Categoria: Le nostre prove



“Moderni Cavalieri”

In fondo non siamo nient’altro che Moderni Cavalieri, impavidi e leali a cavalcare non un cavallo in carne e zoccoli, ma un destriero d’acciaio che corre su due ruote verso le nostre odierne avventure.


Anche il “saluto” che noi motociclisti ci scambiamo con due dita a V pare risalga all’antico gesto che al tempo in cui i cavalieri cavalcavano ancora un sol cavallo per volta e in carne e ossa.
Ecco allora Montecatena che riscopre il fascino del medioevo creando una linea che s’ispira alle armature di quegli anni.



Colori a tema, il nero opaco e il testa di moro con a contrasto la croce di Malta bianca o la più originale bianca con croce rossa.
Naturalmente pelle, a testimoniare la ricerca anche nei materiali naturali e una finitura con borchie in ottone che richiamano le giunture delle antiche corazze.
Un’estetica molto particolare, può anche non piacere per nulla, ma di sicuro non passa inosservata.



L’avevamo vista all’EICMA e all’Expo di Verona e ci aveva colpito lo stand con Torrioni e finiture da castello medioevale, ma poi toccando con mano la sorpresa è stata la qualità della pelle delle finiture che denotano grande cura tipica delle produzioni Made in Italy che contraddistinguono i prodotti Montecatena.
Montecatena è una realtà giovane creata da Sergio Monteverdi, da sempre appassionato di Medioevo, dove l’idea era di riversare la tradizione cavalleresca dell’epoca in un investimento nello sportswear motociclistico.
Ovviamente doveva essere garantita la protezione dei cavalieri, così come allora le armature ne avevano il compito oggi i capi di pelle devono avere caratteristiche adeguate, cosi i prodotti disegnati da Sergio, sono confezionati in esclusiva da GIMOTO che da 120 anni è garanzia di eccellenza artigianale, che riversa nei modelli Rotas e Rotas Signo.



Ma noi di aMotoMio.it vogliamo provare sulla nostra pelle i prodotti e così accettiamo molto volentieri l’opportunità di Montecatena.
La giacca dal vivo rende decisamente di più che in foto, la pelle è morbidissima, le cuciture curate e il taglio è giusto, tipico dei giubbotti sportivi, gli inserti della croce e dei ricami, come rivetti sono praticamente perfetti, segno di una cura maniacale, che si nota anche negli inserti elasticizzati nei gomiti in scamosciato.
Nella scelta della taglia tenete presente che veste un po’ stretta rispetto alle taglie “normali”, ma come ogni capo va provato, magari tenendo conto dell’irrinunciabile, per me, paraschiena.



Le protezioni sono presenti alle spalle e ai gomiti, mentre per la schiena va utilizzata una protezione esterna, soluzione che comunque sempre preferisco come stabilità e sicurezza.
Morbida finitura in microfibra al collo che è chiuso con un bottone automatico.
Due tasche esterne e due interne, tutte chiuse da cerniere e dalle giuste dimensioni, che permettono di riporre i normali oggetti, portafogli, chiavi e cellulare, ecc. senza disturbare.
Un giubbino da mezza stagione, ma per i più freddolosi ecco un caldo Gilet applicabile con una cerniera che dona il giusto confort termico.
Il modello in prova è il Rotas Signo, nero con la croce di Malta bianca, è disponibile anche la versione senza croce, meno appariscente sicuramente, ma al tempo stesso anche anonimo, se si sceglie un capo particolare, particolare sia.

 

Certo non si sposa molto con il mio BMW GS, ma come vedete, abbiamo trovato la giusta cavalcatura da abbinargli, e comunque su Custom, Cruiser, Naked e soprattutto sulle Special che tanto vanno di moda in questi anni lo trovo decisamente indicato.
Portandolo a spasso in città, nelle serate Milanesi o semplicemente per strada si nota l’interesse, la curiosità, a volte anche dimostrazioni di non gradimento, ma del resto il bello è che i gusti sono personali.



D’altro canto il mondo delle due ruote ci ha insegnato che a volte moto e/o abbigliamento che sembravano assurdi poi hanno avuto un successo insperato.
Tutti quelli che ho incontrato sono rimasti stupiti dalla qualità e dalla morbidezza della pelle, la stessa che si percepisce indossandolo dove la sensazione di sicurezza non è inficiata dalla rigidità.
Purtroppo ho potuto testare anche la resistenza all’acqua di un capo non impermeabile, però la pelle una volta asciugata ha mantenuto le qualità originali senza macchie o aloni, una passata di panno morbido e via, come nuova.
Giubbino perfetto? Quasi, a mio gusto avrei preferito un polsino più stretto e a voler essere pignoli, magari una regolazione micrometrica alla chiusura al collo, ma son peccati veniali in un capo nato bene e che può solo essere migliorato.
Volendo la giacca può essere completata con pantaloni di pelle abbinati in modo da rendere completa "l’armatura".



Un capo particolare sicuramente, qualcuno l’ha definito carnevalesco, ma nel nostro mondo fatto di Mazinga da pista, e di giacche multicolor, basta tornare con la memoria ai colori degli anni ’80, per capire che in fondo per noi è sempre carnevale, ma sicuramente il Medioevale è una moda più vecchia, ora torna per sfuggire all’omologazione estetica e per distinguersi.
La moto è il cavallo, il motociclista il cavaliere, come protezione, una moderna armatura di pelle e via a narrar di gesta di motori.

Ora però vi lascio devo indossare l’armatura di pelle e andare a salvare una Principessa.

Moto del test Headbanger Summertime.

Grazie al Bar Castello di Abbiategrasso per la location di alcuni scatti.

Flap

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