Due colpi di scena segnano in maniera indelebile l’inizio e la fine del gran premio MotoGP della Catalunya, la costante però si chiama sempre e solo Fabio Quartararo.
Forse sarebbe bene dire che quando il destino è scritto, quando la dea bendata ha scelto il suo preferito, è quasi inutile scendere in pista. In passato ne abbiamo viste di stagioni dove il favorito marciava dritto al titolo, invulnerabile a cadute, scivolate, intemperie, mentre la sorte falcidiava gli avversari, e questo campionato sembra scritto sarà di Fabio Quartararo. Almeno vedendo questa gara.
L’episodio iniziale in cui Pecco Bagnaia finisce incolpevolmente a terra sembra proprio uno di questi episodi, che allontana quasi irrimediabilmente il pilota piemontese dal titolo, ma la verità è che questo singolo episodio si aggiunge alle altre prestazioni opache e alle altre cadute che sommate formano un gap davvero importante. E lì poco c’entrava la sorte.
ALEIX ESPARGARO': errore o no, è ancora l'unico in corsa
Discorso diverso per Aleix Espargarò, protagonista di uno di quegli avvenimenti che capita una volta forse ogni dieci anni, forse venti, quanto un pilota sbaglia il conto dei giri e alza le braccia all’inizio dell’ultimo giro, lasciando sfilare gli avversari. Aleix che fin’ora era l’unico sulla stessa lunghezza d’onda del francese campione del mondo, tenendosi alla ruota, ma questo errore clamoroso lo pone un po’ più a distanza, anche se non ha perso molte posizioni.
La disperazione dello spagnolo era evidente, nella gara dedicata alla figlia Mia tornata ad una vita normale dopo un intervento al cuore. Una scena frustrante per un pilota che aveva davvero fatto tutto bene, senza sbavature. Ma il campionato è ancora lungo e ci sarà ancora modo di provare a chiudere quel gap, almeno per lui.
L'ORDA CHE INSEGUE: si cade troppo
Intanto Quartararo allunga e non è un caso, il francese è maturato, ha preso sicurezza e come è suo solito non cade, una caratteristica che lo sta portando a godersi dal gradino più alto del campionato gli altri piloti che si accapigliano confusamente per insidiare la sua leadership, inutilmente, tra errori, cadute, e prestazioni a volte opache. Soprattutto in Ducati. Il titolo 2021 non è stato quindi un caso?
Gara che ha poco da raccontare, alla prima curva Nakagami, già osservato speciale, arriva troppo veloce, si chiude l’anteriore e falcia prima Bagnaia finendo con il casco sulla ruota posteriore della Ducati, e poi Rins che si frattura il polso sinistro. Un incidente brutto, che poteva avere conseguenze importanti per il giapponese. In mezzo praticamente nulla, Quartararo scappa inseguito a distanza dal duo Espargarò-Martin. Nel finale l’impensabile, all’inizio dell’ultimo giro Espargarò passa il traguardo secondo e rallenta alzando le braccia per salutare il pubblico, servono un paio di curve prima di rendersi conto dell’errore, riaccelera e ci mette una toppa chiudendo quinto.
Le Pagelle:
Quartararo 10: doveva scappare per annichilire tutti, lo ha fatto, primato in classifica consolidato
Nakagami 2: già segnalato ha forse messo fine alla corsa Ducati al titolo
Aleix Espargarò 6: di incoraggiamento, tutto perfetto, poi sbaglia il goal a porta vuota
Martin 7: torna tra i primi, insegue, resiste al dolore e prende una seconda posizione di rapina, ma vale tutto
KTM 4: una volta c’erano… o c’era una volta KTM
Vinales 6: sembra crescere ma manca ancora il salto di qualità, lo aspettiamo
Bastianini 5: altro errore, fare i giri da superman si può, ma è più importante finire le gare, Quartararo docet
Si chiude, due settimane di pausa, giusto il tempo di godersi il round di Misano della Superbike.
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