Categoria: Le nostre prove



“Terzo elemento”
La curiosità uccise il gatto ma sorprese il motociclista.
Così eccomi di nuovo alle prese con uno scooter, però questa volta ha una ruota in più.


La scusa di questa volta è uno shoting fotografico per gli amici di Montecatena nel centro di Milano e la disponibilità di Icomoto di Galliate (NO) ha fatto il resto.
Ecco confezionato in un attimo un test perfetto di due giorni dove dalla periferia si corre in città per poi tornare e ripetere il giorno dopo la stessa cosa, in pratica quello che fanno molti pendolari che utilizzano le due ruote per i loro trasferimenti.



Disponibile con due cupolini, diversi in altezza, scelgo il più basso per esigenze fotografiche e ascolto le poche informazioni necessarie per l’utilizzo di questo scooter.
In pratica le stesse di ogni altro modello anche se questo ha una ruota in più davanti.
Un complesso ma efficace sistema di sospensioni indipendenti che guida le ruote da 14” incorniciate da due parafanghi che ne caratterizzano l’estetica insieme agli ormai irrinunciabili luci a Led che sovrastano il faro principale.



Bello, originale ed elegante anche nella livrea bianca.
Ripongo un casco di scorta nell’ampio sottosella insieme a guanti e lucchetto e sono pronto per partire.
Basta tirare una leva del freno e premere il pulsante d’avviamento per dare vita al piccolo monocilindrico 4 tempi di 125cc.
Se si salisse in sella bendati nella guida non si sospetterebbe di guidare un mezzo con una ruota in più.



Il comportamento su strada, la maneggevolezza, l’angolo di sterzata sono simili alle ciclistiche classiche, però in frenata ,  su pavimentazioni viscide o sconnesse e nel surplace la sensazione di stabilità e sicurezza raddoppiano davvero.
La spia della riserva lampeggia chiedendo una sosta al distributore, ottimo da manovrare il cavalletto laterale e facile, complice anche il peso ridotto, issare la moto sul “centrale”.
Con la rotazione della chiave d’accensione in senso antiorario si sgancia la sella che ruotain avanti sul suo snodo lasciando a vista il tappo di rifornimento .
Bastano 10 € per fare il pieno che garantisce una ottima autonomia grazie ai ridotti consumi di questa unità.



Il motore spinge per quello che può e soffre un po’ nella sua piccola cilindrata nel trasferimento extraurbano, però le velocità codice vengono raggiunte agevolmente e per ora la legge vieta l’ingresso a tangenziali e autostrade, quindi…
In compenso la frenata è ottima. l'impianto frenante del Tricity adotta due freni a disco da 220 mm sulle ruote anteriori ed uno al posteriore da 230 mm.  Il sistema di frenata integrata UBS, Unified Brake System, ottimizza in modo automatico la forza frenante applicata alle ruote anteriori e a quella posteriore, sia quando si agisce sulla leva di destra o di sinistra, sia quando si azionano entrambe le leve.



In città questa Yamaha scopre le sue carte di cittadino perfetto copiando le asperità del terreno senza problemi e garantendo stabilità e aderenza su pavè, rotaie e tombini che sono i nemici di noi motociclisti.
Sguscia agilmente nel traffico, leggero e con una sterzata davvero efficace con ingombri simili agli scooter classici di pari cilindrata.
La sella è comoda, anche per due con il passeggero che può contar e su ampie pedane estraibili.
La posizione di guida è raccolta ma non scomoda con comandi, intuitivi e facili da azionare.



La completa strumentazione LCD è bella è offre chiaramente sia di giorno sia di notte tutte le informazioni utili, tra cui temperatura esterna, orologio, livello carburante,  due trip e indicazioni sulla percorrenza anche di olio e cinghie.
La pedana però seppur piatta sembra un po’ “ corta” quando si indossano magari stivali o scarponcini.
Comodo il gancio portaborse estraibile e geniale il sistema di chiusura che occulta il foro della chiave d’accensione per evitare fastidiose  introduzioni nella stessa da parte di qualche bontempone cittadino, sboccabile con un inserto nella stessa chiave d’avviamento.



Gli specchietti sono stabili e belli da vedere ma la larghezza non eccessiva fa inquadrare parte delle spalle togliendo un po’ di visibilità.
A essere pignoli e voler trovare qualche difetto a tutti i costi si può segnalare l’assenza di una presa di corrente a cui collegare gli ormai indispensabili Smartphone o similari.
Secondo me le moto rimangono superiori come emozioni e guida quando la strada si allunga verso le provincie ma in città soffrono un po’.
Dalla campagna alla città, invece,  il Tricity si trasforma, soffre fuori ma in centro si riscatta pienamente dimostrandosi un’arma micidiale contro il traffico.
L’unico limite vero è la cilindrata che per chi usa il mezzo anche fuori città non offre prestazioni entusiasmanti e la suddetta limitazione autostradale.
Però Yamaha sta già presentando i suoi modelli con cilindrata superiore che sicuramente ampieranno il mercato di questo nuovo corso della mobilità urbana.



Certo che con meno di € 4000,00 la proposta Giapponese si fa ghiotta.
Insomma un “terzo elemento” che non disturba, anzi.

Moto in prova messa a disposizione da ICOMOTO Galliate (NO)
Materiale utilizzato: Casco Tucano Urbano – Giacca Jollisport – Pantaloni Promo jeans – Stivali Stylmartin – Guanti Alpinestars  - Calze SIXS
Foto del servizio Montecatena di Fabio Betelli

Flap

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