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Cacchio che freddo
Categoria: trafiletti

L’inverno è lungo e a gennaio non è ancora finito, anzi, è proprio nel suo massimo splendore.


Le belle giornate di questo periodo al nord fanno venire voglia di moto e i molti coraggiosi che non hanno sospeso l’assicurazione ne hanno approfittato.
Certo poi c’è chi è abituato al giretto Natalizio, alla passeggiata dell’ultimo dell’anno e all’inizio del primo gennaio su due ruote... ma il Covid decide che è meglio che faccia la quarantena!

Insomma è da dicembre che la moto giace nel box ad attendere il suo pilota che, diciamocelo, avendo “una certa” alla fine non è che ne abbia sofferto molto, soprattutto in quelle mattine dove la galaverna ha colorato di bianco le nostre belle campagne Lombarde.

Ma dicevo che siamo arrivati a gennaio, il Motor Bike Expo è archiviato ed è rora di risalire in sella, mancava giusto la motivazione finale.
Così la mail di Triumph che ci comunica che c’è disponibile una Speed Twin in prova è la molla perfetta per risalire in sella e ricominciare a parlare di moto dopo averle provate.
Ovvio che se due redattori si devono giocare la due ruote sottozero e la pepata quattroruote Inglese la logica vuole che la prima tocchi al più anziano.

Ma chissenefrega, Baden Powel diceva qualcosa riguardo al buon equipaggiamento e l’anziano di cui sopra per fortuna ne è dotato.
Eccolo sul treno con il suo sacco contenete casco guanti e sovra pantaloni termici per il ritiro della Bicilindrica di Hinckley, fuori fa freddo e c’è quella nebbiolina che ovviamente non poteva mancare a rendere tutto più romantico.

Gilet riscaldato, guanti riscaldati, intimo invernale, insomma sembra che debba andare a Capo Nord e invece deve "solo" attraversare, o meglio circumviaggiare, diametralmente la metropoli lombarda sfidando, oltre al freddo, le sardomobili incolonnate sulla tangenziale.
Il borbottio gli fa compagnia e la voglia di moto gli ha fatto dimenticare il freddo e lo spiffero che si infila nella visiera leggermente aperta perché a lui non piace sigillata…

Lascia correre la moto con dolcezza sulle curve, si fida poco dell’aderenza di questo asfalto gelido e le pieghe sono effettivamente misurabili in pochi gradi come quelli della temperatura esterna, però sta guidando e questo gli basta.

La campagna conosciuta lo accoglie di nuovo con un velo leggero di fredda foschia, questa volta dietro alla visiera e non al finestrino di Trenord; il tempo di mettere la Triumph nel box e cercare di scaldare le ossa in attesa della prossima uscita per conoscere meglio l’impaziente Inglese.

Ci voleva la molla, la scusa per risalire in moto e per fortuna è arrivata per iniziare questa nuova stagione…sì, ma cacchio che freddo!

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