L’inverno arriva e con lui anche le basse temperature che spingono molti a chiudere la moto nel box, però molti non mollano e continuano, per piacere o esigenza, a usare la moto anche quando il freddo si fa davvero pungente.

Per gli irriducibili, Capit ha dei nuovi alleati, i guanti Moto WarmMe, capaci rendere più sopportabile la brutta stagione.
Questo modello, presentato nell’ultima EICMA, è l’evoluzione e la conseguenza del modello precedente, che ha avuto un buon successo di vendite non solo nell’ambito motociclistico.
Tra le osservazioni che c’eravamo permessi, di fare c’era; la mancanza di protezioni e il fatto che il materiale riscaldante fosse solo sul dorso del guanto lasciando le dita in balia del freddo della corsa.



Detto fatto Capit ha realizzato un bel guanto da turismo invernale con tutti i crismi cari ai motociclisti, confort, impermeabilità, traspirazione e naturalmente protezione.
Non solo il materiale riscaldante ora copre tutta la superficie del guanto, dita comprese, praticamente un desiderio realizzato.
Potenziate anche le batterie, sempre alloggiate in un’apposita tasca sulla parte interna del polsino, che ora promettono una maggiore durata.
Un guanto così perfetto, sulla carta, andava verificato e così eccoci alla guida con temperature prossime allo zero per saggiarne le caratteristiche.
Il confort è davvero notevole e lo spessore e la sensibilità sono paritetici a ottimi guanti da turismo invernali, morbido l’interno e soprattutto non si percepisce minimamente la presenza dei filamenti riscaldanti.

Anche senza accenderli la sensazione di calore è buona, grazie anche alla membrana Thinsulate, basta però un tocco sui pulsanti di accensione per sentire subito un caldo tepore irradiarsi su tutta la mano.
Tre livelli di riscaldamento; High – Medium – Low, dove il primo risulta davvero quasi eccessivo e probabilmente usabile solo quando i gradi sono ben sotto la soglia dello zero.
A temperature tra i 2° e i 6° basta la posizione intermedia se si vuole stare davvero caldi, ma anche la più bassa è sufficiente, soprattutto se avete in dotazione i paramani sulla vostra moto.
Percepibile comunque la differenza tra i tre livelli e il tempo di riscaldamento e/o aumento della temperatura è davvero breve.
La casa promette, da volantino, una durata delle batterie decisamente buona:
High = 2,30 h
Medium = 4,30 h
Low = 7,00 h
Noi abbiamo voluto provare a cronometrarne la verità con il livello di temperatura più alta selezionata; il risultato di 3 ore filate di accensione dimostra, di fatto, la bontà delle dichiarazioni dell’azienda.

In sostanza si può tranquillamente affrontare una giornata invernale in moto senza preoccupazioni di mani gelate, poi la sera basta collegare le batterie all’alimentatore, incluso, e prepararli per il giorno successivo.
Per il resto sembra di indossare normali guanti invernali, pelle e tessuto, con belle protezioni alle nocche in carbonio e materiale shock absorber sul palmo, e due lamelle di gomma con funzione tergi visiera.
Per quanto riguarda l’impermeabilità ci siamo affidati a metodi altamente empirici, ma che hanno confermato la tenuta all’acqua di questi guanti.  

Due le chiusure, entrambe in velcro, una sul polso per evitare l’accidentale sfilamento e una per chiudere bene il guanto sull’avambraccio o sopra la giacca.
Ci sarebbe piaciuto un guanto un po’ più lungo, per sormontarlo meglio sulla manica della giacca, e un flap di chiusura un po’ più esteso, visto anche lo spessore delle batterie, così da poter regolare meglio la chiusura.
Nulla di problematico, ma si sa che noi motociclisti vorremmo avere sempre qualcosa di più.



Venduti a un prezzo attorno ai € 200,00 sono un investimento non da poco, ma una volta che si viene viziati è difficile farne a meno, anche perché guidare senza sentire freddo, soprattutto alle estremità, permette una maggiore concentrazione e sicurezza.

#provatodavvero e approvato

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