Categoria: Turismo

Basta veramente poco per confezionare un giro ricco di curve, panorami dai colori "full-hd" e primizie che solo la nostra bella Italia sa offrire. Certo se le condizioni dell'asfalto fossero anche solo un decimo della bellezza dei luoghi attraversati, il tutto sarebbe davvero top. 

 

Ma aimè quello dei fondi stradali è un tasto dolente, sopratutto nelle strade di montagna meno battute. Ma lasciando da parte critiche e lamentele, se avete una giornata per girollare, vorrei raccontarvi di un giro bello e non troppo lungo.  La partenza e l'arrivo sono fissate a Fonovo di taro, ma vi assicuro che percorrendo "l'anello" potete scegliere quante più varianti possibili, deviando fino alla Liguria o alla Toscana; in realtà in quest'ultima vi si entra anche per un breve tratto, poiché l'itinerario ricuce come un ago i confini tra le provincie di Parma e Massa Carrara.

Il suggerimento è di percorrere questo giro in senso orario, ma sopratutto di scegliere la primavera, quando il verde dei monti e dei campi non sembra nemmeno vero da tanto è brillante.  Si sta sempre (o quasi) in costa, ammirando prima a sinistra poi a destra la valle del Taro, che col suo enorme letto disegna e modifica la valle in maniera diversa in ogni suo punto.

Non è difficile salire oltre gli 800 metri, a respirare aria buona, ma che potrebbe essere parecchio frizzante ad inizio di primavera. Molti tratti di strada sono degni di nota, anche se le velocità vuoi per la larghezza di curve e strada non posso essere (per fortuna aggiungo) alte; è molto meglio godersi il panorama che muta ad ogni cambio di crinale, ripetendosi in una danza che non è mai uguale a se stessa. se siete fortunati potete scorgere addirittura le alpi sullo sfondo, ma la giornata deve essere veramente limpida.

Un sosta, anche solo per una foto da condividere, merita il castello di Bardi (foto più in alto), che ci accompagna per un pezzo di strada che i bravi fotografi potrebbero tranquillamente trasformare in cartolina. "Scavallato" il Taro ci portiamo sull'altro crinale, ma prima di attaccare un pezzo del mitico passo "cisa", vi consiglio di fare ancora due curve sul Passo del Bratello, che abbiamo trovato poco frequentato e molto godibile.

Si sbuca a Migneno e li allora si...ci tocca (che fatica eh?) percorre l'ultimo tratto della "cisa" su fino al passo, col solito bar gremito da motociclisti, per poi scendere giù di nuovo a Fornovo, al punto di partenza.  Naturalmente nel bel mezzo dell'ottovolante potete scegliere quante tipica trattoria, o perchè no?...portarsi un panino per un pic nic su prati silenziosi, udendo in lontananza il limitatore dei "veloci" quelli che poi trovi giù al "bar dei veloci" (tranquilli c'è ne uno in ogni strada battuta) a raccontarsela di pieghe al limite e staccate che nemmeno in superbike...io non li invidio...addento con calma il mio panino, col ticchettio del mio vecchio motore che "cicaleggia" li a fianco a me.  La strada è giù la...piccola piccola...nessuna fretta oggi è festa...il giro in moto deve durare il più a lungo possibile.

 

Abbigliamento del Viaggio:

*Fagna : Completo Macna Navigator, Casco Caberg Stunt, Guanti Macna, Stivali TCX X-tour
*Flap: Giubbotto Clover, Pantaloni Promojeans, Casco Caberg Duke, Scarpe Alpinestars, guanti Macna

 

Fagna

 

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