Oh…sarà che agli enduristi “puri” piacciono le situazioni un po’ estreme, ma il grido “Mud&Glory” deve essere salito ben alto nel cielo, visto che giove pluvio ha deciso di scaricarcelo tutto addosso mercoledì 11 aprile scorso, in occasione del press test dedicato agli pneumatici Anlas Capra Extreme.
E sebbene sia vero che la pioggia battente non ha rovinato la festa di una bella giornata, ha reso il lavoro dei tester abbastanza difficile; fondi viscidi e fango hanno messo a dura prova i manici più navigati, figuriamoci dei “motociclisti normali”.
E il capofila mica era uno qualsiasi, ma Serkan Özdemir….se il nome non ti dice nulla, come non lo diceva a me all’inizio te lo traduco con 7 campionati nazionali Turchi di enduro vinti, molti rally tra cui una Dakar portata a conclusione. E’ lui che ha collaborato in maniera fondamentale allo sviluppo dei Capra Extreme; queste gomme sono state testate in tutto il mondo per migliaia di Km, con numeri da capogiro: 2000 ore, 7300 km, 3000 km nei Rally –inclusa appunto una Dakar-, 1600 km in salita e 1600 km in discesa, da 0 a 3.000 metri ‘dal mare al cielo’.
Bellissima la frase scherzosa pronunciata dal responsabile Italia di Anlas, che paragonava l’obbiettivo odierno del brand di diventare un punto di riferimento nel segmento gomme da enduro, contrapposto al fatto che solo poco più di due anni fa il nome Anlas non se lo filava nessuno. Altra cosa “figa” che è stata detta in conferenza stampa riguarda l’essere “boutique del pneumatico” ovvero che la Velocità e flessibilità nel rispondere alle richieste del mercato, rendono ANLAS un marchio fortemente competitivo che basa il proprio business su una produzione di tipo ‘boutique’ appunto, di taglio quasi sartoriale, in grado di soddisfare rapidamente le esigenze specifiche dei propri clienti in tutto il mondo. Location Spettacolare dicevamo, sulle colline di Rivanazzano, in quella sottile line di confine che divide l’oltrepo’ pavese dalla linea collinare piemontese, ricco di storia, di paesaggi incantati e soprattutto di posti dove un amante dell’enduro con un po’ di sale in zucca può divertirsi come non mai.
Tutti in sella dunque, e dopo 5 minuti tutti infangati che più infangati non si può, senza che il cielo smettesse per un solo attimo di spiegarci che la primavera ancora ha da venire. Diverse moto, 2 e 4 tempi, da 250 cc e 450 cc (per la cronaca pezzi forti quali Honda, Yamaha, Suzuki) equipaggiate con i nuovi extreme anche nella versione “soft” che rappresenta la migliore opzione per i piloti professionisti in gara nelle competizioni internazionali. Tanta la tecnologia “contenuta” in queste gomme, talmente tanta che per spiegarla al meglio ho dovuto prendere non pochi appunti, che in queste righe vado a riassumervi, ma che spiegano al meglio l’essenza di questi Capra Extreme.
Parto dal battistrada perché mi piace il termine Liquid Rubber Tech ovvero una mescola speciale usate sia per l’anteriore per il posteriore, che permette di ottenere un’elevata resistenza agli strappi, una grande stabilità, forte resistenza all’abrasione e una grandissima aderenza sia sui terreni asciutti che bagnati. Ci hanno spiegato che questa tecnologia costruttiva avanzata caratterizza la produzione ANLAS, ed è riuscita a creare una combinazione di assoluto livello. Una mescola che ha consentito un generale miglioramento delle proprietà meccaniche.
Per i “piccoli chimici” aggiungiamo che la mescola del pneumatico è caratterizzata dalla combinazione di gomma (naturale / sintetica), riempimento (carbonio e / o silice), materiali in aiuto alla lavorazione (olii) e additivi chimici. Tradizionalmente l'olio è usato per determinare la durezza della mescola. Aumentando la quantità d’olio nella mescola, diminuisce la durezza a vantaggio di una migliore aderenza, ma a discapito del chilometraggio. La perfetta combinazione offerta dalla tecnologia Liquid Rubber T echdi ANLAS ha permesso di miscelare tutti gli ingredienti nella mescola realizzando un pneumatico che sulla carta offre alte prestazioni sia in fatto di aderenza ma anche di durata. I tasselli ha un disegno “strano” assimetrico lo definirei che con disegni differenti, sono concepiti per consentire una maggiore trazione e il giusto “grip” (si potrà dire anche per un pneumatico da enduro…mah…) su tutti i tipi di superficie.
Non solo la guida in rettilineo, ma anche le curve si affrontano con grande sicurezza grazie al grandangolo sulle spalle del pneumatico. Insomma Anlas (ah per inciso si pronuncia “anlash”) punta molto sulle performance di questo suo “Extreme”; solo come detto all’inizio c’era bisogno di cercare la giornata più piovosa della primavera per provarli??? O forse stava tutto nel concetto di extreme? No perché all’ora ci infilo anche il sapore “extreme” dei salami e formaggi della “merenda” in un casolare fuori dal mondo, la bellezza estrema del bosco provato dal gelicidio dell’inverno 2017. Pioggia non ci hai guastato la festa, abbiamo conosciuto queste gomme e adesso saranno da testare sul lungo periodo per vedere se hanno mantenuto tutte le promesse….che se fatte sotto la pioggia valgono doppio.
Per chiudere abbiamo chiesto a Roberto (il nostro pilota) un commento a caldo <<La situazione del terreno, soprattutto nel prato "fettucciato" e del meteo, è stata a mio dire un po' oltre il limite, con presenza di molto fango argilloso, di quelli, per intendersi, che si attaccano in ogni dove e non stacchi più se non con idropulitrice per la moto e una buona spazzola per abbigliamento, stivali, ecc. La moto che ho usato per tutta la prova durante la giornata (una Beta) aveva taratura delle sospensioni "standard" e non c'è stato ovviamente il tempo di poterla tarare sui miei gusti, anche perché per una buona taratura delle sospensioni servono giorni e molte prove. La moto dicevo, una due tempi concepita per un enduro più easy, che per non le condizioni dure di cui sopra, sulla carta ideale per il tipo di test in condizioni “normali” ma col fango che c'era ha sofferto abbastanza, e io con lei, tanto da faticare a capire in pieno le potenzialità di questi penumatici. Il poco che secondo il mio parere ho constatato, vuoi la condizione estrema dei terreni provati, è che sul dritto e in ogni condizione e tipo di terreno le gomme davano fiducia; Il posteriore, (io montavo un Hard), mi ha dato più sicurezza in tutte le condizioni, unico neo, nonostante tentassi in tutti i modi di tenere lo pneumatico “pulito”, i tasselli non riuscivano ad andare a mordere il terreno buono per poter uscire dalla morsa del fango, ma era veramente tanto...,l'anteriore mi ha sempre e comunque garantito direzionalità, anche se la poca potenza della moto per "spingere" nei tratti più difficili non mi ha mai potuto consentire davvero di apprezzare a pieno il lavoro fatto dai tecnici Anlas.>>
aMotoMio vuole ringraziare Roberto Carnaghi, nostro tester di eccezione. Lui si è bagnato, lui si è infangato, lui ha faticato….io ho mangiato e mi sono goduto il panorama. Non male no?
Misure:
Anteriore | 90/90-21 | M/C | 54R | TT M+S
Anteriore | 90/100-21 | M/C | 57R | TT M+S (coming soon)
Posteriore | 140/80-18 M/C 70R TT M+S
Posteriore | 140/80-18 M/C 70R TT M+S | SOFT
Posteriore | 120/90-18 M/C TT M+S (coming soon)
Foto di: ORAZIO TRULIO E GIOVANNI MITOLO + aMotoMio (con Marchio)
Fagna
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