Categoria: Biker World

Oggi parliamo di sicurezza in moto, tema tanto delicato quanto “evitato” dalla maggior parte di chi va in moto. Anzi sono pronto a scommettere che anche questo articolo avrà pochissime letture, dato che non si parla di cavalli, di potenze, di derapate e di passione pura.

 

Eppure…eppure sono convinto che un vero appassionato, che un vero motociclista debba pensare in primis alla sua sicurezza e alla sicurezza di chi viaggia con lui sul sellino posteriore. Le nostre strade sono sempre più trafficate e il numero di automobilisti “distratti” in aumento esponenziale. E’ per questo che oggi, all’alba del 2014 non curarsi della propria sicurezza passiva e attiva è anacronistico. E lo dicono i numeri, come quelli snocciolati dal prof. Osvaldo Chiara responsabile e coordinatore del “Trauma Center” dell’ospedale Niguarda di Milano. Proprio qui si è tenuta una conferenza stampa che ha visto la presenza di Nico Cereghini, Lino Dainese, Francesco Bagnaia (sentirete presto parlare di lui visto che correrà nel VR46 team) e del grande Giacomo Agostini.

Il trauma Center è un modello organizzativo che interviene tempestivamente ella cura dei traumi maggiori causati da incidenti di varia natura. Quindi mano sui maroni e procedete pure nella lettura.  Dalle statistiche rilevate dal Niguarda il 30% delle accettazioni al trauma center riguarda Motociclisti coinvolti in incidenti stradali; poco spesso caduti per i fatti loro, troppo spesso coinvolti in scontri con altri veicoli o “ostacoli improvvisi”; ora se è vero che a volte l’eccessiva velocità impedisce al motociclista di evitare “l’ostacolo improvviso” è un dato di fatto, polemico se volete, che se “l’ostacolo improvviso” non telefonasse, mandasse sms, mettesse la freccia prima di svoltare, insomma fosse un po’ più civile, molti incidenti, spesso gravi sarebbero evidentemente evitabili. E questo pensiero è stato espresso chiaramente anche da Agostini, da sempre sensibile al tema sicurezza e pungente nell’esprimere il suo autorevole parere.

Tornando al tema della giornata e alle statistiche si nota che i motociclisti sono più consapevoli e viaggiano un po’ più protetti di un tempo, anche se gambe e piedi restano punto debole, tallone di Achille di un cavaliere che veste protetto quasi sempre dalla vita in su. Ma le statistiche finalmente, grazie anche al prof. Chiara convinto motociclista, non restano fine a se stesse, ma grazie ad una stretta collaborazione con Dainese, sono la base per costruire, pensare, progettare nuove protezioni per la sicurezza passiva. Per stessa ammissione di Marcello Bancini di Dainese, catalogare gli incidenti di pista per capire come proteggere il pilota è più facile. Pensateci bene, in pista ci sono sempre telecamere e le dinamiche sono spesso documentate, mentre per strada no. Ci si può solo affidare ai racconti di chi è vittima di incidenti e appunto alle informazioni che il Trauma Center può trasmettere ai tecnici della casa veneta. Interpretare la statistica di un trauma può aiutare a costruire protezioni più efficaci. E’ il caso del D-Air Dainese.  Emerge infatti dall’incontro di oggi, come una parte vulnerabile del nostro corpo sia il Torace, soprattutto sul fianco, prima ancora che sul fronte o sul retro.  L’idea di un “air-bag” indossabile punta anche a questo. Alla protezione di una parte vulnerabile. Tecnologia di ultimissima generazione legata e deriva da dati e statistiche ospedaliere e traumatologiche. Nessuna collaborazione può portare a risultati più alti a mio avviso.

Lino Dainese prende la parola per spiegare velocemente l’utilità di D-Air, che si gonfia in 25 millisecondi…. grazie anche tutta un’elettronica che va montata sulla moto. La casa veneta dichiara una reattività infinitamente più alta degli air bag ad azionamento meccanico. I commenti in sala dei presenti si fanno sarcastici , soprattutto sul prezzo; l’obiezione è resa evidente da uno dei presenti che chiede il prezzo; la prima risposta di Lino Dainese è chiara e diretta…il gilet air bag costa €. 800,00 dove l’elettronica incide per quasi la metà. Il patron promette anche costi dimezzati in 3 anni e tra 5 anni accessibilità alla maggior parte degli utenti. Non a caso si stanno già stringendo accordi con le case (dicono BMW) per far si che le moto escano già equipaggiate con l’elettronica necessaria per il funzionamento e l’attivazione del sistema D-Air. Ciò consentirebbe un bel risparmio. Dietro di me un ragazzo continua ad essere sarcastico sul prezzo mentre gioca distrattamente col so I-phone 5. E guarda caso, l’esempio successivo di un collaboratore di Dainese colpisce proprio il “melafonino” . La domanda è semplice < perché D-air che può salvarti la vita è considerato “caro”mentre non lo è l’i-phone 5???? > e ancora incalza < perché il motociclista italiano medio spende duemila euro per una marmitta in titanio su una moto che di cavalli ne ha già 180 ma non compra, dicendo che è caro, un dispositivo di sicurezza??>
Beh sapete cosa vi dico? Potete o meno simpatizzare per la casa di Molvena, ma gli esempi di cui sopra sono lampanti e tristemente veri. Il grande Ago, aggiunge che la vita o comunque il proteggersi da un trauma non ha prezzo.

aMotoMio da sempre si interessa di sicurezza e cerca di scovare per voi il maggior numero possibile di indumenti per la sicurezza attiva. I nostri articoli su jeans o sneakers con protezioni, che si possono usare tutti i giorni anche per andare al lavori, sono mirati anche a questo a sensibilizzare tutti ma proprio tutti a viaggiare protetti.

In ultimo mi rivolgo ai più giovani che si affacciano al mondo delle due ruote…se un vostro “amico” vi prende in giro perché usate un casco integrale o i guanti, e vi fa sentire dei “pirla” pensateci bene, meglio un “pirla” incolume che un gradasso scartavetrato sull’asfalto.

aMotoMio vuole ringraziare il prof. Chiara e il suo tema nonchè la Dainese per averci invitato a riflettere su un tema delicato ed ignorato come la sicurezza stradale. Se qualcuno di voi fosse interessato alle statistiche mi contatti (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) che gli invierò i dati che ci sono stati snocciolati oggi.

Non ignoriamo la sicurezza, non ignoriamo chi si batte per la nostra sicurezza.

Fagna

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