba le spie di servizio.
Luci e frecce di buona qualità in rapporto all’epoca della moto.
Classici specchietti rotondi dall’ottima visibilità e un cavalletto laterale da “cercare” sotto la pedana sinistra e con sistema di rientro automatico a molla che lo rende scomodo.
Dimenticatevi la fluidità di erogazione ai bassi regimi, questa Monster è ruvida, vuole gas, spinge da subito, quasi di colpo e ci vuole un minimo di affiatamento per utilizzare bene gas e cambio, peraltro quest’ultimo abbastanza preciso e veloce.
La ciclistica è svelta e veloce, ti porta a spasso e questo all’inizio, insieme al carattere del motore può spiazzare chi non conosce la filosofia Ducati degli anni ’90-’00.
Finito, però il breve apprendistato e conoscenza si entra in confidenza con un mezzo capace di grandi soddisfazioni, preciso nella guida senza essere impegnativo e con i cavalli più che sufficienti per divertirsi e sempre pronti a toglierti d’impaccio.
La frenata e pronta, bastano due dita per arresti fulminei e il posteriore, anche se il disco appare sovradimensionato è gestibile e poco tendente al bloccaggio.
Ben gommata permette angoli di piega notevoli in sicurezza anche grazie all’ottima ciclistica che deriva dalle corse.
Un guscio asportabile copre la sella riservata al passeggero con cui dividere le emozioni della moto e anche di turismo, del resto qualcuno ci è andato fino a Capo Nord.
Nel modello in prova è stato applicato un piccolo cupolino, optional Ducati, ed è stato modificato il porta targa come quasi tutte le Monster di questa linea per ovviare a quello originale, tra i più criticati e mai al livello estetico del resto della moto.
Una moto piacevole con cui, una volta entrati in sintonia ci si può divertire e togliersi soddisfazioni, anche sportive.
Semplice, essenziale ma efficace e coinvolgente, sarà per questo che è ancora molto richiesta anche come usato?
Abbiamo usato: Casco Caberg – Giacca, pantaloni, paraschiena e guanti Spidi – Sneakers Stylmartin – Calze Sixs
GALLERY
Flap
Dati Tecnici:
Modello Monster 900 (1997 - 98)
Lunghezza 2.080 mm
Larghezza 800 mm
Altezza sella 770 mm
Peso a secco 185 Kg
Motore:
Cilindrata 904 cc
Tempi 4
Cilindri 2 a V di 90°
Raffreddamento ad aria
Avviamento elettrico
Alimentazione iniezione
Alesaggio 92 mm
Corsa 68 mm
Frizione multidisco a secco
Numero valvole 2
Distribuzione desmodromica
Potenza 55 Kw 7.100 rpm
Coppia 7 kgm - 71 nm - 6.000 rpm
Tipologia cambio meccanico 6 marce
Capacità serbatoio carburante 16 lt
Capacità riserva carburante 3 lt
Trasmissione finale catena
Ciclistica:
Telaio Traliccio in tubi di acciaio
Sospensione anteriore Forcella rovesciata da 43 Showa
Sospensione posteriore Progressiva con monoammortizzatore
Freno anteriore doppio disco 320 mm
Freno posteriore disco 245 mm
Ruote integrali in lega
Misura cerchio anteriore 17 pollici
Pneumatico anteriore 120/70 ZR17
Misura cerchio posteriore 17 pollici
Pneumatico posteriore 170/60 ZR17