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Categoria: Le nostre prove

"E' il decimo anniversario dall'uscita della prima V-Strom e Suzuki ripropone il suo best-seller"


V-Strom, V dall’architettura a V del motore di 650 cc e Strom che in Tedesco significa Potenza.
Termine forse poco indicato per questa moto che di questa caratteristica non è molto dotata, ma un nome che richiama alla memoria la prima V-Strom di un decennio fa, quest’anno ricorre il decimo anniversario del modello, che era appunto un Potente 1000cc.

Modello poco equilibrato che ha ceduto negli anni il passo alla sorella minore, molto più gestibile e versatile, di cui questo modello in prova è la logica evoluzione.
Non è una Novità assoluta, il telaio è in sostanza lo stesso e il motore, mutuato dalla Gladius non è certo inedito.
Anche l’estetica seppur nuova riconduce al family feeling dell’edizione precedente, simile, ma molto più piacevole, leggera e filante nella linea con quei due occhioni sfuggenti a raccordarsi idealmente al manubrio.



Snella la vista laterale con un accenno di sportività, un po’ plasticosa, delle griglie sotto il ben conformato serbatoio e piacevole la forma del parafango anteriore, anche se l’avrei preferito in tinta in modo da renderlo meno scooteristico nel materiale.
Un tocco di classe la sella, con materiale piacevole al tatto e con cucitura in rosso, che unita al marchio “V-Strom” stampato tra la porzione di pilota e passeggero la rendono simile a un pregiato pezzo after-market.
Bello, educato, stiloso lo scarico aderente che corre alto sotto la fiancatina sinistra.



La seduta è comoda e anche da fermo gli oltre 200 kg dichiarati a secco non sembrano reali, la strumentazione completissima giusto davanti allo sguardo con il plexiglass non disturba assolutamente la visuale.
I comandi a pedale sono dove ci si aspetta di trovarli e le leve al manubrio, regolabile nella distanza quella del freno, sono in posizione corretta e comoda, così come i blocchetti elettrici.
Tirata la frizione, si può dar vita a questa rivista unità giapponese di sicura affidabilità grazie all’esperienza sviluppata in anni di presenza sul mercato.
Il cambio è silenzioso e abbastanza preciso anche se coadiuvato da una frizione, morbida anche se a cavo, dall’attacco un po’ brusco, ma dopo pochi chilometri ci si fa l’abitudine.

La spinta non è pura potenza, ma non manca mai, è progressiva e abbastanza vivace, soprattutto nelle prime marce, ma anche in veloci sorpassi questa V-Strom riesce a togliersi velocemente d’impaccio, confidando anche nell’ottima visibilità degli specchi retrovisori.
Certo non aspettatevi la coppia delle grosse enduro, ma anch’io, appena sceso dalla concorrenza Tedesca di grossa cubatura, non ho trovato il divario così traumatico o preoccupante che mi aspettavo, segno che massa a punto e mappatura fanno rendere bene i quasi 70 HP di cui è dotata la creatura di Hamamatsu.
La maneggevolezza e la sensazione di leggerezza provata da fermo sono amplificate in movimento, anche se bisogna abituarsi, anche qui bastano pochi chilometri, alla ridotta ampiezza del manubrio rispetto alle classiche misure delle enduro stradali.



La frenata sulle prime sembra spugnosa, ma con l’uso ci si accorge che basta spremere un po’ di più la leva per avere un’ottima forza frenante, anzi la corsa leggermente lunga aiuta a dosare meglio l’intervento delle pinze soprattutto nel traffico.
Non son riuscito a provare l’intervento dell’ABS, di serie, segno dell’intervento poco invasivo dello stesso anche utilizzando il freno posteriore un po’ più del dovuto.
In città la moto è gustosa e facile, quando la strada permette di allungare lo fa con buona progressione e il cupolino, regolabile su tre altezze, da fermo e una piccola brugola, anche nella posizione intermedia permette un’ottima protezione anche a stature di più di 180 cm come il sottoscritto.



Al passeggero, prima o poi dovrò trovare una tester che si offre, è riservata una comoda porzione di sella e belle maniglie comode e facili da impugnare, utili anche per spostare la moto da fermo, e un portapacchi ampio eventualmente attrezzabile con bauletto e cuscino per la schiena, così anche la vostra Lei/lui non si lamenta.
Peccato il cavalletto centrale sia offerto in optional e alcune finiture non siano eccezionali, oltre al parafango anteriore già citato, mi piacciono poco le staffe di sostegno delle pedane passeggero il tondino di ferro e qualche plastica poteva essere più curata, ma il contenimento dei costi era primario, tanto da offrire una moto molto valida a € 8590,00 f.c. (fino al 31 ottobre 2011 € 8190,00 f.c.)
Proprio i costi hanno fatto scegliere un motore già in casa piuttosto che un nuovo 800cc che poteva affiancare il mezzo alla concorrenza, ma per chi vuole di più si vocifera il ritorno di una versione 1000cc.



Disponibile oltre che nei classici colori nero o bianco anche in un’appariscente ma gradevole tinta arancio metallizzata questa Suzuki V-Strom 650 ABS, risulta un’ottima media per l’uso cittadino e per viaggiare da soli e in coppia, grazie anche al lungo elenco di accessori disponibili per migliorare estetica, funzionalità e confort.
Questi accessori distribuiti anche in quattro intriganti pacchetti kit, anch’essi in promozione fino a fine ottobre, la rendono assolutamente completa.
Sbrigandosi insomma ci si porta a casa questa bella Suzuki full-optional con circa € 10000,00 ... difficile fare meglio per un mezzo che dimostra nella versatilità la sua migliore qualità.

Se pensate a una moto del genere vi consiglio di andare a provarla, vi stupirà, non avrà il blasone delle concorrenti, ha qualche cc di meno ma costa anche meno e soprattutto ha tanta sostanza e praticità.
Buon Compleanno V-Strom

Come sempre per i dati tecnici rinvio al sito ufficiale Suzuki.

Moto in prova fornita da Casa della Moto di Abbiategrasso

Abbigliamento della prova: Casco Caberg – Giacca Tucano Urbano – Pantaloni Spidi – Paraschiena Dainese – Guanti Alpinestar – Scarpe Forma –  Calze Sixs

Flap

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