Categoria: Biker World

Mi rendo conto che il titolo è volutamente provocatorio, ma mi veniva difficile, davvero difficile riassumere tutto quanto vorrei comunicare in questo editoriale in poche parole.


Partiamo dall’assunto che tutti scalpitiamo perché questo “lockdown” (le varie "fasi" ci interessano poco) finisca al più presto, per riacquistare pieno possesso del nostro tempo, ma sopratutto per evitare il tracollo economico che a conti fatti potrebbe colpire chiunque; se i fattori di rischio sono più alti per una “partita iva”, i “dipendenti” non se la passano certo meglio. Bisogna riprendere a lavorare e bisogna farlo in fretta. Non entro nel merito delle misure di sicurezza che dovranno essere applicate in ogni singolo posto di lavoro, non ne ho le competenze, quello di cui voglio parlare qui è il concetto di mobilità in sicurezza.

emergenza covid

CENTRI URBANI, MOBILITA’ E SPOSTAMENTI

Il focus naturalmente è sui grandi centri urbani, che ogni giorno sono la meta di migliaia e migliaia di lavoratori pendolari. E non penso solo a chi si muove da fuori (provincia) verso dentro (città), ma anche a tutti gli spostamenti interni. E per gli spostamenti interni al centro urbano è pensabile anche l’utilizzo della bicicletta (e-bikes comprese), non la prenderò in analisi visto l’alto numero di pendolati che dalle provincie devono percorrere decine, a volte centinaia, di km per recarsi al lavoro.

Moto covid

A cosa ci ha obbligato la situazione sanitaria emergenziale in atto? Facile...al distanziamento sociale. Facile da applicare in alcuni frangente, difficilissimo in altri. Penso subito ai mezzi pubblici, sicuramente bandiera di economicità degli spostamenti, ecologia, praticità in taluni casi. Ecco, pensiamoci bene e chi era abituato ad usarli tutti i giorni visualizza nella sua mente l’affollamento o il sovraffollamento degli stessi. Va da se quindi che nei mesi (e scrivo volutamente mesi) successivi alla fine della “chiusura totale”, dove il rischio di diffusione del contagio non sarà per nulla annullato l’idea di “infilarsi” a cuor leggero a bordo di un mezzo pubblico non sarà per nulla piacevole. Per logica direi che moltissimi pendolari vorranno muoversi con il mezzo privato che equivale quasi sempre all’auto. Questo comporterà sicuramente dei costi maggiori a carico di ogni utente/famiglia, oltre ad un probabile collasso del traffico veicolare nelle ore di punta (ma non solo) quasi peggiore di quello che normalmente si verificava pre-emergenza.

moto covid


Ecco il punto. Le due ruote, moto o scooter che siano, potrebbero offrire una valida, validissimo alternativa a fuggire dal virus (forse è una esagerazione) o per lo meno ad evitare tutti i mezzi pubblici super affollati (realtà). Questa affermazione per chi è già motociclista/scooterista di lungo corso non è che una ovvietà, ma è giusto parlarne. Su due ruote mi muovo solo, isolato, in maniera veloce, con costi di esercizio (probabilmente) più bassi di un auto, ho minore impatto ambientale e sul traffico, parcheggio senza problemi.
Ecco così che la nostra moto “super tourer” potrà portarci al lavoro o che all’opposto lo scooter dimenticato in garage da anni o usato solo per andare “in campagna” due o tre volte l’anno può diventare la fedele cavalcatura che ci porterà a destinazione in modalità “distanziamento sociale”.

moto covid

DILETTANTI ALLO SBARAGLIO? NO GRAZIE

Non me ne voglia il compianto Corrado, ma quanto scritto sopra merita un ulteriore approfondimento per evitare la “corrida”. Il muoversi nel traffico con un mezzo a due ruote, oggi più che mai se ci salva da rischi da virus ci espone maggiormente ad altri rischi. Questo vale per chi ha più esperienza in sella, ma magari è meno avvezzo a muoversi nel traffico delle metropoli, ma sopratutto a chi vuole tornare ad utilizzare moto e/o scooter per la vita quotidiana in emergenza virus, ma che ha perso abitudine, automatismi e concetti di sicurezza attiva e passiva da un po’ di tempo.


Intanto il consiglio è di controllare lo stato di manutenzione del nostro mezzo, a partire da pressione e stato di usura dei pneumatici, condizione delle pastiglie freno, della catena (se c’è) e tutto quanto serve ad avere sotto le chiappe un mezzo efficiente. Alcuni controlli sono facili, altri richiederanno l’appoggio di un meccanico. E’ sacrosanto che sia così.

moto covid

Secondo focus. L’abbigliamento. Non pensiamo di infilarci nel traffico quotidiano senza adeguato abbigliamento tecnico. Quale sia il migliore o quale sia il migliore per ognuno di noi non ha immediata risposta, certo nella sezione “le nostre prove”  (click qui) trovate sicuramente consigli validi, diversamente scriveteci senza problema.

moto covid

Ultimo ma non per ordine di importanza. Che tu sia un “esperto” oppure no, sopratutto se rispondi "no",  ti suggeriamo prima di affrontare il traffico cittadino di farti “consigliare” e “aiutare” ad acquisire “trucchi” ed automatismi attraverso un corso di guida. ATTENZIONE non servono giorni e giorni di corso ne serve svenarsi. Bastano poche ore e in alcuni casi una spesa modesta per farsi affiancare da un istruttore esperto che possa dare le dritte giuste, i fondamentali come si dice in gergo per non buttarsi nell’arena a “mani nude” ma anzi riempiendole di piccole ma fondamentali armi che ci rendano più consapevoli della guida in moto. aMotoMio conosce un sacco di scuole/corsi di guida e per non fare torto a nessuno non verranno citate in questo articolo. Ma se pensi che possa servirti informarti su un corso scrivimi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., in base alla tua area geografica e a quanto ti serve sapremo suggerirti qualcuno di adeguato. Naturalmente l’ente di riferimento è FMI, ma esistono tutta una serie di realtà alternative e collaterali. Anzi tutti gli amici che sono titolari di scuole di guida sicura ci scrivano allo stesso indirizzo per darci i loro riferimenti e posizione geografica.

covid moto

N.B. immagine puramente indicativa!!!! Stiamo consigliando scuole di guida sicura su asfalto!!!

RIASSUMENDO

Moto e scooter possono essere una fuga intelligente e performate per fuggire il virus in alcune situazioni, ma cerchiamo di non scappare da un “casino” ed infilarci in un altro. Saliamo in sella consapevolmente. Sempre. E quando avremo la possibilità di ritornare a fare le nostre gite sulle nostra amate moto...calma e sangue freddo. Niente pilotoni in strada. Mappatura Brain…..sempre!!!!!!!!!!!!

Grazie a  Roberto Serati e Carlo Flaminio per le foto di questo servizio

Fagna

 

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