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Categoria: Le nostre prove

“L’ultima delle Maxi-Enduro”

Sì, l’ultima delle maxi-enduro secondo tradizione, quelle grosse moto da fuoristrada che permettevano di viaggiare decentemente su strada e permettevano anche qualche escursione in fuoristrada.

Quella stirpe di moto ancora molto rimpianta da chi amava il tassello e non si rassegnava al solo asfalto, moto come la BMW R80GS e R100 GS, l’Honda Africa Twin e la Yamaha Supertenerè per citare le più famose.
Poi l’evoluzione, o involuzione secondo altri, ha portato a stradalizzare sempre più i mezzi fino a farli diventare delle gran turismo con il manubrio alto.
Soprattutto via la ruota anteriore da 21” che cede il posto al compromesso del 19” e che in alcuni casi scende addirittura a 17”.
L’unica maxi-enduro, se tralasciamo le “Piccole” 800 BMW e Triumph, a mantenere il grosso diametro all’anteriore è questa KTM.
La tradizione fuoristradistica della casa di Mattinghofen traspare non solo dalla grossa ruota, ma anche dalla linea, un po’ datata se vogliamo, che ricorda i grandi raid Africani, dalla sella che si estende quasi piatta fin quasi al tappo, anzi ai tappi del serbatoio.

 



Poi paramani e barre di protezione e grafiche semplici come devono essere quelle delle tassellate.
Una moto grossa, alta di sella ma snella, imponente, ma non pesante nonostante il grosso bicilindrico LC8 che la equipaggia, e in più un po’ di elettronica.
Sì, anche gli Austriaci si stanno convertendo e finalmente inseriscono l’ABS di serie, ovviamente disinseribile per gli amanti del fuoristrada, ma per adesso si fermano qui, nessun controllo di trazione né mappature.
Però ottima componentistica per freni e sospensioni che danno confidenza e sicurezza nonostante la lunga escursione delle sospensioni, questa permette di viaggiare sul velluto, ma senza scomporsi eccessivamente sul veloce.
La seduta è la solita da maxi enduro, ma con una possibilità di movimento longitudinale amplificata al massimo, la strumentazione ha tutto il necessario, anche se questo motore renderebbe utile l’indicatore della marcia inserita, e a lato, l’interruttore delle quattro frecce e un’utile presa di corrente, tra i due tappi del serbatoio, è diviso in due parti collegate prima dell’iniezione, c’è un pratico cassettino portaoggetti che, oltre a contenere la scatola dei fusibili, diventa utile per riporre biglietti autostradali e altre piccole cose.



Appena in movimento ci si accorge di quanto sia facile e intuitiva questa moto, bisogna solo fare l’abitudine alla scarsa propensione della ruota anteriore a scendere in piega, ma una volta capito come manovrare sul largo manubrio, tutto diventa facile.
I 115 cavalli a disposizione sono più che sufficienti per andare a spasso e divertirsi, nessun buco e minimo on-off nell’erogazione del motore che si rivela elastico e pronto in tutta la sua escursione.
Ottima la protezione all’aria e anche la comodità per l’eventuale passeggero che si trova poco rialzato rispetto al pilota a vantaggio della protezione all’aria.
Nonostante gli ingombri, sembra di guidare una moto più leggera degli oltre 210 chili a secco e anche nella guida su sterrato tutto rimane sotto controllo, oltre non sono andato per limiti personali.



Non si passa inosservati viaggiando con questa KTM Adventure, nella grafica Blu elettrico metallizzato e arancio è certamente vistosa, più elegante la versione in bianco, sempre abbinata a telaio, barre e particolari arancio KTM.
Una moto che ben si presta alla guida fluida e morbida, pur capace di cattiveria se richiesto, adatta al turismo e alle passeggiate.
Non fosse per la mancanza del cardano, questa potrebbe essere la vera antagonista della BMW GS, ma l’estetica personale e la minor tecnologia disponibile la penalizzano.



Però attingendo nell’ampio catalogo di accessori si può confezionare una valida moto da viaggi a lungo raggio con una cifra certamente inferiore alla concorrenza, ma con il valore aggiunto, per chi mastica fuoristrada, di quella nostalgica ruota anteriore di grosso diametro, che la rende unica.

Vista dallo “Zainetto”


“La moto è davvero imponente, sicuramente pensata per il pilota, ma la sella, per chi come me è alta 160 cm è davvero molto elevata, più che salire a bordo, bisogna affrontare una scalata.
La sella è molto lunga e questo è positivo, ma si rivela forse troppo larga e dura per i miei gusti.
Gli "appigli" non sono intuitivi e comodi, quindi viene spontaneo abbracciare il "vostro" pilota per garantire stabilità in sella sopratutto nelle accelerate decise.
Forse la presenza di un bauletto renderebbe la sistemazione a bordo meno tesa, quindi più serena e spensierata.
Adatta per viaggi lunghi o lunghissimi?
Non saprei, forse bisogna essere molto "innamorate" del vostro pilota, a patto comunque di non dover affrontare l'ascesa al Monte sella molte volte durante una giornata di viaggio.”   Cristina

Rimando al sito ufficiale KTM per i dati tecnici.
Moto in prova fornita dalla Concessionaria KTM Moruzzi Moto di Piacenza.

Abbigliamento utilizzato nel test: casco Caberg – giacca Dainese – pantaloni PROmo Jeans – stivali Stylmartin – paraschiena Zandonà - guanti Spidi – intimo PROmo Jeans – Calze SIXS – marsupio da gamba Shad

Flap

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