A dire il vero sono anni che punto a questo evento, vuoi che gli anni ’80 e ’90 sono quelli del mio esordio motociclisti.
Vuoi per quell’aria nostalgica, senza trascurare che forse in quegli anni sono state messe sul mercato le moto che hanno in qualche modo influenzato la tecnica e le mode che ancora ci portiamo dietro.
Non necessariamente le più belle o funzionali allora, magari troppo avanti, o semplicemente troppo, ma anche i famosi “flop” di allora ora sono ricercati al pari di vere pietre miliari del motociclismo di quegli anni e di sempre.
Quelle di cui abbiamo avuto un buon assaggio all’evento Youngtimer di qualche settimana fa da Ciapa la Moto.
Stava per saltare anche questa partecipazione, ma una serie di fortunate congiunzioni astrali ha permesso di cavalcare la mia Yamaha XT600, classe 1987, verso la settima edizione di Reunion 80/90¸ la manifestazione, nata da un'idea di Paolo Capozio appunto nel 2018.
Lasciare la piatta pianura per salire verso i curvosi colli dell’appennino scavallare il Brallo sulla sua devastata strada asfaltata degna delle migliori enduro e poi giù verso la SS45 della Val Trebbia dove a Gorreto (GE) una Yamaha TT issata a sei metri da terra segnala che siamo arrivati.
A dire il vero anche le numerose moto moderne parcheggiate lungo la strada, giustamente escluse dal raduno e dal parcò chiuso, dedicato alle moto immatricolate dal 1 gennaio 1980 al 31 dicembre 1999.
Un bel manifesto realizzato da Rodolfo Frascoli con una Kawasaki GPZ su cui abbiamo l’onore di veder far bella mostra anche il nostro logo.
Tre grandi aree espositive dove vengono esposte le moto partecipanti: Stradali – Custom – Fuoristrada dove trovano posto oltre un centinaio di moto che spaziano dalle più diffuse e chilometrate quelle più esclusive e rare, un intreccio di marchi, colori accesi tipici dei quegli anni.
A fare da sottofondo del sano rock ben suonato dalla Jack Dennis Band che ha deliziato i partecipanti e molti curiosi che hanno riempito durante la mattinata il pratone messo a disposizione come ogni anno dal Ristorante & Grill Miramonti che curava anche il ristoro.
La mattina scorre veloce con chiacchiere tra appassionati, giochi “vecchio stampo” ma soprattutto curiosando e apprezzando le moto perché poi alla fine saranno poi gli stessi partecipanti a votare la moto più rappresentativa della giornata.
Il pomeriggio è dedicato ai racconti che partono dal Aldo Ballerini che ripercorre la sua carriera, più che giornalista di appassionato motociclista con simpatici aneddoti che lo rendono ancora più vicino a noi motociclisti normali.
La parola poi passa a Fabio Bianchi che insieme ad Aleksander Pozzali, che ha curato la prefazione, e a due dei piccoli protagonisti presenta il suo questo libro: Sociologia Motociclistica Giovanile.
Interessanti gli interventi anche di Stefanino MotoPassion, youtuber motociclistico e Riccardo Mambrini che ha presentato il suo progetto “Bracco Assistenza”, la prima motopattuglia di volontari che offre assistenza gratuita sul passo del Bracco.
Arrivati alla fine non rimaneva che la premiazione.
La Honda Transalp 600 di Stefano “Gomma” come "l'instancabile" con 285000 chilometri, che vince anche il premio "la sempre all'aperto" per la moto più vissuta.
La rara Ducati 888 SP4 del 92 del socio Youngtimers Tigullio ASD Riccardo come "la ancora in rodaggio" con 4200 chilometri.
La piccola Fantic TX 190 del 1980 come "Moto più anziana" del giovane Jacopo, pilota più giovane della manifestazione.
Un’ affascinante Aprilia RS250 Chesterfield del 1999 come "la più giovane"
Infine l'ambito riconoscimento di "Splendida Yountimer 2024" , votato dai partecipanti stessi, se l'è aggiudicato la bellissima Yamaha R1 prima serie ASI targa ORO nella sua splendida livrea biancorossa di Lele.
All’ora del the, o giù di lì, si riaccendo i motori e anche la piccola mia giapponese riceve qualche scalciata al Kick starter per riprendere vita.
Raccolgo il tacchetto di legno da mettere sotto il cavalletto con il logo Reunion 80/90 che sta diventato ormai oggetto di collezione e che a me servirà per ricordo di una piacevole giornata.
Tutto bene? Quasi avrei personalmente tenuto il volume della musica un po’ più basso per permettere chiacchiere più facili, ma questa è roda da vecchi, avrei gradito un servizio ristoro più veloce, sulla qualità nulla da eccepire… e vorrei che la mia XT600 non vi avesse mollato in cima al Penice stanca di essere maltrattata.
Cose veniali che si perdonano soprattutto alla vecchia signora.
Ci vediamo l’anno prossimo.
Foto di Paolo Amodio - Instagram @dixiephoto
GALLERY