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Categoria: Sport

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"La Foliia del TT"

In bilico tra pazzia e lucida consapevolezza, tra dannazione e stato di grazia, tra la vita e la morte, in pratica "closer to the edge" (più vicino al limite).
Ho provato in tutti i modi quando mi hanno visto con questo DVD in mano, a spiegare che cos'è il TT, a spiegare quale senso ha l'eccitazione per la corsa più al limite tra quelle conosciute. Ma più mi sforzavo, più vedevo un misto di incredulità e disperazioni in chi mi stava di fronte. Dopo tutto anch'io faccio fatica a comprendere la dannazione di uomini che, assaporato il brivido del TT, sono condannati a cercarlo per tutta la vita.



Quando il DVD uscì nelle sale londinesi, un guizzo di speranza aveva acceso i miei desideri di poterlo acquistare qui in Italia al più presto, o magari vederlo su un grande schermo in qualche sala italiana, visto che una trasferta a Londra per vederlo e ritorno, sarebbe stato complicato. Tanto più che seguire Guy Martin mentre racconta, nonostante un po' di inglese lo mastico, è davvero un problema. I sottotitoli, in inglese ovviamente, hanno aiutato non poco, anche se il ragazzo parla veloce e svelto tanto quanto va veloce in sella alla sua Honda.

Close to the edge è uno spaccato di quello che realmente vuol dire vivere al limite. Se ad alcuni può sembrare una pazzia, me compreso, va accettato che in questa piccola isola, una comunità che al di là della notorietà mondiale è chiusa in un piccolo mondo, vigono delle leggi che regolano la vita stessa: la morte è dietro ogni curva certo, ma ne vale la pena. E questo non è solo nei piloti, ma anche nelle persone che li circondano, nelle famiglie, nelle mogli come Bridget Dobbs che racconta ancora di quanto è bella la vita, di quanto è impregnata del TT e delle sue emozioni, da non poterlo odiare nemmeno dopo averle strappato il marito.



Close to the Egde è un emozionate cronaca di avvicinamento all'appuntamento del TT, dove se qualcuno può pensare che ha per protagonista un pazzo "bad" boy di nome Guy Martin, in realtà non coglie che è l'essenza stessa del TT il protagonista del film, a partire da quall'urlo straziante di un motore che percorre le prime miglia del TT.
Parole, racconti, musica, immagini e qualche massima da pub, che si srotolano frame dopo frame e avvicinandosi verso la fine portano alla suspance della partenza del Senior, la gara culmine, quella dove partcipano i plurititolati John McGuinness e Michael Dunlop. E' come se le scene e le interviste formassero una musica che scena dopo scena cresce di volume, fino a squarciare il teatro con la scena madre, ma in un'assorante silenzio, dove una musica leggera accompagna la moto di Guy Martin con una bellissima ripresa aerea del mountain, in quella leggerezza che ricorda lo stato di grazia in cui tutti noi ci siamo trovati percorrendo una strada straordinaria, quel feeling speciale con la moto dove ogni cenno, ogni piccolo movimento, ogni minima piega è pura armonia. Certo, forse un po' meno veloce, dopotutto non basta montare delle Dunlop per sentirsi come... Joey Dunlop.



Resta un po' l'amaro in bocca per il numero di vite che è rimasto su quel circuito, su quelle strade, ma resta anche la pazza, inarrestabile e insensata determinazione di un Guy Martin che dal letto dell'ospedale, dopo essere caduto a 170 miglia all'ora nella curva più veloce del tracciato trasformando la sua moto in una palla di fuoco, dice semplicemente "sono ancora qui, sono fortunato, e l'anno prossimo ci sarò".

Perchè "closer to the edge". Un detto del TT dice che le persone passano una vita per capire quale sarà la morte migliore, mentre i piloti del TT hanno già scelto. In pratica, hanno già guardato al di là del bordo.

Cercatelo su Internet, su Amazon, basso costo, grandi emozioni.

Comunque, anche dopo aver visto questo mi raccomando, sempre mappatura "Brain" inserita!

Wolf

 

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