Non mi sto, ovviamente, riferendo alla Nazionale Italiana di calcio che dopo 60 anni è riuscita a non qualificarsi per il campionato del mondo.
Mi dispiace come Italiano, ma in fondo si chiamano qualificazioni e pertanto per andare avanti, bisogna dimostrare di esserne in grado.
Forse sarà la svolta per riportare un po' di buon senso in uno sport che ha preso direzioni sbagliate e ha perso probabilmente davvero lo spirito puramente sportivo.
Sogno mondiale infranto, quindi, ma un altro sogno ha segnato maggiormente quest’anno sportivo; quello di vedere di nuovo, dopo quello lontano di Giacomo Agostini, su MV Agusta, all’inizio degli anni ‘70, un pilota Italiano su una moto tricolore in vetta al mondiale del massimo campionato di velocità.
Tutti si aspettavano il riscatto di Rossi, la sorpresa di Vinales e cosa avrebbe combinato Lorenzo sulla Ducati.
Invece, insieme alla solita certezza del binomio Marquez-Honda, ecco la faccia pulita di Andrea Dovizioso portare in altro la moto di Borgo Panigale, consistente, aggressivo come non mai in passato e sempre li, a prendere punti pesanti che l’hanno anche portato a essere in testa a un mondiale di quelli da ricordare.
Un sogno quasi impossibile, ma a cui ci abbiamo creduto in tanti, Andrea per primo, tanto da arrivare a giocarsela fino all’ultima gara.
Certo era difficile ma le gare finiscono solo dopo la bandiera a scacchi.
Davanti al televisore ho aspettato il colpo di scena, l’occasione per riportare nella storia un binomio tutto Italico, invece no, la pista ha decretato il suo verdetto: il numero 1 è Marc Marquez.
Un sogno infranto, però, un secondo posto che vale tanto, un risultato che fa perdere significato al motto: “Il secondo è il primo dei perdenti”.
Andrea Dovizioso è stato grande, non ha perso, solamente Marquez è stato più bravo.
A proposito degli altri Mondiali; Andrea Dovizioso da bambino giocava a calcio…pensate se continuava a correre dietro a una palla….
Flap
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