Transitalia Marathon 2024
Categoria: La moto in rosa

A volte bisogna lasciare sedimentare le esperienze vissute ed aspettare qualche giorno per mettere meglio a fuoco e capire che cosa ci hanno lasciato


Non vi parlerò quindi dei km percorsi considerando che sono un dettaglio che trascuro spesso perché sono le immagini che scorrono davanti al mio sguardo a fare la differenza piuttosto che il numero di km.

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Non vi parlerò neppure nello specifico  delle nostre moto; vi dico solo che io ho usato la mia affezionata Africa twin CRF1000L che ormai ben conosco, fedele compagna di avventure da ormai 6 anni e che conferma sempre la propria affidabilità. I miei amici di del Kerosene Racing Team, invece, si sono divertiti con le X-Cape 650 di Moto Morini, mezzi polivalenti che si sono rivelate perfette sia per l'on che per l'off road, anche quello più impegnativo. 

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Potrei parlarvi dei tracciati, di quante sorprendenti strade sterrate è ancora ricco il nostro Centro Italia e che spero rimangano tali. 

Non vi parlerò neppure dei paesaggi, dei pascoli, dei paesini arroccati, dei laghi che abbiamo costeggiato il cui nome neppure avevo mai sentito, dei venditori di patate a bordo strada e delle anziane signore entusiaste e divertite a salutare gli intrepidi motociclisti che sembravano aver perso la rotta per Dakar. Li scoprirete appena avrete la fortuna di attraversare queste zone.

A una settimana di distanza da quella partenza della prima tappa della Transitalia Marathon, mi piacerebbe riuscire in qualche modo a trasmettervi le emozioni che si provano a partecipare ad un evento come è stata questa Maratona. Per una settimana ti senti parte di una grande famiglia. 

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Il vulcanico patron Mirco Urbinati ti accoglie nella sua Rimini ricordando come, dal palco della partenza situato in Piazza Fellini, a metà dell'800 nacque il turismo balneare in Italia. E proprio in quella Piazza, da 10 anni Mirco ed il suo team fanno arrivare centinaia di motociclisti da tutta Europa se non addirittura da tutto il mondo per condurli attraverso le strade sterrate più belle del nostro Paese. 

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Ogni giorno alla partenza di tappa ti viene consegnata la tabella di marcia che viene ritirata il giorno prima, tabella dove vengono apposti i timbri per segnare i vari controlli ai check point e ritrovi le stesse persone dello staff che spendono una parola per augurarti "buona strada". Ti chiamano per nome quasi potessero ricordarsi di te e poco importa se sono stati aiutati dal nome riportato sulla targa di partecipazione incollata sul fronte della moto. Fa piacere! 

Transitalia 7

La sera a tavola ti siedi accanto a persone che hanno percorso la tua stessa strada, che hanno respirato la stessa polvere e che hanno incontrato il medesimo fango e la medesima sabbia. Inevitabile il confronto, il racconto dell'amico che si è giocato il “Jolly” rischiando di fare un bel dritto alla curva sul brecciolino, l'imprecazione al fotografo che è riuscito ad obbligarti a passare nella pozzanghera dove ha potuto immortalare un tuffo degno del migliore atleta Olimpico. 

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La cena è anche il momento del briefing dove Mirco anticipa la traccia del giorno successivo dando dei consigli sulla convenienza o meno di scegliere quella “Extreme”, oppure ripiegare sulla meno complicata “Plain” o addirittura, per chi vuole la vita facile, la “Road”.
Questa scelta consigliata soprattutto dopo le intense piogge che in molti casi hanno reso il terreno troppo scavato e smosso. Grande lavoro anche di Noemi, la moglie di Mirco, sempre in pista per risolvere problemi ed aiutare chiunque.

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Per me è stata anche occasione di confronto con le altre donne iscritte. Ero in realtà l'unica donna italiana se non contiamo le simpatiche Elisabetta e Giulia, rispettivamente madre e figlia, a loro volta in sella alle fide Africa Twin, impegnate nello staff dell'organizzazione.
Molto più numerose, seppur in minoranza sul totale, le donne straniere ed anche con loro si è instaurato un clima di solidarietà, uno scambio di numeri di cellulari e contatti social per magari potersi seguire a distanza e, perché no, incontrarsi di nuovo qualora mi capitasse di viaggiare in Germania da dove proveniva la maggior parte di loro. 

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Spero che la mia esperienza di donna alla Transitalia Marathon 2024 possa invogliare altre donne ad avvicinarsi a questo evento dove è stata data anche grande priorità alla sicurezza sia, come già detto, spiegando attentamente preventivamente il tracciato, sia posizionando dei Marshall ai vari bivi per spiegare e consigliare se rimanere sulla traccia più facile oppure osare quella più hard. Nulla insomma lasciato al caso ma anche in questo caso coccolati e accompagnati nelle scelte per trovare la migliore per ognuno.

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Mi piacerebbe che questa mia Transitalia Marathon sia la prima di una lunga serie. Mi piace sempre provare emozioni nuove ed esplorare posti diversi e la Transitalia, "transitando" ogni anno per borghi nuovi, si adatta alle esigenze dei motociclisti più curiosi ed esigenti come me.

Ringrazio per avermi accompagnato in questa avventura: NOS Helmets – TLA Racing Apparel – Emblema – Fondazione Heal – Anlas Italia

Grazie ad Alessio Corradini per le foto

DAY BY DAY

Federica Stradella 

GALLERY



 

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