Categoria: Sport

Sul nuovo circuito Chang in Thailandia, sotto un cielo grigio e pesante, un Jonathan Rea trasformato da una verdona capace di mettere in luce il suo talento, lascia agli avversari gli avanzi di due gare tutte in fuga. Haslam resta ad inseguire, mentre Sykes accusa il colpo di avere un avversario così forte nel box. Corsa con adrenalina razionata, ma le sportellate non mancano mai.


Sono passate solo due gare, ma molto sembra già scritto, non il titolo, ma di sicuro il numero 1 non resterà sul cupolino di Sylvain Guintoli. Che i pretendenti però si chiamano Jonathan Rea e Leon Haslam è già ben chiaro. Due piloti accomunati dallo stesso destino, trasformati e trasfigurati dal cambio di sella, forniti finalmente dalle due moto più competitive del campionato, intavolano un discorso a due, con Rea in grado addirittura di sminuire quel gran manico di Tom Sykes.

Questa Superbike 2015 sembra preda dei britanni, che vengano dall'isola principale o da quelle minori, i primi 3 gradini sono loro terra di conquista, così come la MotoGP lo è per la Spagna. Il loro numero e il loro talento lascia poco ad altri, un francese, uno spagnolo e un italiano, pare una barzelletta ma c'è poco da ridere per il nostro motociclismo, che di qui o di là soccombe nella guerra tra i due imperi.



Entrambe le gare sono state quasi delle fotocopie. Rea scatta bene dalla prima casella e mette dei metri tra sè e gli inseguitori, Haslam resta intrappolato nel gruppo nelle prime fasi perdendo terreno prezioso, e quando risolve la situazione ha ormai troppo da recuperare su un avversario che non regala un decimo e che sembra aver guidato la verdona per tutta la vita.
Leon ne ha davvero tanto di cuore, di manico e di talento, resta da vedere se questa squadra che non è più quel mostro ufficiale dello scorso anno, volato in MotoGP, sia in grado davvero di risolvere la situazione, e trovare soluzioni, quando per tutto il week end la RSV4 soffre vistosamente l'ultimo settore di circuito rispetto alla ZX10R, e una soluzione non arriva.



Dietro di loro il protagonista è stato sicuramente Alex Lowes, avrebbe sicuramente potuto chiudere con due podi, due terzi posti, ma in Gara 1 dopo aver passato faticosamente Sykes è scivolato lasciando via libera al connazionale. In Gara 2 invece non ci sono stati problemi, e questa vecchia Suzuki, ma con ancora tanto da dire e con una ciclistica che in tante occasioni è sembrata poter dire la sua a pari, se non meglio, di tante moto più giovani, lo ha portato sul podio e gli ha regalato quello che si spera non sia solo un acuto. Dopotutto del pre stagionale la vecchia Gixxer è sembrata più giovane e voloce delle colleghe.

Sykes non delle meraviglie, sembra sbiadito, opaco, in attesa che qualcosa succeda. Il compagno di squadra lo preoccupa? Questa Kawasaki al ribasso causa regolamento, in alcuni punti scellerato (vedi questione cambio) non lo mette a suo agio? Solo un paio di domeniche sbagliate? Vedremo nelle prossime gare, ma il campionato ha bisogno del mascellone e della sua guida spettacolare.

Opache le Ducati ufficiali, o per lo meno Chaz Davies che cade due volte, ripartendo e chiudendo con qualche punto. Diversa la questione per il grande Troy Bayliss, che partendo senza nessuna reale pressione di classifica, rimedia addirittura un 7° posto in griglia, segno che il manico sul giro secco c'è ancora, e facendo poi due buone gare. Chiude 9° in Gara 1 e 11° in Gara 2. Per un pilota non in attività nel mondiale un ottimo risultato, ma con questi due fuori programma, il campione amato in tutto il mondo, saluta il pubblico e annuncia il suo ritiro. Si è divertito, e possiamo dire che ci ha divertito. Sapere che il talento è duro da sbiadire è un toccasana per tutti.
Risolleva le sorti della rossa una buona Domenica di Matteo Baiocco, che con un 6° e un 8° posto si guadagna un posto tra quelli che contano, buona zampata ancora di Genesio Bevilacqua.

In questo secondo round, tracciando un bilancio, mettiamo tra i positivi due giovani leoni del campionato, il già citato Alex Lowes e aggiungiamo lo spagnolo Jordi Torres, che gara dopo gara tenta di adattarsi a queste moto, più pesanti e potenti, con un piglio che fa presagire grandi cose. Di sicuro il sorpasso di Gara 1 su Sykes ha messo in mostra il carattere dello spagnolo, e forse Sykes starà pensando che quest'anno questi giovani leoni hanno deciso di mettersi in mostra a sue spese (vedi sorpasso di Van der Mark in Australia).



Tra i negativi finiscono Chaz Davies, partito bene in entrambe le gare ma caduto entrambe le volte, il già citato opaco Sykes, che non fa brutti piazzamenti ma da lui ci si aspetta "solo" la vittoria, e la Honda di Van der Mark che non è parso un missile come nel primo round

Capitolo dubbio su Sylvain Guintoli, che sornione ha risalito un po' la classifica, come da suo solito fa il passista. Non ancora a suo agio sulla CBR1000RR, acchiappa un 5° posto e poi fa cose furibonde in Gara 2, partendo dal fondo dello schieramento per arrivare 6° davanti a Van der Mark. Sarà appagato da un titolo o questa CBR diventerà... un'Aprilia?

Giudizio sulle gare. Belle ma poco adrenaliniche. Colpa di Rea, che le ha uccise come un killer con un unico colpo, una partenza perfetta e senza possibilità di replica. Dietro qualche bella bagarre, sopratutto con Lowes, Torres e Sykes.

Prossimo appuntamento in Qatar Domenica prossima, per la partenza del campionato MotoGP.

Wolf

 

 

Classifica Gara1:
1. Jonathan Rea - Kawasaki ZX10RR
2. Leon Haslam - Aprilia RSV4RF Red Devils
3. Tom Sykes - Kawasaki ZX10RR
4. Jordi Torris - Aprilia RSV4RF Red Devils
5. Sylvain Guintoli - Honda CBR1000RR Pata
6. Matteo Baiocco - Ducati Panigale R Althea
7. Alex Lowes - Suzuki GSX1000R Voltcom
8. David Salom - Kawasaki ZX10R Pedercini
9. Troy Bayliss - Ducati Panigale R Aruba.it
10. Leandro Mercado - Ducati Panigale R Barni
11. Chaz Davies - Ducati Panigale R Aruba.it
12. Nico Terol - Ducati Panigale R Althea
13. Randy De Puniet - Suzuki GSX1000R Voltcom
14. Sylvain Barrier - BMW S1000RR Motorrad Italia
15. Roman Ramos - Kawasaki ZX10R Team Go Eleven
16. G. Gildenhuys - Kawasaki ZX10R Pedercini
17. S. Burragan - Kawasaki ZX10R Grillini
18. Imre Toth - BMW S1000RR Team Toth
19. I. Sikora - BMW S1000RR Team Toth

Classifica Gara2:
1. Jonathan Rea - Kawasaki ZX10RR
2. Leon Haslam - Aprilia RSV4RF Red Devils
3. Alex Lowes - Suzuki GSX1000R Voltcom
4. Jordi Torris - Aprilia RSV4RF Red Devils
5. Tom Sykes - Kawasaki ZX10RR
6. Sylvain Guintoli - Honda CBR1000RR Pata
7. Mark Van der Mark - Honda CBR1000RR Pata
8. Matteo Baiocco - Ducati Panigale R Althea
9. David Salom - Kawasaki ZX10R Pedercini
10. Leandro Mercado - Ducati Panigale R Barni
11. Troy Bayliss - Ducati Panigale R Aruba.it
12. Nico Terol - Ducati Panigale R Althea
13. Sylvain Barrier - BMW S1000RR Motorrad Italia
14. Roman Ramos - Kawasaki ZX10R Team Go Eleven
15. Chaz Davies - Ducati Panigale R Aruba.it
16. G. Gildenhuys - Kawasaki ZX10R Pedercini
17. A. Nakcharoen - Honda CBR1000RR YSS TS
18. Imre Toth - BMW S1000RR Team Toth
19. I. Sikora - BMW S1000RR Team Toth
20. C. Chumjai - BMW S1000RR Rac Oil Racing Team



Classifica piloti:
1. Jonathan Rea 95
2. Leon Haslam 85
3. Tom Sykes 50
4. Sylvain Guintoli 41
5. Jordi Torres 39
6. Chaz Davies 38
7. Alex Lowes 32
8. Matteo Baiocco 30
9. Nico Terol 26
10. Leandro Mercado 21
11. Mark Van der Mark 20
12. David Salom 15
13. Troy Bayliss 15
14. Leon Camier 14
15. Randy De Puniet 12

 

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