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Categoria: Sport

Jonathan Rea si presenta a Imola con una Honda allo stato dall'arte, al di fuori di ogni pronostico cala il poker portando a casa Superpole, Gara 1, Gara 2 e ruba la vetta del campionato mondiale a Tom Sykes. All'assalto britannico di Imola solo una nota stonata (o intonata a seconda dei punti di vista) rincuora gli animi: la rossa di Borgo Panigale.


Non che non fosse pronosticabile che Jonathan Rea potesse fare un bel week end, la gara di Assen non è stato un singolo acuto. Ma non credo che nessuno alla vigilia di Imola potesse pensare che il team Pata Honda calasse l'asso piglia tutto, oppure come da titolo, facesse poker. Se pole e prime piazze sono state imperiose, pensare anche ad una Kawasaki non all'altezza tanto da lasciare spazio per il sorpasso, era da puntatona, da all in.
Ma non tutto viene per caso, il talentuoso pilota nord irlandese e la Honda preparavano il ritorno ai vertici ormai da molto. I cambi radicali sulla moto con il passaggio all'equipaggiamento "standard" per i top, vale a dire elettronica italiana (almeno qui) e sospensioni scandinave, erano un chiaro cambio di rotta, non basta un'ottima moto per vincere in Superbike, serve l'eccellenza. Dopotutto è noto, le millone sportive non le fa vendere la MotoGP, serve una bella moto, un buon marketing, e perchè no, un campionato Superbike!

 



Se a inizio campionato si faceva il toto antagonista del mostro verde, beh, eccolo qui!

Mostro verde che non ha fatto impazzire le folle. Amato dai super-biker che dagli spalti gli tributano un applauso, Tom non ha avuto la moto per essere lì davanti. In entrambe le gare fatica per la prima parte, i sali-scendi del Santerno non piacciono ai Ninja, non come alla Fireblade o come al grosso bicilindrico di Borgo Panigale. Tom da metà di Gara 1 e Gara 2 inizia la rincorsa al solito Guintoli, che parte bene ma poi si fa recuperare. In Gara 1 gli riesce l'operazione chiudendo a podio, ma in Gara 2 si fa recuperare anche dal giovane compagno Loris Baz.

La nota stonata, ma bella, delle due gare è la rossa su cui è seduto Chaz Davies. Il pilota gallese, brillante come non lo si vedeva da molto, sembrava indiavolato sulla rossa. Anche lui parte in sordina in entrambe le gare, ma da metà in poi la rossa sembra avere un impianto NOS, recupera chi gli sta davanti e li passa con estrema facilità. La 1199 entra nelle staccate ferma e perfetta, chirurgica, per poi uscirne con una trazione che fa impallidire la partenza di uno shuttle. Di sicuro i tifosi della rossa possono essere contenti, la moto c'è, anche se la nota stonata di Davide Giugliano e le critiche del pilota romano alla moto potrebbero far pensare ad altro. Il pilota romano, che riceve applausi da vero begnamino dalle tribune, cade in Gara 1 e fatica molto in Gara 2, scivolando nelle posizioni lontane nel podio. Nel dopogara criticherà aspramente la moto, ma probabilmente è solo un week end no, la moto di Chaz volava.

 

 

Aprilia invece con qualche pensiero, anzi con molto su cui riflettere. Guintoli sempre veloce ma poco incisivo, Melandri che lotta con la moto invece che con gli avversari, come se invece di avere un bolide da titolo avesse un ronzino sotto al sedere. Difficile pensare che la moto non ci sia, Guintoli è un ottimo pilota, non un fuoriclasse, eppure arriva a podio e vince. Macho non ha ancora trovato il modo di farla sua. Nemmeno qui, sulla pista di casa, dove tutti lo aspettavano. Una Gara 1 nel gruppo davanti, ma senza essere in lotta per il podio, e una Gara 2 dove scivola fino all'undicesima poszione.
Insomma, Aprilia non si sarà messa per il secondo anno consecutivo nelle condizioni di dover lasciare a piedi a fine stagione il pilota col miglior punteggio visto che Melandri ha 2 anni di contratto?

Suzuki al palo invece. Dopo l'exploit di Phillip Island le moto di Hamamtsu si sono perse nelle posizioni in cui viaggiavano anche l'anno scorso. La vendetta di Eugene Laverty sta diventando amara. Difficile pensare che tanta preparazione e un prestagione così buono diventino fumo così presto. A fine gara Eugene arriva a definire la moto "unrideble"! Di chi la colpa? La moto? Il team inglese non è all'altezza della competizione? Ad Hamamtsu sembra che abbiano deciso di investire molti soldi in MotoGP, serie che non fa vendere le moto, men che meno i gixxer. La sportiva più lenta... chi la compra?

 



Un week end che ha un po' capovolto i valori in pista, Honda che sale, Aprilia che scende. Ma sapremo solo tra 2 settimane sul tracciato di Donington se qui ad Imola, come a Phillip Island, il tracciato particolare ha giocato un ruolo da protagonista in questo capovolgimento. Intanto noi abbiamo un gran campionato da goderci... anche se un po' più di tricolore non dispiacerebbe.

Settimana prossima MotoGP a Le Mans, Francia.

Wolf

 

 

Gara 1
1. Jonathan Rea - Honda CBR1000RR Pata
1. Chaz Davies - Ducati Panigale
3. Tom Sykes - Kawasaki ZX10R
4. Loris Baz - Kawasaki ZX10R
5. Sylvain Guintoli - Aprilia RSV4
6. Marco Melandri - Aprilia RSV4
7. Eugene Laverty - Suzuki GSXR1000 Crescent Voltcom
8. Alex Lowes - Suzuki GSXR1000 Crescent Voltcom
9. Toni Elias - Aprilia RSV4 Red Devils Roma
10. Leon Haslam - Honda CBR1000RR Pata
11. Leon Camier - BMW S1000RR Motorrad Italia
12. David Salom - Kawasaki ZX10R EVO
13. Luca Scassa - Kawasaki ZX10R Pedercini
14. Jeremy Guarnoni - Kawasaki ZX10R EVO MRS
15. A Andreozzi - Kawasaki ZX10R EVO Pedercini
16. F Foret - Kawasaki ZX10R EVO MAHI Racing Team India
17. Sheridan Morais - Kawasaki ZX10R EVO Iron Brain
18. Claudio Corti - MV Agusta F4 RR Yakhnich
19. P Sebestyen - BMW S1000RR EVO BMW Toth
20. Ivan Toth - BMW S1000RR Toth

Gara 2

1. Jonathan Rea - Honda CBR1000RR Pata
8. Chaz Davies - Ducati Panigale
9. Sylvain Guintoli - Aprilia RSV4
7. Loris Baz - Kawasaki ZX10R
4. Tom Sykes - Kawasaki ZX10R
3. Davide Giugliano - Ducati Panigale
9. Toni Elias - Aprilia RSV4 Red Devils Roma
5. Leon Haslam - Honda CBR1000RR Pata
7. Eugene Laverty - Suzuki GSXR1000 Crescent Voltcom
2. Alex Lowes - Suzuki GSXR1000 Crescent Voltcom
6. Marco Melandri - Aprilia RSV4
11. Leon Camier - BMW S1000RR Motorrad Italia
15. David Salom - Kawasaki ZX10R EVO
12. Luca Scassa - Kawasaki ZX10R Pedercini
16. F Foret - Kawasaki ZX10R EVO MAHI Racing Team India
14. Jeremy Guarnoni - Kawasaki ZX10R EVO MRS
15. A Andreozzi - Kawasaki ZX10R EVO Pedercini
19. G May - - EBR 1190 RX Hero EBR
16. Ivan Toth - BMW S1000RR Toth

Classifica
1. Jonathan Rea 139
2. Tom Sykes 135
3. Sylvain Guintoli 123
4. Loris Baz 119
5. Chaz Davies 87
6. Marco Melandri 84
7. Davide Giugliano 69
8. Eugene Laverty 62
9. Leon Haslam 58
10. Alex Lowes 50
11. Toni Elias 50
12. David Salom 35
13. Nicolò Canepa 28
14. Leon Camier 20
15. Luca Scassa 16

 

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