“Cavoli son più di quarant’anni che non dormo in tenda”, questo penso mentre mi infilo nel sacco a pelo durante il Campo tendato tra la quarta e quinta tappa dello Swank Rally di Sardegna.
A dire in vero quando ho saputo di questa nostalgica introduzione nel programma a ricordare i tempi del Rally di Sardegna, di cui in questo evento si festeggiava il quarantesimo, non è che la cosa mi facesse impazzire; sarà che sono un po’ viziato ultimamente, più anziano e soprattutto non tenda dotato.
Il sacco a pelo c’è, quello del viaggio a Capo Nord di dodici anni fa, il materassino gonfiabile reduce da una 24 ore con i Moped anche, ma la tenda va recuperata e così ecco che il solito amico complice ti propone la doppia scelta, più o meno facile da montare, e tu scegli quella che in 2 secondi si monta da sola…anche se sai che il problema sarà chiuderla…ma nel caso gli do fuoco e sia finita!
Il presente diventa un sottobosco dove spuntano colorate tende dei partecipanti, ben ordinate e pronte ad accogliere i piloti dopo la serata proposta dai volontari del Santuario N.S d’Itria che ci ospita.
Porceddu alla brace, vino rosso e salumi locali, tante risate e chiacchiere che proseguono fino a tardi per qualcuno, mentre molti dopo la faticosa tappa sono già nel letto, ops, in tenda.
Inizia a poco a poco un concerto per fiati, a cui testimonianze certe dichiarano tra i principali intrepreti lo scrivente che dal suo conferma anni di esperienza nel settore musica da camera o meglio da sonno, spesso negato agli altri.
La verità è che i tessuti delle tende poco filtrano e si scopre che in fondo siamo in tanti dotati di capacità musicali, anche quelli che sostengono di non russare…evidentemente perché non si sentono.
Ma il sonno arriva e le voci dei ritardatari si spengono fino all’alba dove poco alla volta il campo tendato si sveglia e toglie il colore lasciando solo il verde del prato.
La stanchezza è stata un’ottima complice di una notte di riposo, la spartanità dei servizi e le scomodità della tenda sono state compensate dall’atmosfera di condivisione e di calore che il “Campeggio” sa offrire e poi la motivazione romantica di questa scelta ha fatto il resto.
A proposito al terzo tentativo la tenda è rientrata nella sua custodia, per questa volta non è servito l’accendino!
