Torna alla vittoria Ducati con una splendida doppietta che corona un week end di dominio e che lascia forse l'amaro per aver lasciato scappare Andrea Iannone alla Suzuki. Buona la prima sul nuovo circuito austriaco che si tinge di rosso. Spreca un’occasione importante per recuperare punti Valentino Rossi.
È vero una rondine non fa primavera, ma qui le rondini erano due, veloci affilate ed anche educate con le gomme. Mentre dal box Yamaha attendevano che le due italiane maleducate stracciassero le gomme, i due piloti in rosso hanno perso tempo solo per darsi battaglia, riuscendo nel finale anche ad incrementare il vantaggio sulle più socievoli Yamaha.
Un week end dominato in lungo e in largo dalle moto di Borgo Panigale, e in particolare da quella di Andrea Iannone, che si è ampiamente meritato la vittoria. Chi non ha raccolto i frutti del week end è stato Valentino Rossi, davanti al compagno di ben due caselle, ma che in gara, stranamente, non è riuscito a concretizzato. Il tutto, gara e divertimento compresi, si è concretizzato nelle prime battute, quando Iannone è scattato dalla prima casella mantenendo la prima posizione, Dovizioso lo ha seguito e Valentino non ha perso il trenino. Dietro un errore di Marquez ha portato fuori pista Lorenzo attardandolo di qualche metro.
Il gruppo si è però velocemente riunito, con Rossi che ha sopravanzato Dovizioso, e Lorenzo e si è unito al gruppetto seguito da Marquez. Bagarre vera quella dei primi giri, dove Rossi saltato il Dovi si è visto sfilare da tre moto in una curva a causa di uno strano incrocio. Dalla quinta posizione ha fatto fatica a recuperare su un Marquez dolorante alla spalla per la lussazione, ma sempre coriaceo. Nel frattempo Lorenzo passa Dovizioso e prova a insidiare Iannone.
Ma a metà gara i valori cambiano, il Dovi infila prima Lorenzo e poi Iannone, candidandosi per la vittoria, sembra avere passo e consistenza. Ma il gruppetto non si disunisce, con Rossi attaccato a Lorenzo e Iannone a Dovizioso. E' qui che nel box Yamaha attendono quei famosi giri in cui le Ducati, finite le gomme, iniziano a perdere il passo, ma questi famosi giri non arriveranno mai. Dall'Igna dalla sua poltrona tecnologica, in piedi a fremere per la gara ha lasciato "solo" Stoner e Doohan, attende immobile il coronamento di un progetto difficile ma costellato di obbiettivi centrati.
A pochi giri dal termine le Yamaha perdono terreno e Iannone infila Dovizioso. Sarà un doppio inseguimento fino al traguardo, ma la gara finirà così.
Il bilancio è tutto positivo per casa Ducati, che festeggia la prima vittoria dopo sei anni e concretizza un progetto di rinascita partito da quell'uomo arrivato da Noale, quasi un affronto, ma il vero grande colpo di mercato, più di un pilota. Lorenzo recupera qualcosa a Marquez, mentre lo psagnolo resta primo in classifica e argina ottimamente il brutto week end, perdendo pochissimo dagli inseguitori, troppa testa per questo velocissimo rider, rischia di diventare il campione perfetto. Unico che non raccoglie quanto potrebbe è Valentino, che per ottenere davvero un cambio di passo avrebbe dovuto vincere, ma con queste Ducati sarebbe andato bene un terzo posto che non è però arrivato. Campionato sempre più in salita.
Festeggia sicuramente Suzuki, vede partire un Vinales ma è sicura di portarsi a casa un rider molto veloce, al quale però dovrà fare in modo di trovare qualche cavallo in più, oltre all'ottima ciclistica già pronta.
Giudizio positivo anche sul circuito austriaco, i paesaggi ricordano quelli delle Miller Motorsport della buona vecchia Superbike, il rettilineo che segue quello classico della griglia di partenza ha messo a dura prova i piloti, abituati alla staccatona alla fine del rettilineo principale per poi difendersi tra le curve che lo seguono.
Prossimo appuntamento settimana prossima a Brno, sul mitico circuito della Repubblica Ceca. Replica Ducati?
Wolf