La telefonata arriva forte, come una fucilata: Paolo non c’è più!
Ti ricordo quando lavoravi in piscina, allegro e scanzonato, e la moto era ben oltre i tuoi pensieri, tu amavi le auto e il Tuning.
Quante volti ti ho preso in giro per quelle luci blu che adornavano tua BMW Z3 che adoravi, ti sfottevo, sempre bonariamente, perché in fondo era la tua passione che consideravo paritetica alla mia per le moto, la stessa passione che condividevo con tuo fratello.
Poi ci siamo persi di vista, come spesso accade nella vita che scorre, ma i social ci tenevano vicini mostrandoci a vicenda il nostro trasformarci.
Così ho scoperto che il fascino delle due ruote ti aveva stregato e avevi cominciato il tuo essere motociclista, prima timidamente, poi sempre più attivo.
Ti leggevo e vedevo le foto di te in sella sorridente, spesso in posti e su strade che ho percorso decine di volte.
Sicuramente prudente, più maturo di un tempo e ormai appassionato, da come leggevo nei tuoi post, di un mondo dove l’emozione a la gioia di guidare la tua Kawasaki arrivava forte a chi leggeva.
Non so di preciso cosa sia accaduto, non importa, del resto, di chi sia la colpa, non cambia il risultato; sicuramente un destino crudele ti ha strappato troppo presto a questa vita che ti stava dando soddisfazione.
Ciao Paolo, ovunque tu sia.
Flap