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Categoria: Le nostre prove

E’ un inizio di ottobre strano questo, con alte temperature in pieno pomeriggio, ma mattina presto e sera sono contraddistinti da temperature che vanno via via abbassandosi e da una percentuale di umidità che qui in pianura si fa decisamente sentire.

Ci pensavo proprio qualche sera fa mentre rincasavo in moto appena dopo il tramonto, aprendo il casco l’aria si rivela frizzante, e le mani nonostante i guanti mezza stagione si raffreddano non poco.

Eppure non avevo freddo, con addosso sotto alla giacca solo una polo e un maglioncino leggero. Niente imbottitura interna. E li, mentre sfilavo il traffico delle auto incolonnate che maturavo il pensiero che il Clover Rainblade che avevo addosso si è fatto apprezzare molto nelle mezze stagioni, poiché il mio test è iniziato nella piovosa primavera che ha anticipato la torrida estate.

Clover Rainblade

Un giacca con una perfetta tenuta all’aria, che, torno a ripetere da il meglio di se nelle mezze stagioni; intendiamoci è dotato di prese di ventilazione apribili anche per affrontare il gran caldo, ma riuscire ad affermare che è nato per quest’ultimo è proprio difficile. Un capo poliedrico, adatto secondo me sia per l’utente che ama il taglio sportivo, ma che si presta bene anche al turista che vuole un capo leggero, protettivo, ma poco impegnativo. A dirla tutta poi la versione che indosso, total black con inserti bianchi mi piace proprio un bel po’e non teme di mostrare troppo lo sporco di un uso intensivo come da me fatto in questa stagione.

Clover

Bella oltre che funzionale la chiusura con doppia zip, bicolore, rossa quella interna, nera quella esterna, facile come le istruzioni del lego. Questo sistema garantisce ancor di più l’impermeabilità del capo, dato che la membrana impermeabile, che per la cronaca è battezzata "aquazone" è incorporata.  Removibile invece l’imbottitura, ma che a dire il vero non ho ancora usato; toccandola e soppesandola con le mani credo di poter affermare che può aiutare fino a temperature basse, ma non bassisime.

Insomma gli estremi caldi e freddi forse non sono adatti al Rainblade, ma tutto ciò che ci sta in mezzo è il suo terreno di battaglia.  Ovviamente è dotato di protezioni a spalle e gomiti (CE livello 1), e predisposto per il paraschiena interno venduto a parte. Colletto e polsini sono regolabili con inserti di velcro. Il “fit” delle maniche è regolabile così come in vita. Le tasche interne sono impermeabili e altre due tasche frontali completano la dotazione per il “carico”. Il tessuto esterno è Duratek-4 con rinforzi Ripstop nelle zone di impatto. E per aggiunger un tocco si sicurezza attiva troviamo anche gli inserti catarifrangenti. 

Per altre info più specifiche rimando al sito del produttore ma è importante sottolineare che il Rainblade è classificato come DPI dispositivo di protezione individuale.

Le foto di questo servizio sono di Roberto Serati e Orazio Truglio

Fagna

 

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