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Categoria: Le nostre prove



“Il rumore del vento”

Dare pieno gas per raggiungere la velocità di crociera senza cambio, senza frizione e soprattutto senza rumore.
Non è un film di fantascienza e nemmeno un sogno senza sonoro, semplicemente si è alla guida dell’Enertia, moto elettrica, prodotta da Brammo.


Si viaggia nel traffico, si percorrono strade e paesaggi come in un film muto, l’unico rumore è quello dell’aria che attraversiamo e corre su casco, sensazione strana per noi abituati al rombo del motore.



Non è la prima volta che proviamo una moto elettrica, ma nel caso delle CRP si trattava di moto da gara, aspettando la versione stradale, oggi invece il mezzo è targato e utilizzabile per il normale uso di commuter casa ufficio con un costo di "Carburante" davvvero irrisorio.
L’Enertia e una leggera motocicletta da città, dall’estetica sbarazzina e simpatica, con una ciclistica da moto “vera” dotata di componentistica di ottima fattura come la forcella Marzocchi e i freni Brembo.



Due ruote, anteriore da 18” e posteriore da 17”, ben gommate e un manubrio largo al punto giusto completano l'opera.
Si gira la chiave e il quadro, dotato di tachimetro analogico e display digitale, prende vita, la seduta è comoda e le pedane nella posizione giusta, la sensazione di leggerezza, il peso è inferiore ai 150 kg, è estrema.



Basta girare la manopola del “Gas” e la moto si avvia con una progressione tipicamente elettrica, la spinta è buona e la velocità massima di circa 100 km/h è raggiunta in breve spazio.
Poco? Forse, ma questa è una proposta tipicamente cittadina, una valida alternativa allo Scooter dove oltre al divertimento concesso dalla ciclistica c’è anche il grande risparmio dell’alimentazione elettrica.
La padronanza del mezzo è totale, si guida con una facilità estrema ulteriormente semplificata dall’assenza di frizione e cambio, anche se più volte ho cercato le inesistenti leve.
Buona la frenata del disco singolo anteriore ben coadiuvato dall’unità posteriore che assicura adeguati spazi d’arresto.
Difetti? Il più grosso è comune a tutti i veicoli elettrici ed è legato alla scarsa autonomia che varia dai 30 ai 60 km secondo l’uso e dello stile di guida, questo unito all’ancora carente, se non nulla, disponibilità di colonnine di ricarica impedisce la diffusione di questi mezzi.



Vero è che nel caso dell’Enertia basta estrarre il cavo di alimentazione dal sottosella, dove è presente anche una presa USB per eventuale diagnostica e reset del sistema, e collegarlo a una normale presa schuko casalinga per avere una ricarica completa in circa 3 ore e ½, con una spesa notevolmente ridotta, anche se il prezzo d’acquisto di circa € 7000,00 non è sicuramente popolare.
Però se questo è il futuro, le proposte sono interessanti, a breve sarà presentata anche una versione a marce, e anche se noi nostalgici amanti del profumo di benzina e del suono delle marmitte faremo fatica, dovremo prima o poi abituarci al silenzio.

Per i dettagli tecnici rimando al sito Brammo.

Moto in prova fornita da OMT Garage di Origgio (VA)

Abbigliamento utilizzato nel test: Casco Caberg - Giacca Dainese - Pantaloni PromoJeans - Stivali Forma - Paraschiena Zandonà - Intimo PromoJeans

Flap

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