Arriva nelle sale il 19 Giugno il nuovo film di Jeff Nichols dal titolo The Bikeriders, un affresco potente tratto da una storia vera delle bande motociclistiche statunitensi degli anni 60.
Erano gli incredibili anni 60 e mentre il rock&roll impazzava tra le due sponde dell’oceano, negli Stati Uniti nascevano le prime bande motociclistiche di fuorilegge, nati con l’intenzione di vivere una vita libera ai margini della società, e spesso sfociate in comportamenti criminali. The Bikeriders si ispira ad una vera banda di Chicago, gli Outlaws Motorcycles Club, che come i Vandals del film in uscita nelle sale italiane il 19 Giugno, iniziarono la loro carriera da semplice club motociclistico, evolvendo poi in una banda criminale dedita a vari tipi di crimine.
Il film, che porta lo stesso titolo del libro fotografico di Danny Lyon che si aggregò per 4 anni agli Outlaws per documentarne l’epopea, racconta la vicenda dei Vandals, del suo fondatore Johnny (Tom Hardy – Venom), Benny (austin Butler) e Kathy (Jodie Comer), dalla nascita del club alla spirale di violenza in cui piano piano inizieranno a vorticare, fino a mettere in dubbio la loro fedeltà l’uno verso gli altri e verso il gruppo stesso, tra splendide cavalcate e grandi custom americane lanciate nel Midwest americano.
Il genere non è una novità assoluta, altri film che hanno segnato la storia del cinema come Easyriders e Il Selvaggio hanno già solleticato l’immaginario collettivo, come il fuoco delle bande motociclistiche diventate vere e proprie organizzazioni che hanno dato diversi grattacapi alla legge, non si è mai spento continuando a prosperare e uscendo anche dai confini USA, ricordiamo la clamorosa rivalità tra gli Hells Angels e i Bandidos.
The Bikeriders dovrà rivaleggiare invece con film e attori che hanno fatto la storia del cinema, ma soprattutto a 50 anni di distanza dovrà affrescare le sale dei cinema con fotografie potenti che riportino in vita il magnifico contesto motoristico di quegli anni sessanta che nell’immaginario europeo è quello più affascinante. Vedremo quindi se fotografia e sceneggiatura sapranno trasportarci lontano nel tempo e nello spazio.