Categoria: Le nostre prove

Mettere le mani e “customizzare” moto che non hanno fatto la storia non è mai impresa facile, se poi la moto in questione ce la ricordiamo in pochi, direi che la sfida è proprio di quelle toste. Sto esagerando? E allora dimmi ti ricordi perfettamente che moto era la “Marauder” 800???

 

Leggi Suzuki, tentativo di “custom” riuscito in piccola parte, messa in commercio credo nella seconda metà degli anni ’90, diciamo che proprio non ha scritto pagine di storia del design motociclistico. Ora…sto esprimendo un parere del tutto personale sia chiaro…ma…posso peccare di immodestia se credo che molti la pensino come me.

Ecco tutta sta premessa noiosa per dire che quando gli amici di WKD hanno alzato il telo che copriva ‘sto ferro mai mi sarei immaginato che la “crisalide” iniziale fosse proprio una Marauder 800 a carburatori. Il colpo d’occhio iniziale è accattivante, sia come forme, sia dal punto di vista delle scelte cromatiche, concordate con l’attuale proprietario, che avendo la passione per la fotografia ha detto la sua sull’ “outfit” della sua “custom”. La vernice bi-colore si compone di un nero “ruvido” e di una parte più chiara con cubicatura by CM Cubicatura.

Seduta bassa, manubrione bello largo e pedane avanzate trasformano le strade pavesi nel sogno “California” che diciamocelo, senza nulla togliere alla bassa, non sono proprio la stessa cosa, ma sognare da dietro gli occhiali da sole non costa nulla. La moto sembra più corta dell’originale ed in effetti lo è, merito degli interventi al posteriore, completamente ricostruito; la sella del passeggero è a sgancio rapido, mentre sotto la sella principale è stato ricavato un bel vano portaoggetti sempre utile.

Naturalmente sono state fatte letteralmente sparire le scatole filtro dei carburatori sostituite da due coni, ovviamente più belli. Gioco di magia anche per la batteria e il grosso dell’impianto elettrico nascosto sotto il muscoloso serbatoio. Non so dire se le garze sulle marmitte mi piacciono, non ho ancora preso una decisione in merito, qui fanno la loro scena, ma sicuramente si poteva farne a meno. Le marmitte sono state modificate da WKD, riciclando pure dei pezzi…..tipo….la cromatura a fine marmitta altro non era che la “scodellina” superiore originale degli ammortizzatori posteriori.

Si ma andiamo?? Direi di si…come detto sopra giubbottazzo di pelle nera, casco e occhiali da ras del quartiere e via. Non ci avrei scommesso e invece i carburatori sono meno “ruvudi” del previsto a patto di lasciare scaldare un po’ i due cilindroni da 400 cc l’uno. Se ci appendiamo al comando del gas i circa 52 cv originali sembrano molti di più, e spingono dai bassi regimi con vigore; complice anche il tuono forse non proprio educato che esce dagli scarichi, la WKD Marauder sembra volare sulle strette strade che ci portano verso il Ticino. E sta pure in strada, frenata e ciclistica sono buone, si curva abbastanza veloci nonostante l’ampiezza del manubrio e le pedane che così basse e avanti  “sfrigolano” volentieri per terra.

La posizione in sella è davvero divertente con le braccia larghe ma comode, la sella generosa e la posizione di guida eretta o quasi che sembra non affaticare. La strumentazione (basica) è li sott’occhio con le spie incastonate nel manubrio quasi fossero gemme preziose. Un giornata avanti e indietro a sgasare divertirci mentre il proprietario lavorava per le foto di questo servizio.

Non so se questa moto si possa inserire nel segmento special, più no che si, ma sicuramente è l’esempio lampante di come si possa trasformare una trascurata e anonima moto, in un ferro appariscente e divertente, senza necessariamente svenarsi.  Se anche voi avete un progetto simile o semplicemente volete conoscere una nuova officina di appassionati anche solo per un semplice tagliando ecco i riferimenti.

Team WKD Moto  -via Darwin 4 - Settimo Milanese (Mi) - Marco 339/1009826 - Facebook Team WKD moto

Avrei dato volentieri una pacca sulla spalla a Marco….ma visto quanto è grosso mi sono limitato ad un “complimenti” a voce, mentre con la caviglia nascondevo agli occhi del fotografo/proprietario la “limata” alla pedivella destra… rischi del mestiere.

aMotoMio #provatodavvero

Abbigliamento del test: Giacca OJ Mirage - Casco LS2 OF583 - Pantaloni PromoJeans - Occhia MrGamba - Maglia aMotoMio Scudo by MR Maglietta

Fagna

 

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