E' tempo anche per gli ultimi team di espandere la propria presenza in MotoGP, è attesa infatti l'espansione a 4 moto con un team satellite anche per Suzuki.
E' il team principal Davide Brivio a dichiararlo, obbiettivo già in discussione all'interno di Suzuki, ma potrebbe diventare incerto a causa degli effetti economici e sportivi di campionato del coronavirus.
La necessità di avere un team satellite è ormai chiaro a tutte le case, la possibilità di ricavare dati sulle prestazioni delle moto da altri piloti e da altre moto, è ritenuto importante per lo sviluppo della moto. Anche se molte case affidano ai team satelliti moto della precedente generazione, sempre più case promuovono moto factory anche per i team satelliti, con rookie sempre più competitivi che possono infastidire quel mangiatitoli di Marc Marquez.
E' il caso di Ducati, che ha dotato il team Pramac di due Ducati factory, seguita da Yamaha quest'anno dopo le prestazioni eccezionali di Fabio Quartararo. Elementi che promuovono la necessità di fronteggiare lo strapotere del duo Marquez-Honda con il massimo dell'impegno.
Anche Aprilia ha nel mirino lo stesso obbiettivo, 4 moto a partire dal 2022, con il team satellite affidato a Fausto Gresini, e il factory direttamente all'interno. Bisognerà capire chi farà le spese di queste nuova entrata e si ci sarà un contingentamento delle moto in pista. Il più papabile è Ducati, che attualmente può contare ben 6 moto in pista. Ma anche Honda potrebbe vedere un cambio della guardia. Non è un segreto che la RCV213V sia sviluppata per essere competitiva con un solo pilota, e il team LCR di Luca Cecchinello potrebbe vedere di buon occhio passare ad una moto multo più facile e competitiva come la Suzuki, budget permettendo.
Michele Rubin