E' un tira e molla che alimenta le chiacchiere, tra palco e realtà, Valentino Rossi riesce sempre ad essere protagonista mediatico e riflettore principale della MotoGP.
In questo periodo di lockdown sportivo, che in alcuni settori perdura anche se non si comprende come mai siano permessi sport di contatto come il calcio e non il motociclismo, il palleggio tra Valentino Rossi e il team Petronas, non lascia di certo presagire ad un rapporto che nasce sotto la migliore stella.
Da una parte c'è un Valentino Rossi guardingo, un po' sulle sue, che dichiara che per ora parla solo con Yamaha e Lin Jarvis, un atteggiamento da prima donna che vuole mantebere un trattamento ufficiale in tutto per tutto, dall'altra il team manager di Petronas che fa ben capire che questo modo di fare non è molto apprezzato.
E' di settimana scorsa l'intervista in cui Razlan Razali ha ricordato a Valentino che il team Petronas ha comunque delle regole e un format ben preciso, che già va in deroga alla sua missione principale, quella di far crescere i giovani. Razlan Razali precisa infatti che quello che conteranno sono le prestazioni e che il box Petronas è già al completo, Valentino dovrà lasciare la sua storica squadra.
Tutt'altro quindi che un caldo e accogliente benvenuto, ma anche Valentino non valuta Petronas come una vacanza, tanto è vero che non fa mistero di non essere alla ricerca di un contratto di un anno giusto per appendere il casco al chiodo divertendosi, ma gareggiando per il podio.
Sarà un 2021, se ci sarà, con tante scintille, la dichiarazione di Razlan Razali poi ricorda a Valentino che quella di Petronas è la sua miglior occasione, non ci saranno per lui altre selle di quel livello nel 2021. Giusto per gettare benzina sul fuoco.
C'è tanta serenità nell'aria.
Michele Rubin