I guanti riscaldati non sono una novità, ma fortunatamente la tecnologia ci sta aiutando a liberarci da cavi e cavetti per l’alimentazione. Batterie sempre più piccole e preformanti fanno si che si possa guidare in scioltezza senza che sia indispensabile collegarsi all’ impianto elettrico della moto.

 

 

Dato che Capit ci aveva già dato modo di testare il suo gilet riscaldato, abbiamo voluto provare se la medesima tecnologia è efficace anche per riscaldare le mani.E abbiamo voluto farlo in due modi, utilizzandone un paio in un lungo viaggio invernale e affidandone un altro paio ad un amico che per necessità ogni giorno con qualsiasi temperatura si reca ala lavoro su due ruote. Partiamo dalla nostra esperienza: abbiamo infilato i guanti in una fredda mattina di fine inverno per coprire la distanza che ci separavadall’Argentario e quindi dal mare.

Innanzi tutto, si possono settare su 3 livelli “di caldo” noi abbiamo usato il medio e abbiamo cronometrato una durata di ben 5 ore filate. Non male. La lamina riscaldante è posta sul dorso del guanto, per altro ben imbottito. La moto in dotazione per il viaggio aveva anche le manopole riscaldate quindi un “bingo” totale e incredibilmente efficace. Detto questo abbiamo volutamente spento le manopole per constatare che il comfort era comunque alto. Unico dubbio che ci rimane è sull’influenza che possono aver avuto paramani presenti sulla nostra GS, non enormi certo, ma che offrono un po’ di riparo all’aria diretta.

 

Le piccole batterie vengono alloggiate in una comoda zip esterna “sotto” al polsino, facili da connette e disconnettere. Il tessuto è idrorepellente e come detto l’imbottitura è generosa.Manca aimè una protezione rigida sulle parti sensibili della mano, tipo le nocche delle dita, ma come anche precisato dai ragazzi di Capit al momento non è pensato esclusivamente per il mondo moto ma per usi molteplici tipo lo sci e tutte le attività all’aperto.

Il comodo pulsantone sul dorso permette una facile gestione delle accensioni e dei livelli di potenza contraddistinti da tre colori visibili anche in pieno solo, rosso, giallo e verde, rispettivamente max, med e min. Un prodotto assolutamente valido magari migliorabile per essere più vicino al mondo moto, con tessuti e protezioni dedicate.

Ma sentiamo ora cosa ne pensa l’amico pendolare:

<<Li ho usati subito la mattina dopo che me li hai dati e c'erano circa 8 gradi, impostati alla potenza minima ho sentito subito la differenza da un guanto normale non riscaldato. Probabilmente non tutti abbiamo la stessa percezione del freddo e per questo dopo le prime doverose prove alle varie potenze ho iniziato ad utilizzarli quasi esclusivamente alla massima e media potenza e solamente al bisogno, cioè partendo al massimo e passando al medio dopo circa 10/15 minuti. Il mio più grosso problema è sempre stato il partire, con le mani fredde infilate nei guanti freddi, mi sono sempre ripromesso di portare i guanti in casa alla sera in modo da averli caldi alla mattina, ma non l'ho mai fatto in anni che uso lo scooter in inverno. Sono rimasto molto sorpreso dalla velocità con la quale si riscaldano, come da abitudine li tengo nel sottosella e quando li tiro fuori insieme al casco li accendo e appoggio sulla sella mentre mi infilo il casco, (quanto tempo posso impiegarci? 20 secondi?! a dir tanto) appena pronto li indosso e sono già alla temperatura di esercizio che ho impostato, e la goduria è veramente tanta. L'utilizzo più lungo che ho fatto è stato di 50 minuti consecutivi di viaggio partendo dalla periferia per andare in centro città;

sono arrivato  con le mani belle calde ad eccezione dei lati delle dita e sui polpastrelli, che rimangono un po' freddini,  questo perchè ovviamente sono zone in cui fa più fatica ad arrivare il calore, anche per un discorso di dita appoggiate alle leve del freno che essendo in metallo sono sempre ghiacciate. Usandoli con le moffole l'effetto è sicuramente maggiore perchè non avendo il vento che arriva diretto sul dorso della mano c'è minor dispersione del calore oltre al vantaggio che si evita di bagnarli.

Li ho provati anche sulla moto senza moffole e facendo poca strada con temperatura intorno ai 9/10 gradi non ho notato differenza significativa ma solo un bel tepore alla mano. Le batterie, anche se mi sembrano grosse, quando vengono montate non ingombrano per  niente nei movimenti della mano o del polso e la durata è uguale a quella indicata dalla casa. Unica nota negativa che ho riscontrato è il ridotto angolo di apertura tra indice e pollice, nonostante abbia preso la misura giusta per la mia mano, consiglio di provarli bene se possibile con la moto per verificare la distanza delle leve freno perchè io ho fatto fatica ad abituarmi a dover tenere il pollice un po' aperto intorno alla manopola dell'acceleratore quando devo frenare.>>>>>> Insomma, anche se l'inverno sta finendo sono un prodotto da tenere in assoluta considerazione per la prossima stagione fedda, o perchè no per i viaggi estivi in alta montagna o all'estremo nord. Altre info le potete trovare al sito ufficiale Capit www.capit.it

aMotoMio ringrazia Capit per l'oppoertunita del test e l'amico Francesco per averci fatto da "Beta Tester"

Fagna

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