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Categoria: trafiletti

Signori & Signore; questo è Mercury Marine.
Così urlava al vento l’amico che ci ha scorrazzato per una giornata lungo strade diverse, intricate, curvose, larghe come autostrade e strette come strade di campagna.


Solo che non c’era l’asfalto sotto di noi bensì la limpida acqua del Ticino, quello che era chiamato fiume azzurro e ancora, in alcune zone e calette, ne prende il colore.
Sembra strano correre veloci sull’acqua seguendo un corso che assomiglia davvero a una bella strada di periferia eppure se ci si pensa, le similitudini sono ben di più di quanto non possa sembrare dall’esterno.
Intanto un bel motore a scoppio due tempi che gira allegro e, nonostante il limite imposto dal Parco del Ticino, di 25 CV, spinge il “Barcè” con vigore facendo alzare quel tanto la prua e poi scivolare leggero sull’acqua.
Un motore che si comanda con un bel “Gas” rapido di quelli a noi ben cari e soprattutto la barca, a dispetto del suo fondo piatto e senza chiglia, s’inclina davvero come fosse in piega, una piega che diventa estrema quando l’onda interna arriva a sfiorare il bordo superiore, senza superarlo e disegnando curve rotonde, quasi danzando come facciamo noi su strada.
Qui non si “Chiudono” le gomme, si “chiude” il bordo.
Giocando così ci si trova a inclinarsi e sporgersi come sulla moto, manca solo di buttar fuori il ginocchio che per fortuna non ci passa per la testa.
La vera differenza è la mancanza del freno che costringe a prevedere in anticipo le traiettorie e i punti di sosta.
Per il resto Power; perché questo è… Mercury Marine!

Flap

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