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Categoria: Turismo

I nuvoloni neri che galleggiano oltre l’orizzonte dell’autostrada fanno promesse ben precise, mantenute nel giro di pochi minuti. La pioggia, quella vera, schivata per quattro giorni alla fine ci ha beccato. Poco male, indosso l’impermeabile sotto ad un ponte alla “vecchia maniera” e riparto. La strada fino a Milano è lunga, devo rallentare il passo perché l’asfalto si sta via via riempiendo di acqua. Poco male, canticchio nel casco e cerco di riordinare le idee e le buone sensazioni della “20.000 pieghe 2021 – Sardegna” che ci siamo appena lasciati alle spalle.

Giunta ormai alla sua XII edizione è uno di quegli eventi a cui avrei sempre voluto partecipare, ma che si sono infilati sempre in quell’angolo buio e polveroso degli impegni che si chiama “lo faccio l’anno prossimo”. Tutta una serie di incastri, però hanno fatto si che il 2021 fosse l’anno giusto per indossare la pettorina “di gara” e di infilarmi tra i partecipanti, tanto più che le strade di Sardegna hanno sempre un fascino irresistibile su di me.

E alla fine la decisione è stata vincente poiché si sono rivelati quattro giorni di altissimo motociclismo, da tutti i punti di vista: strade, panorami, guida e lato umano dei partecipanti con cui sono riuscito ad interagire.
Ma andiamo con ordine.

20000 pieghe

20.000 PIEGHE – RAID MOTOCICLISTICO – FORMULA VINCENTE

In cosa consiste la formula di questa manifestazione? Potrei riassumere con la frase “tu pensa solo a guidare, a tutto il resto pensa l’organizzazione”, ma alla fine il singolo partecipante qualcosa lo deve pur fare…ed è questa piccola, grande cosa che rende il tutto particolarmente divertente ed impegnativo: ci si deve tracciare la strada. Davvero? Ma come? L’ho già detto, l’organizzazione pensa a tutto, soprattutto a scovare strade magnifiche da guidare che spesso e volentieri difficilmente se ne conosceva l’esistenza (ve ne farò un esempio più avanti); questo però non vuol dire che ci sia un “tour leader” a fare strada, o che vi venga fornita la traccia GPS bella e pronta.

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No al contrario, ogni sera prima della partenza della tappa successiva vi viene consegnato un “Road-book” alla vecchia maniera, con tanto di orario (personale) di partenza e di arrivo, oltre a tutta una serie di indicazioni speciali tra cui i “selfies”. Quindi il primo lavoro da fare e cercare di tracciare la strada il più fedelmente possibile al road-book e annotarsi quali sono i “check-point-selfie” ovvero quei punti dove fermarsi a fare un selfie appunto da inviare agli organizzatori per dimostrare di essere passati proprio di li. Facile? Sulla carta si, ma non è un mistero che il secondo giorno abbiano sbagliato in tanti e avrei sbagliato io stesso se non avessi sbirciato sulla cartina di un altro concorrente (in maniera del tutto involontaria si intende ); quindi non tirate conclusioni affrettate. Rimangono poi le prove cronometrate speciali, con tanto di cronometristi ufficiali, ovvero un certo tratto di strada, lungo o corto che sia, deve essere percorso in un tempo prestabilito oppure andandoci il più vicino possibile. Un gara vera? Si preferisce il termine competizione turistica, poiché gara ricorda sempre la velocità, ma qui siamo su strada e il tutto è stato studiato con medie giornaliere che si attestano attorno ai 40 km/h. Avete letto bene “40 all’ora” per consentire a tutti, ma proprio tutti anche a quelli col coltello tra i denti della parte alta della classifica, di godersi il viaggio. E nell’edizione 2021 i posti da ammirare raccordati da strade da favola si sono sprecati. Come dicevamo vige la formula tutto compreso poiché l’organizzazione si occupa di tutto (Trasferimento verso il luogo dell’evento escluso), colazioni, spuntini, pranzi e cene oltre al pernottamento in strutture davvero esclusive.
Cosa pretendere di più?

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EDIZIONE 2021 – LA MAGIA DELLA SARDEGNA

Prima ho scritto “strade di cui spesso si ignora l’esistenza” e non è un forzatura; pensavo di conoscere bene la Sardegna e ne sono innamorato, anche grazie ad amici motociclisti che affondano le proprie radici in questa terra e che me l’hanno fatta scoprire passo passo. E in effetti, alcuni pezzi di tracciato li ricordavo bene (e con goduria) altri sono stati una scoperta talmente sorprendente da lasciami a bocca aperta, inducendomi a mollare il gas per potermi godere a pieno quelle sensazioni. La terra sarda ti rapisce tutti i sensi, con i suoi panorami, con i suoi profumi che ti accompagnano ad ogni passo; profumo di mirto, di buono, di natura e di mediterraneo che lasciano un segno indelebile nella tua memoria.

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Montagna, mare, entroterra, strade che si snodano come serpenti in mezzo a colori che mutano in continuazione, dal verde brillante, al marrone al nero degli incendi che hanno ferito indelebilmente l’isola durante l’estate 2021. Abbiamo assaporato il mare, solcato la Barbagia con le sue strade da urlo, la sua gente fiera e i suoi murales celebri in tutto il mondo. Abbiamo guidato su strisce di asfalto che già sembrano incredibili da dietro un manubrio, che diventano da “documentario” quando le vedi dall’alto con un drone. Il caso più esemplare è quello della “Sp50” (spero di non sbagliare) percorsa all’ultimo giorno…con un panorama talmente sorprendente da non volerci credere. Ecco di questa strada ne ignoravamo in tanti l’esistenza. Magica Sardegna.

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20.000 PIEGHE…100 (E PIU’) STORIE

Ogni motociclista si sa porta una storia con se; in realtà la vista di ognuno di noi è una storia a se, ma quelle legate alle due ruote hanno sempre qualcosa di speciale da raccontare. Personalmente sono stato colpito da alcune di queste e faccio davvero fatica a riassumerle in così poche righe, ma almeno un cenno è doveroso. Su tutti mi ricordo di questa coppia che sulle prime avevo scambiato per padre e figlio. Corretto dal punto di vista anagrafico, ma non dal punto di vista di parentela. Il secondo, più giovane non ancora maggiorenne, è il figlio del miglior amico del primo, che è venuto a mancare a causa del maledetto virus che faccio fatica a nominare. Bene il “Giovane” Alessandro ha voluto onorare la memoria del padre con l’aiuto di Luca (il meno giovane) e partecipare con incredibili risultati a questa competizione stradale.

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A sentirne la storia dal vivo mi saliva un groppo in gola, ma anche questo è essere motociclisti per definizione “strana meravigliosa gente”. Poi penso a storie più leggere come quella del “Laghè” (colui che è nato sul lago di Como) che mi ha fatto spaccare dal ridere con le sue storie di corse giovanili sulla “Guzzi” e che faceva girare la sua K 1600 come una biciletta; sempre di “scorta” alla sua fida “nipotina” su Africa Twin che quanto a stile di guida avrebbe da insegnare a molti. E ancora Papà e figlia da Roma su una piccola “Scrambler” che si sono sciroppati tutti i km sempre con un sorriso enorme e che hanno fatto sognare, per me, un futuro prossimo.

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Non dimentichiamo poi il tosto ottantenne con la sua vespa che non ha mai mollato di un centimetro e si è sempre presentato puntuale anche nelle giornate in cui i chilometri sono stati davvero tanti.  Impossibile ricordarli tutti, ma davvero un bel gruppone di appassionati. Menzione speciale alla “pattuglia degli svizzeri” come li ho ribattezzati io, ovvero papà e due figli tutti e tre in moto e ultima ma non per ordine di importanza la passeggera di una Triumph Street che abbarbicata sull’esiguo sellino posteriore non ha mai dato segni di cedimento. Fuori concorso “costanza” gli stranieri da Belgio e Inghilterra, che non solo si sono sciroppati migliaia di km per esserci ma che non contenti hanno continuato a girare la nostra bella Italia (e non solo) per molti giorni dopo l’evento.

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DUCATI MULTISTRADA V4S – LA MOTO IDEALE PER QUESTO 20.000 PIEGHE

Premesso che alla manifestazione vi erano iscritte moto di diversa foggia, cilindrata e stile, ho avuto l’occasione e la fortuna di poter partecipare in sella ad una Ducati Multistrada V4S. Come sempre ve ne parlerò nell’articolo dedicato, ma posso tranquillamente dire che è stata la moto ideale. Non tanto in termini di potenza assoluta o di performance su strada (ci siamo divertiti l’assicuro) ma in generale come ottima compagna per fare turismo. Serbatoio capiente, seduta comoda, borse laterali dalla capienza “giusta” e un motore infinito, inteso come estremamente elastico e facile da gestibile ideale per le strade curvose della Sardegna. Non le abbiamo risparmiato nulla, tanto che al ritorno necessitava di una bella lavata; ciò detto ci ha fatto digerire i 1.500 e più km dell’intero viaggio in estrema scioltezza senza mai affaticare troppo. Se poi si decide di fare sul serio tra le curve…beh è il suo pane. Ma ne parleremo un'altra volta.

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CONCLUDENDO – 20.000 PIEGHE UNA ESPERIENZA DA FARE???

La risposta per ciò che mi riguarda è “assolutamente sì”. Una organizzazione sempre all’altezza e che ha dovuto fare i conti con tutta una serie di difficoltà, il covid19 in primis, ma non solo visto che il meteo dei giorni precedenti l’evento ha compromesso alcuni perni organizzativi. Lo staff è sempre stato disponibile, cordiale e appassionato, sempre sul pezzo, sempre presente, con un dispendio di energie personali notevoli.

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Ciò detto, almeno una volta dovreste partecipare a questa manifestazione, c’è però il rischio che come molti conosciuti nell’edizione 2021 vogliate poi tornare tutti gli anni. Riassumendo: tu non pensi a niente, solo a tracciarti la strada e (se vuoi) a cercare di fare più punti possibili in vita della classifica finale, sempre se vuoi. Per il resto devi solo goderti il viaggio, su strade che credimi, sono puro godimento.
aMotoMio 20.000 pieghe 2021 #provatodavvero

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P.S. concedetemi un grazie speciale ad Adriano Mattei, che oltre ad aver scattato molte delle splendide foto di questo servizio si è rivelato un ottimo compagno di viaggio oltre che persona dall’animo infinito. Grazie di cuore.

Foto: Adriano Mattei (quelle belle) e Davide Fagnani

Moto del Viaggio: Ducati Multistrada V4S

Abbigliamento del viaggio: Caberg Horus - Giacca Befast Transformer - Pantaloni Befast Airtech - Stivali Forma JasperHdry

 

 

 

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