Certo titolare un Trafiletto con una citazione da “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry, richiede coraggio o incoscienza…
Io opterei più per la seconda, ma del resto, il citato libro, lo trovo un pezzo pregiato che richiede sicuramente una triplice lettura: da ragazzi, da adulti e da anziani.
Io sono arrivato alla seconda fase e ormai tra qualche anno, pochi, sarò pronto per la terza.
In ogni fase si interpretano le frasi in maniera diversa e si scoprono significati, magari personali, a cui prima non avevamo pensato.
Già, ma cosa c’entra tutto questo con un Trafiletto che dovrebbe parlare di moto?
Presto detto!
Sono alla guida della mia due ruote, nel classico traffico del rientro dopo lavorativo e come sempre, sana abitudine, scruto oltre alla strada e quello che la circonda anche, cosa accade nell’abitacolo di chi mi precede.
Mi serve per intuire manovre strane, disattenzioni, a volte percepire intenzioni dello strano essere automobilistico.
Così intravedo che, nel grosso schermo della vettura, scorrono le immagini di una partita di calcio.
Allucinante!
Siamo arrivati dalla lotta, giustissima, contro l’uso dei cellulari alla guida alla possibilità di collegare lo smartphone e trasferire sul display del cruscotto tutto quello che vogliamo, partite e filmati compresi.
Già, più che di essenziale, qui si parla del superfluo visibile agli occhi, gli stessi che dovrebbero invece stare bene attenti alla guida.
Faccio un paragone veloce anche alle moderne strumentazioni delle moto di ultima generazione che appaiono simili a schermi da videogiochi e ormai anch’esse possono interfacciarsi con la nostra appendice digitale che è il telefonino.
Mi torna di botto in mente il cruscotto della mia prima auto, siamo alla fine degli anni ’70, e la dotazione di serie che aveva e il confronto con la media attuale è impietoso.
Eppure c’era tutto l’essenziale, lo stesso essenziale che troviamo in ogni auto, e ovviamente anche moto, che si trova però nascosto, annegato, quasi fosse qualcosa di poco importante, dall’eccesso di tecnologia e gadget.
Tantissimi utili e capaci di garantire una sicurezza allora sconosciuta, altri semplici vezzi alla ricerca della massima comodità e al massimo risultato di marketing che, sconfinando nell’eccesso, diventando fonte di costi sempre maggiori e, quel che è peggio, portatori sani di cattive abitudini.
Forse dovremmo ritrovare quell’essenziale che ci viene nascosto agli occhi da oggetti che tendono all’apparenza più che alla sostanza.
Un colpo di gas e supero velocemente il potenziale pericolo stradale lasciandolo alla visone della sua partita, sperando che il palo lo prenda solo l’attaccante in campo e non lui per una distrazione.
Flap