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Categoria: Turismo

Ovvero come andare a vedere l’opera di Christo senza tirare troppe Madonne.
Che sia un’opera d’arte o un evento eccezionale o entrambi non sta a noi deciderlo, certo che questa nuova istallazione di Christo e Jeanne-Claude ha decisamente attirato sul piccolo lago di Iseo e quindi nei suoi paesi una moltitudine, forse, inaspettata di gente.


Di sicuro camminare sulle acque è una cosa insolita e riuscita solo, in effetti, a un certo Personaggio più di duemila anni fa.
Ecco quindi che questa lunga passerella, pontile a essere precisi, che di un arancio acceso disegna linee di unione tra le sponde da Sulzano a Monte Isola e poi fino a circondare la piccola Isola di San Pietro.



Un successo che ha messo in crisi anche l’ottima organizzazione delle strutture locali, soprattutto legate ai collegamenti su strada e su rotaie, oltre che qualche ora di attesa prima di poter appoggiare i piedi su quest’opera d’arte.
Noi ci siamo avventurarti nel mezzo di una settimana e possiamo, dopo averlo vissuto sulla nostra pelle arrossata, dare piccoli consigli.
Il primo è andateci in moto, ovvio per molti di noi ma non fatevi prendere dalla pigrizia o dalla compagna che non vuole spettinarsi, altrimenti le ore passate in coda diventano davvero una sofferenza.
La testimonianza erano gli sguardi d’invidia di chi incolonnati ci vedeva passare, senza contare i parcheggi riservati alle auto segnalati spesso come esauriti.
Se potete cercate di essere sul posto presto, almeno prima delle 9,00 altrimenti potete scegliere il tardo pomeriggio o addirittura pensare al romanticismo serale.
Questo per evitare un po’ di ressa, comitive, oratori e centri estivi, ma anche per il minor caldo di questi orari rispetto alle ore centrali.
Partendo da Milano seguendo la A4 (Milano Venezia) siamo usciti a Rovato per poi seguire le indicazioni verso Iseo per poi proseguire in direzione Edolo.
All’uscita di Sulzano è stato predisposto, presso in campo sportivo, un parcheggio riservato alle moto che al costo di 10,00 € permette di avere la moto al sicuro oltre all’uso di spogliatoi, servizi igienici, con doccia, e soprattutto di guardaroba dove depositare caschi e giacche.
Ecco che così da bardati di tutto punto per la sicurezza in moto ci siamo ritrovati in maglietta e pantaloncini così da affrontare la camminata e il caldo oltre che leggeri anche con le mani libere.



Un servizio a navetta, gratuito, può poi portarvi in paese ma anche a piedi è fattibile, parola delle nostre estremità inferiori.
In paese due sono i grossi problemi, il caldo e la coda, per il primo qualche lancio di acqua dagli idranti dei pompieri qualcosa fanno per le code non c’è che armarsi di pazienza.
Si può, però, prendere il traghetto che porta da Sulzano a Monte Isola, € 3,00 a persona, così si salta un po’ di coda e comunque il tratto della passerella mancato lo si farà al ritorno.
La camminata sul pontile non pone grossi problemi se avete scarpe comode, l’artista proponeva di andare a piedi scalzi ma personalmente non ci siamo fidati dell’igiene del tessuto calpestato da una moltitudine di persone.



Si percepisce il movimento delle acque, se soffrite forte di mal di mare, tenetene conto, e la struttura delle mattonelle e la stoffa che le ricopre, obbligano a un’andatura attenta.
La lunghezza totale di oltre quattro chilometri non deve spaventare si passeggia con calma e in breve ci si trova alla fine del giro senza troppa fatica, se non quella legata al caldo.
Consigliate scarpe basse, comode, abiti leggeri e soprattutto un cappellino.
Qualcuno usava ombrelli ma alla fine mantenerlo con la mano diventa a nostro giudizio faticoso.
Se non avete ancora preso un po’ di sole, mettetevi della crema solare con alta protezione se non volete confondervi con il rosso della vostra Ducati.
Consiglio ovvio ma non scontato portatevi qualche bottiglietta d’acqua, anche acquistabile sul posto con prezzi in fondo ragionevoli (da 1,00 € a 1,50 €).
Anche mangiare qualcosa in fondo costa come nei bar Milanesi quindi nessuna particolare speculazione da parte dei negozianti locali.



Merita la fatica? Secondo noi sì, forse non è arte come siamo abituati a intenderla in maniera classica ma di sicuro è qualcosa di eccezionale, se avete voglia andate a cercarvi i dettagli di quanti mattoncini sono stati utilizzati e tutte le informazioni tecniche e ne rimarrete stupiti.
Una sfida, un sogno di un Artista che ha voluto dimostrare che “Si può fare” una sorta di nuova maniera di raggiungere posti, forse un concetto di unire, ognuno poi si faccia la sua idea ma di sicuro un’esperienza irripetibile.

Flap



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